giovedì 12 marzo 2015

Lavori emergenti e biglietti da visita

La nuova figura del mediatore familiare

Quando parliamo di famiglia, e delle implicazioni (talvolta complicazioni) che i rapporti familiari comportano, non possiamo non parlare di mediazione familiare. Un istituto relativamente recente, nato negli anni settanta e volto a riorganizzare le relazioni interne al nucleo familiare, prevenendo separazioni e divorzi o, in caso di conflitto esacerbato, ad intervenire, supportando i coniugi durante la fase propedeutica al processo. Sebbene la categoria dei mediatori familiari non sia stata ancora regolamentata da un ordine professionale specifico, ed a livello nazionale, eccetto la registrazione presso la Camera di Mediazione Nazionale, questi ultimi non godano di alcuna tutela, il numero delle persone che scelgono d’intraprendere questo percorso formativo è in aumento. Questo dato secondo molti, starebbe ad indicare il progressivo deterioramento del sistema famiglia così come originariamente concepito, e di conseguenza un maggior interessamento ad una materia fin’ora poco esplorata. Ecco perchè non dovremmo meravigliarci se ci capitasse di leggere su un biglietto da visita psicologo/ mediatore familiare.

La mediazione come valido percorso alternativo Un vero professionista si avvale sempre di un biglietto da visita adeguato. Tale regola vale anche per i mediatori familiari, categoria ancora poco conosciuta, ma in forte aumento soprattutto a livello territoriale. Le persone che scelgono il percorso alternativo alla via giurisdizionale, sono infatti sempre più numerose, benchè lo scetticismo regni sovrano e qualcuno ancora si chieda in cosa consista effettivamente la consulenza offerta da questi specialisti. La componente psicologica che il processo di mediazione non può non considerare, gioca sicuramente un ruolo fondamentale nell’ innalzamento dell’indice di gradimento riscontrato. Il verdetto del giudice, pur contemplando le motivazioni psicologiche dei soggetti coinvolti, agisce indipendentemente dalle reciproche aspettative, attenendosi alla legge in vigore. La relazione finale del mediatore invece, vaglia ogni possibile soluzione.

Perchè una famiglia dovrebbe rivolgersi ad un mediatore familiare? Le finalità della mediazione sono molteplici e sarebbe impossibile enuclearle tutte in una sola volta. Tuttavia quello che viene solitamente evidenziato dagli esperti del settore, è che l’intervento del mediatore non deve essere necessariamente volto a dirimere le controversie, quanto più a gestirle, ascoltando le motivazioni di entrambe le parti e aiutandole a trovare un compromesso valido e soddisfacente per tutti i membri della famiglia. A differenza del processo giudiziale infatti, che tende ad inasprire i contrasti tra vincitori e vinti, ponendosi come uno scontro diretto tra gli attori coinvolti, la mediazione propone un accordo, individuando e mettendo in luce i singoli bisogni degli individui. Quello che una famiglia, una coppia, o un figlio, otterranno rivolgendosi ad una figura professionale di questo tipo dunque, sarà una chiarificazione ed eventualmente una ristrutturazione delle relazioni interpersonali costruite.

Quale template scegliere? Trattandosi di una figura professionale nuova, quella del mediatore , non viene ancora contemplata dai modelli predefiniti per biglietti da visita. Non potendo ripiegare sui template già esistenti molti professionisti della materia preferiscono personalizzare il proprio biglietto da visita, commissionando sagoma e grafica a proprio piacimento.

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