domenica 29 maggio 2022

Nasce la Golf R 20 Years


Nell’estate del 2002 la Volkswagen ha lanciato sul mercato uno dei modelli compatti più sportivi al mondo: la prima Golf R32. Con il motore a sei cilindri da 3,2 litri e 177 kW (241 CV), era la Golf più potente mai prodotta dalla Volkswagen. Trazione integrale, dinamica marcata, design ed equipaggiamento realizzati ad hoc, oltre a una tecnologia di riferimento per la sua classe: quella della Golf. La Golf R32 ha convinto sin da subito, facendo registrare vendite tre volte superiori rispetto alle stime. Da allora, la lettera più veloce dell’alfabeto Volkswagen entusiasma una comunità internazionale di fan con i modelli più sportivi e di impatto del marchio. A oggi sono stati venduti oltre 260.000 modelli R in tutto il mondo. E ora la Volkswagen R festeggia il 20° anniversario della Golf R con un modello dedicato: la Golf R 20 Years.

Più potente, coinvolgente e di impatto

La Golf R è rinomata per essere il modello più potente della gamma Volkswagen. Già l’attuale Golf R, con il motore turbo TSI da 235 kW (320 CV), si distingue dalla tradizionale Golf di ottava generazione quanto a potenza. Grazie alla speciale tecnologia motoristica, la Golf R 20 Years è in realtà superiore a qualsiasi Golf finora commercializzata. Con il suo motore turbo a quattro cilindri da 2,0 litri e 245 kW (333 CV) supera, infatti, la potenza dell’attuale Golf R di ben 13 CV, e questo fa della Golf R 20 Years la più potente Golf mai prodotta.

Performance esaltanti.


La potenza della Golf R 20 Years risulta evidente già all’avviamento del motore. L’Emotion Start selezionabile dal conducente attiva un aumento del regime iniziale con valori fino a 2500 giri e un’acustica del motore particolarmente incisiva, che accrescono ulteriormente le aspettative rispetto alla tipica esperienza offerta dalle vetture R. In caso di passaggio manuale alla marcia superiore nelle modalità S ed S+, il cambio DSG fornisce un feedback del cambio e della catena cinematica percettibile a ogni azionamento della levetta di comando destra. Inoltre, la regolazione ottimizzata del motore consente una variazione di carico particolarmente immediata. Grazie al precarico del turbocompressore, nella marcia con carico parziale questo viene mantenuto a un regime costante, permettendo un più rapido sviluppo di potenza nella successiva fase di accelerazione. Anche la valvola a farfalla aperta nelle fasi di rilascio migliora la dinamica e le performance su strada. In caso di decelerazione e nuova accelerazione, infatti, consente un più rapido aumento della coppia motrice, migliorando notevolmente la risposta del motore. Nelle situazioni di marcia sportive la Golf R 20 Years risulta così maggiormente dinamica e stabile. Insomma, le performance di questo modello speciale lo rendono da collezione già da nuovo. Il debutto mondiale della Golf R 20 Years è previsto per il 24 maggio e il periodo di disponibilità è limitato nel tempo: soltanto dal lancio fino alla metà del 2023.

Equipaggiamenti R-Performance di serie


La Golf R 20 Years è dotata di serie del pacchetto “R-Performance” della Golf 8 R (come il Torque Vectoring R-Performance in combinazione con il Driving Dynamics Manager e i profili di guida aggiuntivi “Special” e “Drift”). Il nuovo modello speciale è anche valorizzato da highlight dal design particolare. Nella parte posteriore, lo spoiler sul tetto enfatizza il look da corsa della vettura. Inoltre, la Golf R 20 Years prevede di serie cerchi in lega Estoril da 19″.

La prima Volkswagen dotata di elementi in carbonio nell’abitacolo


Una caratteristica inedita: plancia e rivestimenti delle porte presentano di serie inserti decorativi in carbonio. La Golf R 20 Years è infatti la prima Volkswagen a essere commercializzata con questi pregiati elementi di design. All’interno, il modello celebrativo è abbellito da loghi R in blu, ad esempio nella parte inferiore del volante sportivo multifunzione. Anche la chiave con logo analogo sul cappuccio lascia intendere l’eccezionalità dell’auto su cui ci si appresta a salire.

Produzione nella sede di Wolfsburg


Come tutti i modelli Golf, anche la Golf R 20 Years viene prodotta nello stabilimento di Wolfsburg, la patria della Golf. La nuova vettura sarà messa in commercio a partire da metà 2022. La Golf R 20 Years viene proposta in diversi mercati europei, in alcuni mercati extraeuropei e in America del Nord.

Edizioni limitate di modelli BMW M


Insieme alla sua community mondiale, BMW M GmbH celebra in queste settimane e mesi i primi cinque decenni della sua esistenza con eventi spettacolari, sensazionali innovazioni e nuovi modelli. Il 24 maggio 1972 fu firmato l’accordo di partnership per BMW Motorsport GmbH. Esattamente 50 anni dopo, l’azienda ora nota come BMW M GmbH presenta una collezione esclusiva di modelli in edizione limitata per celebrare l’anniversario.

Con l’edizione BMW M 50 Jahre della BMW M3 berlina (consumo di carburante combinato: 10,2 – 9,8 litri/100 km; emissioni di CO2 combinate: 231 – 223 g/km secondo WLTP; dati secondo NEDC: – ) e della BMW M4 Coupé (consumo di carburante combinato: 10,1 – 9,8 litri/100 km; emissioni di CO2 combinate: 230 – 223 g/km secondo WLTP; dati secondo NEDC: – ), gli appassionati M di tutto il mondo potranno esprimere sia la loro passione per le corse sia l’amore per la tradizione. Edizioni limitate, caratteristiche di design esclusive e opzioni di equipaggiamento selezionabili individualmente fanno sì che ogni edizione diventi un’auto unica che riflette lo stile personale del suo proprietario.

L’edizione BMW M 50 Jahre si basa sull’attuale generazione della serie di modelli di maggior successo nella storia di BMW M GmbH. In tutto il mondo, i modelli BMW M3 e BMW M4 sono sinonimo di alte prestazioni nel segmento medio premium. I modelli in edizione sono alimentati da un motore a sei cilindri in linea con potenza fino a 375 kW/510 CV, tecnologia M TwinPower Turbo e caratteristiche ad alta velocità. A seconda della variante del modello, la potenza viene trasferita alle ruote posteriori tramite un cambio manuale a 6 rapporti o un cambio M Steptronic a 8 rapporti con Drivelogic, oppure distribuita in modo completamente variabile a tutte e quattro le ruote grazie alla tecnologia M xDrive.

Il carattere esclusivo dei modelli in edizione è il risultato di una configurazione specifica per il mercato, con caratteristiche di design uniche e un numero limitato di unità. In questo modo, vengono create delle vere e proprie rarità per i più importanti mercati automobilistici del mondo. Per la verniciatura esterna delle vetture, vengono riproposti quei colori che hanno definito la storia di BMW M GmbH. A questi si aggiungono i cerchi forgiati M in una combinazione di colori altrettanto esclusiva e dettagli negli interni.

In Europa e in altre regioni di vendita selezionate, BMW M GmbH offre un’edizione esclusiva della BMW M4 Coupé in occasione del suo anniversario. L’edizione BMW M 50 Jahre a due porte è disponibile nei colori Carbon Black, Macao Blue, Brands Hatch Grey, Imola Red e San Marino Blue. L’aspetto iconico è rafforzato dai cerchi forgiati M da 19 pollici sull’asse anteriore e da 20 pollici sull’asse posteriore con design a doppie razze, offerti per la prima volta nei colori Orbit Grey Matt e Gold Bronze Matt.

Inoltre, per il mercato automobilistico cinese viene prodotto un numero altrettanto limitato di veicoli in edizione limitata della BMW M4 Coupé, disponibili nelle verniciature esterne Fire Orange e Stratus Grey. Questa selezione di colori fa riferimento al fatto che l’anniversario della BMW M GmbH venga celebrato in Cina nell’Anno della Tigre. I cerchi forgiati M di questi veicoli sono rifiniti in Orbit Grey opaco in combinazione con il colore della carrozzeria Fire Orange e in Gold Bronze opaco in combinazione con la verniciatura esterna Stratus Grey.

Nell’abitacolo di tutti i veicoli in edizione basati sulla BMW M4 Coupé, i pannelli delle soglie delle porte recanti la scritta “Edition 50 Jahre BMW M”, una placca metallica sulla console centrale con la scritta “M4 Edition 50 Jahre BMW M” e un’impronta corrispondente sui poggiatesta dei sedili sportivi M di serie e dei sedili in carbonio M opzionali per il guidatore e il passeggero anteriore alludono all’anniversario.

L’edizione sulla base della BMW M3 Sedan è stata progettata esclusivamente per i mercati automobilistici statunitense e canadese. Per i 500 modelli della vettura sportiva ad alte prestazioni a quattro porte disponibili in Canada è possibile scegliere tra cinque verniciature esterne, ognuna delle quali richiama una delle cinque precedenti: dal Cinnebar Red al Techno Violet, dall’Interlagos Blue al Fire Orange al Limerock Grey. Tutti i colori della carrozzeria sono abbinati a cerchi forgiati M in Orbit Grey opaco e a componenti BMW M Performance Parts. I componenti, ispirati alle corse in termini di design e tecnologia e anch’essi inclusi nella gamma di equipaggiamenti disponibili per l’edizione anniversario, comprendono anche lo splitter anteriore BMW M Performance Carbon, lo spoiler posteriore BMW M Performance Carbon e i terminali di scarico BMW M Performance Carbon/Titanio.

La scritta “Edition 50 Jahre BMW M” sui listelli sottoporta e le strisce M sui poggiatesta dei sedili anteriori e posteriori esterni caratterizzano gli interni. Inoltre, un esclusivo motivo di cuciture adorna sia i sedili sportivi M di serie sia i sedili a secchiello in carbonio M, disponibili come optional, delle vetture dell’edizione. Una targhetta metallica sul coperchio del porta bicchieri della console centrale riporta la scritta “M3 Edition 50 Jahre BMW M” e il riferimento “1/500”.

DS4: la prova


GROTTAMMARE – DS presenta la nuova generazione della sua vettura media, la DS4. La nuova vettura francese, è disponibile con 2 Motori a Benzina (1200 da 130 cv, 1600 da 180 cv), 1 Motore Turbodiesel HDI 1500 da 130 cv, 1 Motore Plug-In Hybrid 1600 da 225 cv, negli allestimenti Business, Performance Line, Performance Line+, Trocadero, Rivoli, Cross Trocadero, Cross Rivoli.

Gli Esterni


Esternamente la DS4 è una crossover media al contempo filante e personale. Il risultato è moderno e accattivante: si tratta di un’auto lunga 440 cm, alta 147 e larga 183. Il cofano è alto e lungo e sono molto caratterizzanti le lunghe luci diurne “a L”. La grande mascherina con trama tridimensionale si collega ai sottili fari a led. Nella fiancata si notano le grandi ruote perfettamente a filo della carrozzeria, le maniglie a scomparsa e i finestrini piccoli, che terminano a punta sottolineando la linea ribassata del tetto e il lunotto molto inclinato. Le luci posteriori sono sottili e collegate da una striscia che separa nettamente le parti superiore e inferiore del portellone.

Gli Interni


Internamente l’abitacolo elegante e raffinato, ha un design essenziale, con la plancia rivestita in morbida pelle ben raccordata ai pannelli delle porte, tanto da “abbracciare” visivamente il guidatore e il passeggero. Di alto livello le finiture e i materiali con lavorazioni di tipo artigianale. Il cruscotto è digitale e il sistema multimediale comprende lo schermo di 10,3” a centro plancia, sfogliabile facendo scorrere le dita. Per richiamare alcune delle funzioni principali c’è un altro display di 5” nella consolle, tattile e a comandi gestuali, che consente di attivare le funzionalità preferite con un semplice movimento della mano e riconosce la grafia preregistrata. Molto chiaro invece l’head-up display che proietta nel parabrezza, davanti agli occhi del guidatore e in una superficie di ben 21”, le informazioni più importanti, come la velocità, l’operatività dei sistemi di assistenza alla guida, i dati di navigazione e i messaggi di avvertimento, ma anche il titolo della canzone che si sta ascoltando o i dati della chiamata ricevuta. Comodi i sedili. I vani portaoggetti non sono pochi e permettono di avere spazio dove riporre qualsiasi oggetto.

Il Test Drive


Ed ora il momento del test drive: la DS4 guidata è stata la E-Tense 225 cv Cross Trocadero da 47153 €. La nuova generazione della DS4 risponde ai nuovi canoni stilistici di casa DS: auto lussuose dalle forme avveniristiche, con ritrovati tecnologici all’avanguardia. La DS4 su strada ti coccola mentre la guidi, grazie a una qualità costruttiva eccelsa, a materiali e finiture di assoluto pregio, a una ottima maneggevolezza e agilità, a uno sterzo preciso e reattivo e a un cambio automatico fluido. La versione provata monta il motore Plug-in Hybrid da ben 225 cv. Questo motore, non solo è amico dell’ambiente e del portafoglio, grazie a irrisori costi di gestione ed emissioni, ma è anche molto amico di chi guida questa DS4 perchè, grazie alle sportive prestazioni assicurate dai ben 225 cv del sistema combinato Benzina + Elettrico, mettersi al volante è davvero emozionante e divertente.

Il Listino Prezzi


Infine il listino prezzi: si va da 31150 € della 1200 Business per arrivare a 42650 € della 1600 Cross Rivoli (Benzina); si va da 32650 € della 1500 HDI Business per arrivare a 40650 € della 1500 HDI Cross Rivoli (Diesel); si va da 41150 € della E-Tense Business per arrivare a 49150 € della E-Tense Cross Rivoli (Plug-In Hybrid).

L’auto in oggetto è stata provata presso la Concessionaria Citroen – Citroen Professional – DS Salon “San Benedetto Del Tronto” “Pieffe Auto Group” di Grottammare

Automobilismo: Campedelli e Rappa vincono il 54° Rally del Salento


LECCE - L’equipaggio composto da Simone Campedelli e Gianfrancesco Rappa su Skoda Fabia R5 preparata da Step Five Motorsport si è aggiudicato la 54esima edizione del Rally del Salento, seconda prova a coefficiente 1,5 del Campionato Italiano Rally Asfalto e della Coppa Rally ACI Sport di Settima Zona, organizzata da Automobile Club Lecce e disputata su un percorso altamente selettivo e che ha interessato le strade del Capo di Leuca. La corsa è stata interessantissima e dagli elevati contenuti spettacolari, con diversi colpi di scena e con tantissimi piloti che hanno battagliato con vigore per le posizioni di vertice, come del resto confermano sia i tempi nelle singole prove speciali che quelli riferiti alla classifica finale.

Il successo della coppia portacolori della Scuderia Island Motorsport, è arrivato al termine di una lunga rincorsa culminata con il sorpasso avvenuto sulla penultima prova speciale ai danni di Marco Signor e Patrick Bernardi, che su identica vettura, erano stati al comando della gara sin dalla prova d’apertura e che hanno dovuto inchinarsi al forcing finale del pilota cesenate, impegnato quest’anno anche nel Campionato Europeo di specialità. Per Campedelli e Rappa, vincitori di 4 prove speciali, si tratta del primo successo assoluto al Rally del Salento e che coincide con la prima vittoria in questa gara anche del marchio indiano di pneumatici MRF tyres. Per loro una vittoria che vale tanto anche in ottica campionato, visto che rafforzano il loro primato in classifica. Alla fine a dividere i primi due, un secondo e sei decimi a testimonianza dell’appassionante e tiratissima lotta al vertice. Per Signor e Bernardi una gara comunque superlativa, anche la loro priva di sbavature, con due vittorie in prova e che li ha premiati con la piazza d’onore. Sul terzo gradino del podio, al termine di una gara condotta su ritmi altissimi è salito l’equipaggio composto da Corrado Pinzano e Marco Zegna su Volkswagen Polo Gti R5, bravissimi nel rimanere sempre in scia dei primi, malgrado qualche divagazione e un feeling con l’assetto non perfetto in avvio di gara e nel mettersi tutti dietro sulla seconda prova speciale. Altre quattro Skoda Fabia R5 coprono le posizioni che vanno dalla quarta alla settima con nell’ordine Giuseppe Testa e Doriano Maini che hanno accusato problemi nella non facile scelta dei pneumatici più appropriati alla variabilità del fondo stradale delle diverse prove, Francesco Rizzello e Fernando Sorano che oltre a togliersi la soddisfazione di vincere la ps4, sono anche risultati primi tra gli equipaggi pugliesi, Andrea Carella e Luca Guglielmetti, anche loro non in ottima sintonia con l’assetto, probabile causa della toccata sulla penultima prova e Ivan Ferrarotti e Massimo Bizzocchi, sulla cui gara pesa la foratura sul secondo passaggio del Ciolo e lo stallonamento con conseguente afflosciamento dell’anteriore destra sulla speciale successiva.

Gara particolarmente sofferta anche quella di Corrado Fontana e Nicola Arena su Hyundai NG I20 Wrc che dopo aver vinto la ps3, risultato che gli ha permesso di occupare la seconda posizione provvisoria, incappano in una doppia foratura, prima su Specchia1 e poi sul terzo transito di San Gregorio che di fatto li ha allontanati dalle posizioni di vertice, facendogli chiudere la gara all’ottavo posto precedendo in classifica la vettura simile ma in conformazione R5 di Stefano Liburdi e Valerio Silvaggi con il pilota di Ceccano apparso soddisfatto dei progressi fatti con la vettura che ha utilizzato per la terza volta. Ottima anche la prestazione di Vincenzo Massa navigato da Daniel D’Alessandro che hanno concluso decimi assoluti, su un'altra Skoda Fabia R5, bravi nel recuperare rapidamente terreno dopo il ritardo subito sulla speciale d’apertura. Subito fuori dalla top ten si sono piazzati nell’ordine Maurizio Di Gesù e Martina Iacampo, anche loro anche loro su una vettura della casa boema, con il pilota leccese che è risultato primo tra gli Over 55 e Riccardo Pisacane e GianMarco Potera su Peugeot 208 Rally4 che oltre a confermare quanto di buono fatto vedere a Casarano risultando primi tra le vetture a due ruote motrici, nonché di gruppo e di classe, hanno anche vinto la classifica riservata agli Under 25.

Dei 62 equipaggi al via sono stati 40 quelli che hanno concluso regolarmente la gara. Tra i ritiri eccellenti quelli di Bergantino-Di Vincenzo su Skoda Fabia R5 per uscita di strada sulla ps2 mentre erano quarti assoluti, di Gino-Michi su Hyundai I20 R5, per le conseguenze di una doppia toccata sulla ps5 mentre erano decimi assoluti, di Tribuzio-Cipriani su Skoda Fabia R5, per via del tempo perso a seguito della foratura subita sulla ps7 e di Pedersoli-Tomasi su Citroen Ds3 Wrc per la rottura della pompa dei freni posteriori dopo la ps8, quando occupavano la quarta posizione assoluta.

Il 4°Rally Storico del Salento ha invece visto la vittoria di Ruggero Brunori e Claudio Filippini su Porsche 911 Sc del 3°Raggruppamento che hanno preceduto Luigi Zampaglione e Massimo Soffritti su Lancia Stratos del 2°Raggruppamento. Tutti ritirati gli altri quattro equipaggi al via. Particolarmente sfortunata la gara Marco De Marco ed Eros Di Prima, vincitori delle prime due edizioni del rally, costretti al ritiro sulla penultima prova, mentre erano al comando della gara con un minuto abbondante di vantaggio, a causa dello sganciamento del semiasse posteriore destro della loro BMW M3. Vittima della sfortuna anche Romano Pasquali e Andrea Quistini, fermi al termine della penultima prova per la rottura del cambio sulla loro Fiat Uno Turbo mentre erano secondi assoluti.

Prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Rally Asfalto il 17 e 18 giugno in provincia di Treviso con il 38°Rally della Marca.

Campionato Italiano Rally Asfalto - 54°Rally del Salento, Classifica Finale Assoluta (top ten)

1.Campedelli-Rappa (Skoda Fabia R5) in 1h03m16.3s
2.Signor-Bernardi (Skoda Fabia R5) +1.6s
3.Pinzano-Zegna (Volkswagen Polo Gti R5) +16.1s
4.Testa-Maini (Skoda Fabia R5) +39.3s
5.Rizzello-Sorano (Skoda Fabia R5) +1m04.7s
6.Carella-Guglielmetti (Skoda Fabia R5) +1m13.5s
7.Ferrarotti-Bizzocchi (Skoda Fabia R5) +2m17.7s
8.Fontana C.-Arena (Hyundai NG I20 Wrc) +2m21.6s
9.Liburdi-Silvaggi (Hyundai I20 R5) +3m17.8s
10.Massa-D’Alessandro (Skoda Fabia R5) +3m30.6s

Campionato Italiano Rally Asfalto - Classifica

1.Campedelli 37,5pt; 2.Signor 30pt; 3.Pinzano 23pt; 4.Testa 18pt; 5.Carella 17,5pt; 6.Fontana 9,5pt; 7.Ferrarotti 6pt; 8.Gino 4pt; 9.Vescovi-Liburdi 3pt; 11.Massa 1,5pt.

Foto (di Massimo Bettiol): I vincitori della gara, Simone Campedelli e GianFrancesco Rappa su Skoda Fabia R5.

domenica 22 maggio 2022

Irresistibile Maggiolino. Pietra angolare di un’epoca indimenticabile


ROBERTO BERLOCO - La forma d’un fagiolo. L’irresistibile simpatia d’un personaggio da cartone animato. Il rassicurante aspetto d’un vecchio amico di famiglia. L’incredibile carisma d’un attore di cinema plurinominato all’Oscar e, non a caso, con ricorrenti presenze sullo schermo. Su quello piccolo di casa, come negli iniziali episodi de “L’ispettore Derrick”, quelli prodotti con Horst Tappert come protagonista e andati in onda sul finire degli anni ’70. Su quello grande delle sale cinematografiche, come nella pellicola statunitense “Herbie, un Maggiolino tutto matto”.

Insomma si, è proprio lui, lo storico Maggiolino! Il più grande orgoglio della Casa di Wolfsburg! Il parto più glorioso nella storia germanica delle quattro ruote! Uno dei momenti più belli e più fieri dell’industria europea del XX secolo!

Voluto fortemente da Adolf Hitler in persona per motorizzare quel grosso della popolazione che non disponeva delle opportunità economiche per accedere a marchi solitamente costosi, il disegno originario del Maggiolino portava la firma dell’ingegner Ferdinand Porsche, uno dei quei pionieri che, per una cascata di ragioni, possono accedere con certo merito nell’albo d’oro dei padri nobili dell’automobile.

Ferdinand Porsche, perché fu lui a spuntarla su Jakob Werlin (progettista in organico alla Daimler-Benz), dopo che, ad ambedue, si era rivolto il Furher illustrando il proprio ideale di auto popolare, non prima d’aver formalizzato pubblicamente, nel corso del Salone di Berlino del 1934, la propria volontà di dar vita alla prima vettura di massa nella storia della nazione tedesca. Singolare, certo, che da un Capo di Governo provenisse un’idea del genere, ma, pure, più singolare ancora il fatto che lo stesso soggetto dettasse caratteristiche tecniche e, financo, prezzo (1.000 Reichsmark) che il nuovo modello dovesse possedere. Uno, appunto, alla portata dei più (anche se, in fin fine, al cittadino medio d’allora, avrebbe comportato, comunque, un certo sacrificio per potervi accedere). Non a caso, il nome invocato per il battesimo dello stabilimento dove si sarebbe prodotta, nei pressi del castello di Wolfsburg - dove, in seguito, sarebbe sorta la città omonima - fu “Volkswagen” - letteralmente “Auto del Popolo” - che rimarrà, poi, ad ispirare il marchio dell’azienda e a denominare la ditta.

Quando vide luce, in quel lontano 1938, quando ancora del secondo conflitto planetario non c’era ombra, ma già se ne fiutava forte l’odore, quando ancora la Germania era in fase di riarmo, ma già s’impossessava dell’Austria e, poi, occupava il territorio dei Sudeti, il progetto che avrebbe segnato indelebilmente la storia dell’automobile aveva le sembianze d’un prototipo, siglato “V3” - antesignano del modello vero e proprio, che sarà chiamato “Typ 1” - con un motore che superava di poco i ventidue cavalli di potenza, ma, specialmente, capace di sfoderare un telaio dotato di sospensioni a ruote indipendenti, per l’epoca un’autentica chicca tecnologica. ’

Il sopraggiungere delle ostilità, dovute a quella che è passata alla storia come Seconda Guerra Mondiale, impedì che il programma proseguisse fino alla fase della commercializzazione, ma non che la produzione venisse inibita. Seguendo il destino di molte altre industrie tedesche, anche quella creata appositamente per il futuro Maggiolino, dovette infatti convertire le proprie linee alla realizzazione di vetture per la Wermacht. Fu così che scocca e meccanica della “Typ 1” vennero utilizzate per la fattura della “Kubelwagen” e della “Schwimmwagen”. La prima, indirizzata all’uso dei trasporti del personale militare, e, d’altra parte, il nome stesso tanto lasciava presagire (tradotto letteralmente in italiano: auto tinozza). La seconda (in traduzione: “auto che nuota”), era nient’altro che un mezzo anfibio, adibito ai movimenti delle truppe in aree fluviali o paludose.

Fu per entusiasmo e fermo volere di Ivan Hirst, un ufficiale superiore dell’esercito britannico, che, nell’immediato Dopoguerra, la Casa di Wolfsburg tornò alla sua vocazione originaria, dando finalmente vita alla “Typ 1” per uso civile, con una motorizzazione a benzina di 1.1 litri per 34 cavalli di potenza. Ed è finalmente in questo momento che l’atto di concezione di Ferdinand Porsche giunge a definitiva perfezione, con l’ufficiale messa su strada dei primi esemplari e le prime concessionarie raggiunte.

Il successo prorompe immediato e in abbondanza. Dopo quello che potrebbe essere definito un lungo periodo di tirocinio tra i campi di battaglia di mezzo pianeta, un fiotto di varie decine di migliaia d’unità assorbite subito dal mercato e frutto solo dei primi anni di produzione, suggella il sopraggiungere trionfale di un prodotto che si avverte capace di un radioso futuro.

Gli anni a seguire danno ragione dei presentimenti, con versioni sempre più rifinite e un’espansione commerciale che spinge ben oltre i confini dell’Europa. Vengono raggiunti, difatti, il Sudafrica e diverse nazioni delle Americhe, come, naturalmente, gli Stati Uniti, la piazza più ricca del Nuovo Continente e dove, anche, la “Beetle” - il soprannome che, oltre Atlantico, fu dato al modello, tradotto letteralmente “Scarafaggio”, insieme all’altro, “Bug”, in italiano “Insetto” - seppe ben presto assurgere a mito adorato.

Le ragioni di questo entusiasmo tanto immediato, euforico, trascinante, sono riposte, naturalmente, nella speciale sagoma della macchina. Quei montanti che sembrano oggetti museali da mostra, quelle forme così tondeggianti che trasudano simpatia da ogni particolare, curve così ben scolpite che fanno trasognare chi le guardi, dettando ampi spazi d’immaginazione alla mente, battiti decisi e di rapida marcia al cuore, costanti sensazioni di piacere al tatto della vista.

Di fatto, non passa anno che il fiore all’occhiello di Wolfsburg non riceva miglioramenti. Si tratta d’interventi talvolta minimi, riguardanti aspetti delle strumentazioni, della meccanica o degli arredi, comunque un segnale chiaro e continuo, da parte delle dirigenze della Casa costruttrice, a voler essere sempre al passo con i tempi e a non deludere i tanti che, in ininterrotta crescenza, diventano soddisfatti e devoti acquirenti.

Un curioso aneddoto chiama in causa l’Italia e la buona fama dei suoi disegnatori. Sul finire degli anni ’50, i responsabili della Volkswagen decidono, infatti, di rivolgersi all’italianissimo Battista Farina per dare una rinfrescata al loro modello di punta. Farina declinerà l’invito, ma solo per lasciare che fosse suo figlio Sergio ad occuparsene. Senonché, dopo un certo periodo di riflessione, questi finirà per ammettere che non vi fosse bisogno di alcuna modifica, con l’eccezione della vetrata posteriore, consigliando che venisse ampliata.

Intorno a metà degli anni ’60, viene introdotta la prima vera novità in tema di motorizzazione. Si assistette dapprima a due accrescimenti della cubatura, che si portò dagli originari 1.1 litri a 1.3. In seguito, si raggiunsero i 1.5, mentre continuarono a piovere interventi sui particolari, come, ad esempio, quelli riguardanti i copriruota, che assunsero una fisionomia piacevolmente bombata.

Nel 1970, nasce quello che potrebbe essere definito il fratello del Maggiolino. Viene chiamato Maggiolone e non è un caso che abbia un nome che sembra maggiorare quello che non sostituisce, ma, semplicemente, affianca. Accanto ai motori già in uso, il Maggiolone sfodera un 1.6 litri e altre novità sul piano meccanico ed estetico, quel tanto che basta per giustificarne un nome differente alla fonte battesimale.

Ogni Maggiolino prodotto è destinato a macinare centinaia di chilometri, ma tutti insieme arriveranno fino all’orizzonte dei venti milioni di unità. Questo eccezionale traguardo sarà raggiunto sul finire degli anni ’90 del secolo scorso, quando, ormai, le catene di produzione erano state trasferite completamente nelle Americhe, particolarmente in Messico, dove il Governo adotterà decisioni che permetteranno di far decrescere il prezzo del modello e di renderlo ancora più popolare, semmai ce ne fosse stato bisogno.

L’ultimo esemplare, secondo una concezione che durava ormai da quasi sessant’anni, vedrà la luce nel 2003, proprio in quella terra che, un tempo, fu regno di uno sfortunato Asburgo e che diede i natali a indimenticati rivoluzionari come Pancho Villa.

Alla maniera d’un giorno che, morendo, ne lascia nascere un altro, al tramonto di quel che fu il caro, vecchio, buon Maggiolino, seguì l’alba di quel che sarebbe stato il suo diretto erede. Anche se, in realtà, quella che sarebbe stata l’interpretazione moderna della creatura più amata da Ferdinand Porsche, venne emergendo mentre la sua genitrice ancora dava respiro. E’ nel 1998, infatti, che nasce la “New Beetle”, a tutti gli effetti un modello completamente nuovo, dopo un periodo di gestazione basato sulla “Concept One”, un’idea di auto presentata al Salone di Detroit di quattro anni prima e che assolveva alla missione di conservare intatto il senso fascinoso dell’originario progetto, portandolo, nel contempo, ad una visione degna dell’era contemporanea delle quattro ruote.

Per l’ultima, definitiva evoluzione, invece, bisognerà attendere ancora tredici anni. E’ nel 2011, difatti, che, in Casa Volkswagen, s’ode il primo vagito della Nuova Maggiolino, i cui veli scivoleranno contemporaneamente a Shangai, Nuova York e Berlino. Si tratta d’un modello che, nella sostanza, s’ispira a quell’istinto di modernizzazione che aveva deciso le matite di Wolfsburg all’operazione del 1998, ma con un preciso intento di richiamare maggiormente il mito originario, attraverso interventi stilistici mirati a riprodurre caratteristiche che furono sue tipiche peculiarità. In qualche modo, rispetto alla rinascita precedente, è come se si fosse voluto ancor più marcare quelli che erano aspetti legati alla specialità del Maggiolino del secolo dietro, come, ad esempio, anche semplici aspetti della carrozzeria e, così facendo, allungando ancora l’ampiezza temporale della sua epopea, giunta a superare gli otto decenni.

Non è azzardato dire che, nella storia dell’automobile, nessun modello come la Maggiolino abbia conosciuto un tale primato in termini d’affetto, tra le masse del pianeta, da poter assurgere allo status di pietra angolare di un’epoca. Una, di epoca, interamente dominata dai combustibili fossili, e che, in quest’era di transizione al regime dell’elettrico, rimane un luogo temporale da strappare alla dimenticanza con la forza della più tenera nostalgia.

A dimostrare questa posizione di primarietà, non sono solo i numeri colossali della produzione, ma pure, come dire, la voglia irresistibile di vederla alla propria maniera, proprio come si fa con un indumento che piace talmente da volerlo personalizzare. A pensarci, anzitutto i tanti privati acquirenti, capaci di trasfondere, in quello scatolino su gomma, gusti singolari e fantasie talvolta ai limiti della bizzarria. Ma, poi, anche la stessa azienda madre assieme ad opifici che lavoravano su licenza di questa, spesso impegnate nella foggia di una serie di declinazioni che, per numero, tiene qualcosa di prodigioso e che fu resa possibile anche grazie alla duttilità del pianale. Basteranno solo alcuni esempi per dar chiara l’idea.

Dalla cabriolet, per iniziare. Prevista sin dal progetto del prototipo definitivo del 1938, essa sarà affiancata al modello ufficiale nel 1949, su impostazione concepita dalla carrozzeria Karmann e avrà linfa sino al 1980 (nella versione “Maggiolone 1303”). E, per rimanere nei confini della simpatia: la “Pescaccia” - risalente al 1969 e, in sigla, “Typ 181” - a modo suo una singolare reinterpretazione della “Kubelwagen” di militare memoria e, non a caso, ampiamente utilizzata dalla Bundeswher, l’esercito tedesco nato dalle rovine della Wermacht; la “Typ 2”, praticamente una sorta di furgoncino capace di otto posti e che, oltre alla derivazione del pianale comune a quello del Maggiolino, reclamava una decisa somiglianza con questo nel frontale; la “Hobbycar”, risalente al 1970, una pratica e divertente versione da sabbia, che faceva il verso alla “Dune Buggy”, la cui moda andava sempre più imponendosi e che, volendo, poteva ricavarsi anche artigianalmente da un Maggiolino attraverso semplici modifiche.

Un ultimo cenno, se si vuole dar giustizia di tutti i capitoli di questa immortale storia, deve andare alla più insospettabile delle vocazioni del Maggiolino, quella per le competizioni. Rally, in particolare. Nel 1973, un Maggiolino pilotato da Bjorn Waldegard conquista un onorevole sesto posto nella tappa svedese del primo Campionato del Mondo Rally. Un risultato simile sarà raggiunto dal pilota Georg Fisher, nella tappa austriaca della stessa edizione.

Ma, prim’ancora e per più volte, tra gli anni ’50, d’un Maggiolino al podio più alto si parlerà al Safari dell’Africa Orientale. Primo anche al Rally dei Mille Minuti, senza pausa dal 1967 al 1969. E si potrebbe insistere ancora per molto, fino alle gare di auto storiche di anni assai vicini a quello corrente, mentre, con altrettanta certezza, di Maggiolino si parlerà ancora nel futuro delle quattro ruote, fino a che, per costruirne uno sempre migliore, si vorranno tener ferme le migliori tra le radici del passato.

Fonti di bibliografia

“Volkswagen Maggiolino” - Edizione illustrata di Marco Batazzi. 2008 Collana “Le vetture che hanno fatto la storia”

“Maggiolino. La vera storia della Volkswagen” di Mario Luraghi. 2012. Editore Leardi

https://wheels.iconmagazine.it/auto-classiche/personaggi/ferdinand-porsche#:~:text=di%20tutta%20Europa.-,La%20Volkswagen%20Maggiolino,di%20benzina%20ogni%20100%20chilometri

https://www.volkswagen.it/it/area-clienti/modelli-precedenti/storia-del-maggiolino.html

https://www.maggiolino.it/category/tecnicacat/tipi-modelli/

https://www.motorbox.com/auto/magazine/lifestyle-auto/la-storia-del-maggiolino

https://it.wikipedia.org/wiki/Volkswagen_Maggiolino#:~:text=La%20Volkswagen%20Typ%201%2C%20meglio,Volkswagen%20dal%201938%20al%202003.

https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/1938-key-dates

https://www.mavment.com/blog/volkswagen-maggiolino/

https://www.automobile.it/magazine/storia-auto/storia-del-maggiolino-21765

https://www.motorzoom.it/volkswagen-typ-1-maggiolino-o-maggiolone-ecco-le-differenze-e-le-caratteristiche-distintive/

https://it.wikipedia.org/wiki/Wolfsburg

http://www.maggiolinoweb.it/storia.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Volkswagen

https://www.expedia.it/Wolfsburg.dx5263

https://www.expedia.it/Schloss-Wolfsburg-Wolfsburg.d553248621533167967.Punti-di-Interesse

https://ilgiornaledellarchitettura.com/2020/07/14/ritratti-di-citta-wolfsburg-o-della-volkswagen/

https://wheels.iconmagazine.it/auto-classiche/amarsport/storia-volkswagen-rally-wrc

Nuovi pacchetti per RS4 Avant, RS5 Coupè, RS5 Sportback


Nuovi pacchetti di accessori tecnici ed estetici per Audi RS 4 Avant, Audi RS 5 Coupé e Audi RS 5 Sportback

Velocità massima di 290 km/h (+10 km/h), setting specifico del differenziale centrale e update software per cambio e centralina motore: Audi RS 4 Avant scatta da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi, due decimi più veloce rispetto allo standard
Impianto di scarico sportivo RS plus e riduzione dei materiali fonoassorbenti: sound travolgente e peso ridotto di 8 chilogrammi
Competition plus: ammortizzatori a ghiera regolabili, sterzo più diretto, molle e barre antirollio più rigide e assetto ribassato sino a -20 mm
Look esclusivo: al design sportivo del pacchetto look nero si accompagnano molteplici finiture total black e rivestimenti in microfibra Dinamica e pelle Nappa
Pacchetti competition e competition plus disponibili entro la fine del terzo trimestre 2022

I nuovi pacchetti competition e competition plus enfatizzano le prestazioni e rendono ancora più esclusivo il look di Audi RS 4 Avant e Audi RS 5. Agli ammortizzatori a ghiera regolabili, inclusi nel pack plus, si accompagnano lo scarico sportivo RS plus nonché molle e barre antirollio più rigide. Il 2.9 TFSI biturbo eroga 450 CV e 600 Nm di coppia da 1.900 a 5.000 giri/min: grazie all’affinamento dei software della centralina motore, del cambio e del differenziale sportivo posteriore, Audi RS 4 Avant scatta da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi: due decimi più veloce della versione standard.

Sino ad oggi, Audi RS 4 Avant e Audi RS 5 potevano essere dotate, in alternativa alle sospensioni RS di serie, dell’assetto sportivo RS plus con Dynamic Ride Control (DRC). Sistema che, grazie alla compensazione idraulica di rollio e beccheggio, contrasta in modo eccezionalmente rapido tanto il coricamento laterale quanto le alterazioni longitudinali nell’assetto. Una soluzione raffinata cui ora, grazie ai nuovi pacchetti competition, si affianca un setup ancora più estremo.

Optando per la configurazione plus dei pacchetti competition, Audi RS 4 Avant e Audi RS 5 si avvalgono di nuovi ammortizzatori a ghiera regolabili manualmente. L’altezza da terra delle vetture si riduce di 10 mm rispetto alle versioni RS standard, mentre agendo sulle citate ghiere in corrispondenza dell’estremità inferiore delle molle è possibile ribassare ulteriormente l’assetto di 10 mm.
Il maggior precarico delle molle, peraltro dal setting hard, la possibilità di regolare gli ammortizzatori in base a tre diverse tarature e barre antirollio più rigide favoriscono le prestazioni nella guida al limite. Ai pacchetti competition si accompagna l’innalzamento della velocità massima da 280 km/h (opzionali) a 290 km/h.

Upgrade software per l’elettronica del cambio tiptronic a otto rapporti, così da garantire tempi d’innesto ridotti, e per la centralina motore: optando per la modalità dynamic del sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select e per il programma S della trasmissione, l’erogazione del V6 diviene ancora più reattiva. Audi RS 4 Avant competition pack scatta così da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi: un tempo migliore di 2 decimi rispetto alla versione di serie. 0-100 km/h in 3,8 secondi per Audi RS 5 competition pack, anch’essa più veloce (di un decimo) dello standard.

Lo sterzo, caratterizzato da un rapporto di 13,1:1 anziché 15,9:1, è più diretto, a vantaggio della precisione e della reattività. Quanto alla trazione integrale permanente quattro, il differenziale centrale autobloccante beneficia di un setting volto a privilegiare la ripartizione della spinta al retrotreno. Nuova taratura anche per il differenziale sportivo posteriore che distribuisce attivamente la coppia tra le ruote del medesimo asse, a vantaggio del contenimento del sottosterzo e dell’agilità della vettura. Tramite il sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select, il conducente può modificare la strategia d’azione del differenziale sportivo.

All’incremento delle performance si affiancano un software ABS specifico e la disponibilità, a richiesta, degli pneumatici ultra high performance Pirelli P Zero Corsa. Dotazioni che, qualora abbinate ai freni carboceramici, optional, riducono sino a 2 metri lo spazio d’arresto da 100 km/h.

Incluso in entrambi i pacchetti competition, Audi Sport presenta il nuovo impianto di scarico sportivo RS plus con terminali in nero opaco. Al sound più intenso rispetto allo standard contribuisce la riduzione dei materiali fonoassorbenti nella zona propulsore, foriera di un alleggerimento vettura di 8 chilogrammi.

Look competition: finiture total black e cerchi esclusivi da 20”

Entrambi i pacchetti competition prevedono finiture dal look esclusivo. Alle modanature in lacca nero lucido per i fianchetti dei sedili si accompagnano i rivestimenti delle sedute RS in microfibra Dinamica e pelle Nappa. La microfibra Dinamica, simile visivamente e al tatto alla pelle scamosciata, è al 45% realizzata mediante poliestere riciclato. Gli anelli Audi e la denominazione modello sono anch’essi in nero lucido e completano il pacchetto look nero. L’effetto total black è ulteriormente rafforzato dalla disponibilità, per la prima volta, della verniciatura nero Sebring cristallo.

Tra le dotazioni che sottolineano il design sportivo di Audi RS 4 Avant e Audi RS 5 competition pack spiccano i cerchi in lega omonimi da 20 pollici in nero Phantom, torniti a specchio. La Avant Audi Sport si avvale infine dei proiettori a LED Audi Matrix, mentre Audi RS 5 può contare anche sulla luce laser.

I contenuti dei pacchetti
competition
Innalzamento della velocità massima a 290 km/h
Upgrade software di cambio e centralina motore
Setting specifico del differenziale centrale
Software ABS dedicato
Impianto di scarico sportivo RS plus
Riduzione dei materiali fonoassorbenti
Proiettori a LED Audi Matrix (con laser light per Audi RS 5)
Pacchetto look nero con Anelli Audi e denominazione modello in nero
Pacchetto design RS rosso
Cerchi in lega da 20″ competition in nero Phantom, torniti a specchio
Rivestimento dei sedili in pelle Nappa / microfibra Dinamica
Modanature ai fianchetti dei sedili in lacca nero lucido
Proiezione del logo RS dedicata

competition plus (in aggiunta a competition)
Ammortizzatori a ghiera regolabili manualmente
Molle e barre antirollio più rigide
Rapporto di sterzo più diretto (13,1:1)
Taratura specifica del differenziale sportivo posteriore

Una Ferrari Roma Tailor Made


La Casa di Maranello svela un esemplare unico nel suo genere di Ferrari Roma, realizzato dal reparto Tailor Made: una vettura impreziosita da raffinati dettagli ispirati alla tradizione giapponese che non rinuncia alla sobria ma sofisticata eleganza dell’originale.

Ferrari Tailor Made è l’esclusivo programma dedicato a chi desidera personalizzare ogni elemento della propria Ferrari per dare vita a una vettura in grado di riflettere a fondo carattere e gusti personali. I clienti che aderiscono al programma vengono assistiti da un team di esperti guidati da un personal designer che interpreta i loro desideri nel rispetto degli standard estetici del marchio Ferrari.
La storia di quest’auto così peculiare è cominciata quando a Evan Orensten e Josh Rubin, fondatori della pluripremiata rivista USA indipendente COOL HUNTING dedicata al design, alla cultura e alla tecnologia, è stata offerta l’opportunità di configurare una Ferrari Roma per scoprire fino a che punto potesse spingersi il programma di personalizzazione del Cavallino.

Di ritorno da alcuni viaggi dedicati all’esplorazione dei metodi artigianali tradizionali del Giappone, Orensten e Rubin hanno incontrato Flavio Manzoni, Ferrari Chief Design Officer, nello showroom Ferrari Tailor Made di New York, dove gli hanno proposto di esaminare alcune delle idee e dei materiali scoperti nel Paese del Sol Levante per creare una versione Tailor Made in collaborazione con COOL HUNTING.

Flavio Manzoni e il suo team si sono ispirati alle analogie tra la cultura e la filosofia del design italiane e giapponesi: devozione assoluta alla qualità, sintonia emotiva con il cliente e abilità artigianale d’eccellenza che si tramanda di generazione in generazione.

Ed è così che è nata l’idea di creare una Ferrari caratterizzata da alcuni materiali esclusivi lavorati con le tecniche tradizionali giapponesi, ma rivisitati alla luce del tipico spirito d’innovazione Ferrari per soddisfare i requisiti di funzionalità e durevolezza imprescindibili per un’auto contemporanea ad alte prestazioni.

La tradizionale tintura giapponese indigo ha ispirato la combinazione di colori della Ferrari Roma e in particolare la colorazione blu brillante degli esterni, sviluppata appositamente per questa vettura e definita Indigo Metal. Il colore intenso esalta alla perfezione la purezza delle forme della vettura, la luce sembra fluire sulla carrozzeria e le sfumature ne accentuano le linee.

L’indigo riveste un ruolo molto importante nella cultura del design giapponese e la tintura tradizionale viene prodotta in modo naturale. COOL HUNTING ha visitato Toyama, una delle ultime cinque aziende agricole dedicate alla coltivazione tradizionale dell’indaco rimaste nella regione di Tokushima. Lì, Orensten e Rubin hanno appreso che la tintura si produce con una pianta che, una volta raccolta e fermentata, viene trasformata nel Sukumo: l’indaco essiccato mescolato a liscivia, sakè e polvere di calcare con cui si crea l’autentica tintura indigo Hon-Ai, usata anticamente per le sue proprietà antibatteriche su biancheria, lenzuola e vestiti.

Con un raffinato approccio olistico, la stessa gamma cromatica è stata usata per collegare esterni e interni della vettura. La tonalità indigo si ritrova infatti anche nel tessuto Sakiori impiegato per gli inserti dei sedili e per i tappeti.

Il Sakiori è uno dei più antichi esempi di upcycling al mondo e risale al Settecento, quando cotone e seta erano ad appannaggio solo dei ricchi possidenti e dell’aristocrazia giapponese. I kimono logori venivano scuciti, la stoffa tagliata a strisce e intessuta con fili nuovi per ottenere un materiale caldo, confortevole e resistente. Il termine giapponese Sakiori viene da saku (strappare) e oru (tessere).
Per utilizzare al meglio i materiali prodotti con la tecnica del Sakiori è stata individuata una soluzione innovativa. Sono stati impiegati due kimono d’epoca realizzati originariamente ad Amami Oshima, un’isola dell’arcipelago meridionale del Giappone: il primo, risalente alla fine degli anni Quaranta, tinto di indigo e il secondo, degli anni Settanta, trattato sia con l’indigo che con la famosa tintura a base di fango Amami Oshima Tsumugi dell’isola. Invece di usare trame di seta o cotone come da tradizione, le stoffe dei kimono sono state intrecciate con robusti filamenti di nylon ad alta resistenza per assicurare l’indispensabile longevità degli interni della vettura. Questo nuovo tessuto è stato creato da Hajime Shoji nello stesso luogo in cui sono nati i materiali originali.

Il leitmotiv dell’indigo viene ripreso anche dal cielo dell’abitacolo della Ferrari Roma, un magnifico prodotto d’alto artigianato e design dai dettagli impeccabili la cui bellezza può essere goduta appieno solo da chi siede a bordo. Per realizzarlo sono state impiegate due pelli tinte in indigo realizzate a Kyoto, una in tinta unita che si adatta alla tavolozza dei colori dell’auto e l’altra dipinta a mano con il metodo Asai Roektsu che risale all’VIII secolo. Si tratta di un sistema di tintura a cera che forma intricati motivi ripetuti attorno a un unico colore, comunemente utilizzato per decorare la seta o il cotone dei kimono e degli obi. Il pellame è stato successivamente mandato in Italia dove è stato tagliato a strisce e intrecciato a mano da artigiani locali che hanno dato vita a un’opera d’arte unica e raffinata.
Anche le maniglie interne delle porte della Roma sono ispirate al Giappone, infatti sono rivestite di pelle nera intrecciata a mano in omaggio allo tsukami, l’antica arte di avvolgere le impugnature delle spade Katana.

Il team di COOL HUNTING ha trovato un’ulteriore fonte di ispirazione visitando la Kaikado, un’azienda a conduzione familiare di Kyoto nota per i suoi iconici contenitori di rame per il tè. I barattoli, realizzati oggi dalla quinta e dalla sesta generazione della famiglia, vengono realizzati con tale maestria da chiudersi ermeticamente quando si applica il coperchio. Con l’uso, il rame assume una patina naturale distintiva, a cui i designer si sono ispirati per la placcatura made in Japan che impreziosisce l’iconico cancelletto del cambio e le levette. Anche l’arco del doppio cockpit, i cerchi e il Kamon sono color rame.

Lo stemma realizzato ad hoc sulla targhetta di personalizzazione incastonata nel bracciolo centrale e sul battitacco è un “Kamon”, sigillo tramandato di generazione in generazione nelle famiglie giapponesi. Disegnato da Kyogen, rappresenta una ruota di un carro trainato da buoi (veicolo in voga tra gli aristocratici del periodo Heian, 794 – 1185), le cui otto razze ricordano i pistoni del motore V8 della Ferrari Roma. Il numero viene ripreso anche dalle otto creste d’onda che circondano la ruota quale simbolo di fortuna, forza e resilienza.

La Ferrari Roma, sobria ma straordinariamente curata nei dettagli, riunisce in una forma armoniosa la cultura del design italiano e giapponese ed è uno splendido esempio dell’illimitata ricchezza delle combinazioni e delle possibilità offerte dal programma Ferrari Tailor Made.

La Ferrari Roma vanta proporzioni raffinate e un design senza tempo, abbinato a prestazioni e maneggevolezza senza pari. La vettura non è solo un’icona del design italiano, ma rappresenta anche l’apice delle prestazioni della categoria grazie al V8 turbo da 620 cv, appartenente alla famiglia di motori che ha vinto per quattro anni consecutivi il premio International Engine of the Year.

La Ferrari Tailor Made Roma realizzata appositamente per COOL HUNTING verrà esposta nello Showroom Ferrari Tailor Made durante la New York Design Week (NYC X DESIGN), un’occasione per celebrare lo spazio in cui è nata questa collaborazione incredibilmente dinamica, che ha riunito energie culturali e creative diverse provenienti da varie parti del mondo in modo unico e speciale.

Peugeot presenta la 208 Like


PEUGEOT 208 continua ad essere al centro dell’attenzione anche in Italia dove ha conquistato finora 60 mila italiani che la guidano apprezzandone le indiscusse doti in fatto di personalità, qualità, tecnologia e piacere di guida. Un modello che ha saputo conquistare anche i giurati che eleggono l’auto dell’anno (nel 2020) e che oggi si evolve e si presenta con l’allestimento Like di ingresso alla gamma ancor più ricco di contenuti che aggiungono ulteriore valore all’offerta.

Un modello che ha portato al debutto il Power of Choice, un concetto centrato sul momento storico che tutti noi stiamo vivendo e che permette ai clienti di scegliere 208 senza sottostare a condizionamenti derivanti dall’alimentazione del motore che si va a scegliere per l’auto destinata ai propri spostamenti: benzina, Diesel o 100% elettrica, in ogni caso 208 è sempre una 208, senza differenze nello stile, nel comfort, nella tecnologia, sicurezza e piacere di guida. Una strategia vincente che offre davvero grande libertà di scelta. Libertà di scelta che passa anche attraverso formule di utilizzo che spaziano dall’acquisto al noleggio a lungo termine, in Concessionaria o totalmente online.

Un’offerta finanziaria i-Move Avantage che oggi, grazie anche agli incentivi statali, permette di mettersi al volante di PEUGEOT 208 PureTech 75 Like con una rata mensile di 129 euro ed un anticipo inferiore a 2.500 euro (in caso di rottamazione).

L’ALLURE (seduzione) da sempre fa parte del carattere di PEUGEOT 208, un modello che continua a conquistare clienti grazie al suo design dalla forte personalità, con una identità che il pubblico italiano insiste nel gradire. Sono infatti 60 mila gli italiani che la guidano ogni giorno e che ne apprezzano le doti indiscusse. Lo stile, poi, è sempre affiancato da contenuti tecnologici di alto livello, ad iniziare dal PEUGEOT i-Cockpit® che conferisce un’esperienza di guida unica nel panorama automobilistico, ma anche la qualità e la sicurezza che è in grado di offrire agli occupanti, grazie alla disponibilità di un livello di guida autonoma di tipo 2.

Un successo che si estende dall’ambito commerciale a quello sportivo, grazie all’impegno nel mondo dei rally, territorio in cui sta raccogliendo premi e vittorie; ma è anche la critica che l’ha apprezzata, come testimoniato dall’elezione ad Auto dell’Anno avvenuta nel 2020.

Un modello che, forte di questi successi, oggi si rinnova nella dotazione dell’allestimento di ingresso in gamma, il LIKE, più ricco di contenuti che aggiungono ulteriore valore all’offerta.

PEUGEOT 208 LIKE si arricchisce infatti di contenuti che aggiungono sostanza alla sua posizione di ingresso nel mondo 208:

gli specchietti retrovisori guadagnano la regolazione elettrica
il guscio che avvolge i retrovisori esterni diventa nero lucido
i vetri elettrici anteriori sono ora sequenziali e comprendono la funzione anti-pizzicamento
sui montanti posteriori troviamo un inedito badge “LIKE”

Completa il quadro delle novità il motore PureTech 75 S&S Euro 6.d con cui viene proposto questo allestimento con un prezzo di listino di 17.120 euro.

Ma acquistarla in contanti non è l’unico modo per mettersi al volante di PEUGEOT 208, perché il concetto di “Power of Choice” presentato dal brand in occasione del lancio di questo modello ha fatto breccia anche in altri ambiti.

Power of Choice è un concetto centrato sul momento storico che tutti noi stiamo vivendo e che permette ai clienti di scegliere 208 senza sottostare a condizionamenti derivanti dall’alimentazione del motore che si va a scegliere per l’auto destinata ai propri spostamenti: benzina, Diesel o 100% elettrica, in ogni caso 208 è sempre una 208, senza differenze nello stile, nel comfort, nella tecnologia, sicurezza e piacere di guida. Una strategia vincente che offre davvero grande libertà di scelta. Libertà di scelta che oggi passa anche attraverso formule di utilizzo che spaziano dall’acquisto al noleggio a lungo termine, in Concessionaria o totalmente online.

Un’offerta finanziaria che, nel caso del prodotto finanziario i-Move Avantage, permette di godere anche degli incentivi statali grazie ai quali, in caso di rottamazione, ci si può mettere al volante di PEUGEOT 208 PureTech 75 LIKE con una rata mensile di 129 euro ed un anticipo inferiore a 2.500 euro.

domenica 8 maggio 2022

Arriva la Mazda MX-30 MY2022


La versione 2022 della Mazda MX-30 è da oggi in vendita in Italia e presenta prestazioni di ricarica e funzionalità di alimentazione migliorate, un’evoluzione della sonorità EV e nuove opzioni di colore sia per l’esterno, sia per le finiture interne.

Gli aggiornamenti tecnici della Mazda MX-30 2022 consistono nel nuovo On Board Charger (OBC) interno, ora di tipo trifase da 11 kW, e nella possibilità di utilizzare la ricarica rapida con potenza massima di assorbimento fino a 50 kW. Grazie a tali modifiche, si riduce sensibilmente il tempo di ricarica presso le colonnine pubbliche che cedono corrente in modalità trifase. Infatti, il tempo di ricarica dal 20% all’80% impiega solo 1 ora e 50 minuti, mentre presso le stazioni di ricarica veloce in corrente continua (CC) occorrono solamente 26 minuti.

Un ulteriore aggiornamento tecnico che caratterizza la MX-30 2022 riguarda la sonorità elettrica che viene trasmessa all’interno dell’abitacolo dagli altoparlanti dell’impianto audio: la frequenza sonora è stata ulteriormente ottimizzata per risultare ancora più naturale, aumentando le doti di comfort interno e aiutando i conducenti a riconoscere la quantità di coppia trasmessa dal propulsore elettrico.

Il line-up è stato completamente rinnovato: sono ora presenti le nuove versioni Prime Line ed Exclusive Line, entrambe dotate dei principali sistemi di assistenza alla guida compresa la frenata di emergenza in prossimità degli incroci e l’Head Up Display per la proiezione delle informazioni di guida sul parabrezza.

La versione di accesso Prime Line è dotata di cerchi in lega da 18”, fari a LED, impianto infotainment completo di 8 altoparlanti e di Carplay/Android Auto, navigatore satellitare, videocamera posteriore, climatizzatore automatico e sensori luce/pioggia.

La versione intermedia Exclusive Line aggiunge ulteriori dotazioni come, ad esempio, il riscaldamento elettrico per sedili anteriori, volante e parabrezza, retrovisori ripiegabili elettricamente, presa da 150 W e bracciolo centrale posteriore.

La versione top di gamma Makoto si distingue per la presenza di fari a matrice di Led e i montanti esterni in grigio satinato o nero lucido, a cui si aggiungono equipaggiamenti interni di serie che aumentano il comfort a bordo e il rivestimento dei sedili disponibile in 3 diverse tonalità: Modern Confidence (bianco) con inserti in Denim, Industrial Vintage (marrone) con inserti in similpelle neri e il nuovo Urban Expression con rivestimenti totalmente neri, che conferiscono una decisa eleganza al design. Inoltre, gli interni sono arricchiti da dettagli in sughero così come i rivestimenti delle portiere sono in materiale PET derivato da plastica riciclata.

Tra gli allestimenti Exclusive Line e Makoto viene introdotta la versione speciale Advantage il cui punto di forza è l’elevato rapporto equipaggiamento/prezzo, offrendo di serie numerose feature caratterizzanti la versione top di gamma Makoto ma ad un prezzo di listino inferiore di 1.750 euro rispetto a quest’ultima.

L’elettrica di Casa Mazda nella versione 2022 è disponibile in 10 colorazioni di cui 4 di tipo multi-tone, che associano al tetto nero lucido un diverso colore della carrozzeria, tra cui il Jet Black e la nuova tinta Zircon Sand, un beige naturale ispirato alla sabbia di zirconio, che riflette l’antica tradizione Mazda nella produzione di stampi per colata e l’esclusivo Soul Red Crystal, per un aspetto più sportivo.

La MX-30 2022 è ordinabile già da oggi presso gli showroom Mazda con prezzi che partono dai 36.650 euro della versione Prime Line fino ad arrivare ai 39.400 euro della Makoto; la versione speciale Advantage viene invece offerta a un prezzo di listino di 37.650 euro. Grazie ai suoi prezzi di listino inferiori alla soglia dei 35.000 euro +IVA, la Mazda MX-30 potrà eventualmente godere degli incentivi statali di possibile prossima introduzione, previsti per i veicoli elettrici con emissioni di CO2 all’interno della fascia 0-20 g/km.

Nasce la Ferrari SP48 Unica


MARANELLO (MO) - È stata presentata la Ferrari SP48 Unica, ultima nata della serie one-off. La vettura entra a far parte del gruppo più esclusivo dell’intera produzione della Casa di Maranello, vale a dire quei modelli unici che vengono forgiati attorno alle richieste di un cliente e disegnati a partire dai suoi requisiti.

La SP48 Unica, disegnata presso il Centro Stile Ferrari sotto la direzione del Chief Design Officer Flavio Manzoni, è una berlinetta sportiva a due posti creata a partire dalla piattaforma della F8 Tributo. Le sue linee tese e l’attitudine aggressiva la rendono immediatamente inconfondibile, grazie anche al frontale affilato e proiettato in avanti. Per raggiungere tale effetto è stata centrale la riprogettazione dei proiettori anteriori e il conseguente riposizionamento della presa d’aria dei freni.

Uno dei punti principali del design di questa vettura unica è rappresentato dal largo uso delle tecniche di modellazione parametrico-procedurale e prototipazione 3D (additive manufacturing) di cui si sono serviti i designer del Centro Stile Ferrari e gli ingegneri di Maranello per ripensare completamente la forma della calandra e delle prese d’aria del motore. Anche a tale avanzato processo produttivo, che ha permesso di creare perfette griglie 3D ricavate dal volume in pieno, si deve la sensazione di continuità dei modellati e la pienezza delle superfici.

Le soluzioni grafiche procedurali implementate dialogano direttamente con le griglie e istruiscono il design complessivo della SP48 Unica: di particolare evidenza è la transizione dal nero alla tinta carrozzeria che coinvolge cristalli, tetto e cofano motore. Lo spiccato effetto a visiera dell’anteriore è ulteriormente accentuato dalla riduzione dell’area dei cristalli laterali e dall’eliminazione del lunotto posteriore, esaltando così la muscolarità della SP48 Unica che pare scolpita in un solo blocco.

In pianta si evidenzia la sezione centrale del tetto, contenente una rappresentazione grafica delle prese d’aria che rimandano a quelle poste nella parte posteriore del vano motore in fibra di carbonio davanti allo spoiler. Ed è proprio da una prospettiva rialzata che si può apprezzare al meglio la ricerca stilistica di cui la SP48 Unica è permeata, svelandone il raffinato gioco di simmetrie e continuità suggerito dalle linee che ne compongono il disegno.

Sulla SP48 Unica, lo studio termo-fluidodinamico è stato accurato e raffinato, garantendo il soddisfacimento delle specifiche termiche e il raggiungimento di un nuovo punto di equilibrio aerodinamico. Le novità più evidenti rispetto alla F8 Tributo sono le bocche di ingresso dei flussi di raffreddamento del motore sul paraurti anteriore e sotto lo spoiler posteriore, dotate di una profonda calandra procedurale il cui orientamento è ottimizzato in ogni sezione per massimizzare la portata d’aria. La configurazione della vettura consente di posizionare una presa d’aria dedicata al raffreddamento degli intercooler immediatamente dietro i cristalli laterali, il che ha permesso di ridurre la dimensione delle bocche sulle fiancate. L’aumento dello sbalzo posteriore riduce le aspirazioni della zona tetto a vantaggio del carico posteriore.

La personalizzazione degli interni, che conservano una sostanziale identità tecnica con quelli della F8 Tributo, si basa sull’eliminazione del lunotto e su un intenso lavoro di ricerca della combinazione di colori e rivestimenti che meglio si adattasse al carattere sportivo, filante e aggressivo della SP48 Unica. Ne è esempio calzante l’Alcantara® nero con traforatura laser sviluppata ad hoc che ricopre gran parte dei sedili e dell’abitacolo, sotto la quale si intravede il tessuto cangiante dal rosso all’arancione dello stesso colore della carrozzeria. Il suo motivo riprende quello degli esagoni che sfumano dalle calandre e dalla livrea procedurale sul tetto, donando all’auto un piacevole effetto di continuità tra interni ed esterni. Entrando nella SP48 Unica, catturano l’attenzione anche i copribrancardi lucidati con lo stesso motivo esagonale impresso al laser. La fibra di carbonio opaca che impreziosisce gli interni dona un tocco molto tecnico all’abitacolo, completato da finiture in Grigio Canna di Fucile.

La one-off Ferrari SP48 Unica, progettata per un affezionato cliente del Cavallino Rampante che è stato coinvolto in ogni fase della sua creazione, rappresenta quindi un’audace reinterpretazione di una berlinetta sportiva che ne esalta l’anima corsaiola e la vocazione alla velocità; la vettura centra l’obiettivo di trasformare un modello esistente in modo originale ed efficace, ispirandosi e al contempo rendendo omaggio ai valori fondamentali del Marchio, vale a dire passione e innovazione.

PROGETTI SPECIALI

Il programma Progetti Speciali è volto alla creazione di vetture Ferrari uniche, chiamate One-Off e caratterizzate da un design esclusivo elaborato sulla base delle richieste del cliente, che diventa così proprietario di un modello prodotto in esemplare unico. Ciascun progetto parte dall’idea del committente, sviluppata insieme a un team di designer del Centro Stile Ferrari; dopo aver definito gli aspetti di design si passa alla realizzazione di dettagliati disegni tecnici e di un modello in scala, prima di iniziare la costruzione della vettura unica. Il processo richiede oltre un anno, durante il quale il cliente viene coinvolto in tutte le fasi di sviluppo e verifica progettuale. Il risultato di questa attività è una Ferrari unica, che si fregia del logo del Cavallino Rampante ed è realizzata secondo i canoni di eccellenza che caratterizzano la produzione di tutte le auto della Casa di Maranello.

Bmw IX: la prova


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – BMW presenta il suo primo SUV completamente concepito e costruito come veicolo elettrico, l’IX. Il SUV della casa di Monaco è disponibile con 2 motorizzazioni elettriche IX40 da 326 cv, IX50 da 523 cv, IX60 da 619 cv.

Gli Esterni

Esternamente la vettura tedesca inaugura anche un nuovo stile, che riesce a far coesistere linee muscolose e dimensioni imponenti accanto a dettagli raffinati, che rendono personali le forme della vettura che è lunga 495 cm, alta 170 cm e larga 197 cm. Il frontale, per esempio, è massiccio e muscoloso, ma la mole della vettura viene quasi stemperata da due elementi che richiamano immediatamente l’attenzione: i sottili fari a led a sviluppo orizzontale che scivolano verso le fiancate e la mascherina verticale, chiusa, che mostra una fitta trama di triangoli a due e a tre dimensioni, e ha anche una funzione di pannello “intelligente” con sensori integrati, telecamera e tecnologia radar per i sistemi di assistenza alla guida. Poderosa nella parte bassa e nei due passaruota squadrati, la lunga fiancata ha un andamento più leggero in alto, con la base dei finestrini che sale verso la coda, le maniglie ricavate all’interno della carrozzeria e i vetri laterali privi di telaio. Dietro, spiccano i fanali a led orizzontali, molto sottili e il portellone avvolgente.


Gli Interni

Internamente l’abitacolo è elegante e quasi futuribile nell’aspetto, e stupisce per le soluzioni raffinate e lo stile pulito, essenziale. Ampio, accogliente e luminoso colpisce anche per la qualità dei materiali, la precisione dell’assemblaggio e la cura della realizzazione, fin nei più piccoli particolari. È d’impatto, per esempio, il doppio schermo del cruscotto digitale di 12,3” e del rinnovato sistema multimediale iDrive di 14,9”, uniti in un pannello curvo rivolto verso il guidatore. A rendere più “preziosi” gli interni della ci sono anche particolari ricercati, come la manopola dell’iDrive e i comandi dei sedili elettrici in cristallo (optional), o il volante esagonale. E si apprezza anche la plancetta multifunzione davanti al bracciolo, che sostituisce la consolle tradizionale liberando parecchio spazio. Le poltrone sono ampie, hanno un’imbottitura soffice e corposa e i fianchetti regolabili elettricamente per “cucirle” addosso mentre si guida, e hanno le funzioni di massaggio e ventilazione per non soffrire nei lunghi trasferimenti.

Il Test Drive

Ed ora è il momento del test drive: la BMW IX guidata è stata la IX40 XDrive da 103244 €. Con la IX, BMW entra nel segmento dei SUV di lusso concepiti e nati come vetture elettriche e non come elettrificazione di vetture a motore termico (esempio IX3). Mettendosi dietro al volante del nuovo prodotto tedesco si trova il DNA classico di ogni BMW: un mix superlativo di sportività ed eleganza, qui con il tocco in più della zero emission. Nonostante le forme importanti (quasi 5 metri di lunghezza con 3 metri di passo (distanza fra ruote anteriori e posteriori), la IX è agile e a suo agio sia nel traffico cittadino che nel suo elemento naturale: le grandi strisce di asfalto chiamate autostrade. Qui infatti si riesce meglio ad apprezzare le doti della motorizzazione elettrica da 326 cv che garantisce un’autonomia stimata e molto realistica di ben 425 km con una sola carica.

Il Listino Prezzi

Infine il listino prezzi: si va da 84000 € della IX40 XDrive a 134500 € della IX60 XDrive (Elettrico).

Bruno Allevi

martedì 3 maggio 2022

Il mercato dell'auto ancora in crisi nera: -44% ad aprile


ROMA - Le nuove immatricolazioni nell'ultimo mese sono state meno di 100mila, un calo di quasi il 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 44% sul 2019.

Quasi tutte le case automobilistiche registrano flessioni pesanti. Il gruppo Stellantis ha venduto in Italia nel mese di aprile 34.504 auto, il 41% in meno dello stesso mese del 2021, con la quota che scende al 35,4% a fronte del 40,3% di aprile dell'anno scorso. Nei quattro mesi le immatricolazioni del gruppo sono state 158,296, in calo del 33,6% sull'analogo periodo del 2021, dal 40,3 al 36,3%.

Il Centro Studi Promotor parla di "dati catastrofici" e spiega che si proietta il risultato dei primi quattro mesi del 2022 sull'intero anno si ottiene una previsione di 1.117.044 unità, un livello da anni '60 del secolo scorso. Pesano la guerra, il ritardo delle forniture di componenti, ma tutte le associazioni della filiera sottolineano il grave ritardo degli incentivi. Per il presidente del Csp, Gian Primo Quagliano, si tratta di "errori, inefficienze e ritardi intollerabili". 

Quando gli incentivi arriveranno "si sbloccherà la domanda per circa 200.000 auto. Questo significa che nell'intero anno le immatricolazioni potrebbero arrivare a 1.317.000, livello che mette in dubbio la tenuta del sistema di distribuzione dell'auto. A rischio è, in particolare, la tenuta del sistema dei concessionari".

domenica 1 maggio 2022

Ecco la nuova 911 Sport Classic


La nuova 911 Sport Classic è il secondo dei quattro modelli da collezione previsti nell’ambito della strategia Heritage Design di Porsche. Sono in totale 1.250 gli esemplari del modello in edizione limitata di Porsche Exclusive Manufaktur che riprendono gli stilemi degli anni ’60 e dei primi anni ’70. Al pari del modello immediatamente precedente, ovvero la 911 Sport Classic basata sulla 997 e presentata nel 2009, il look di questa vettura trae ispirazione dalla 911 originale (1964 – 1973) e dalla 911 Carrera RS 2.7 del 1972. La 911 Sport Classic è ordinabile da subito, con prezzi a partire da 285.863 euro. La consegna potrà essere effettuata presso i Centri Porsche europei a partire da luglio 2022 e successivamente in altri mercati.

Porsche ha in programma la presentazione di quattro modelli in edizione limitata nel corso di un determinato periodo di tempo. Il primo di questi è stato introdotto nel 2020: la 911 Targa 4S Heritage Design Edition con dettagli stilistici tipici degli anni ’50 e ’60.

Porsche Design ha realizzato anche un cronografo di alta qualità riservato esclusivamente ai clienti che acquistano il modello in edizione limitata. L’orologio riprende perfettamente diversi particolari di design della nuova 911 Sport Classic. All’interno del pacchetto Heritage Design Classic, alcuni elementi selezionati degli interni della nuova 911 Sport Classic saranno resi disponibili anche per gran parte degli attuali modelli 911.

Reinterpretazione di elementi stilistici originali

La carrozzeria larga – altrimenti riservata ai modelli 911 Turbo -, uno spoiler posteriore fisso secondo lo stile della leggendaria Carrera RS 2.7 a “becco d’anatra” e il tetto a doppia bombatura esaltano il carattere distintivo della nuova 911 Sport Classic.

Come nel caso della prima generazione 997 della 911 Sport Classic lanciata nel 2009, i progettisti si sono ispirati alla verniciatura in tinta Fashion Grey della prima Porsche 356 quando si è trattato di scegliere l’esclusiva finitura del nuovo modello in edizione limitata. In alternativa all’esclusiva finitura Grigio Sport metallizzato, la nuova 911 Sport Classic è disponibile anche in Nero, Grigio Agata metallizzato, Blu Genziana metallizzato o Paint to Sample (colore come da campione). Le strisce doppie in Grigio Sport chiaro riportate sul cofano, sul tetto e sullo spoiler posteriore sottolineano il carattere sportivo della vettura.

All’interno, l’iconico motivo in tessuto Pepita si ritrova sui pannelli delle portiere e sulla fascia centrale dei sedili, mentre i rivestimenti in pelle bicolore semi-anilina in tonalità Nero/Classic Cognac offrono un elegante contrasto con la tinta esterna.

550 CV per la 911 manuale più potente in assoluto

Il sistema di propulsione si basa su un concetto altrettanto unico: il motore flat-six biturbo da 3,7 litri trasferisce i suoi 405 kW (550 CV) alla strada unicamente attraverso le ruote posteriori. Quest’ultimo, abbinato al cambio manuale a sette rapporti, fa della nuova 911 Sport Classic la 911 manuale più potente oggi disponibile sul mercato.

Il cambio ha una funzione auto-blip che compensa le differenze di velocità del motore tra i rapporti attraverso una breve esplosione di giri al momento della riduzione di marcia. L’impianto di scarico sportivo di serie è stato concepito appositamente per questo modello, così da garantire un sound ancora più emozionante.

Le sospensioni, ispirate a quelle dei modelli 911 Turbo e 911 GTS, soddisfano i requisiti prestazionali più elevati: il sistema PASM (Porsche Active Suspension Management) di regolazione elettronica degli ammortizzatori, incluso nella dotazione di serie, consente infatti agli ammortizzatori di reagire alle variazioni dinamiche in tempi brevissimi. Il PASM è combinato di serie con l’assetto sportivo, che consente un abbassamento di dieci millimetri.

Aiways U5: la prova


CIVITANOVA MARCHE – Arriva un nuovo brand in Italia: si chiama Aiways ed è importato dal Gruppo Koelliker, storico importatore di marchi auto diventati di importanza primaria sul mercato auto italiano. Il primo mezzo che Aiways presenta in Italia è il crossover elettrico U5. Questo veicolo equipaggiato con 1 Motore Elettrico da 204 cv, negli allestimenti X-Cite o Prime.

Gli Esterni

Esternamente la U5 ha dimensioni medio-grandi (4,68 m x 1,86 m), ha un corpo vettura moderno che si contraddistingue per le linee pulite ed eleganti. Il frontale è molto particolare con i gruppi ottici che si allungano verso i passaruota, mentre l’alloggiamento per la ricarica è posto in uno sportellino sotto uno dei due fari. Molto moderna, come il resto della vettura, è la coda. Linee tese si fondono con forme muscolose e creano un dinamismo sportivo accentuato dal grande gruppo ottico che si estende sotto il lunotto da una parte all’altra del paraurti.


Gli Interni

L’interno, molto elegante e raffinato, presenta un cruscotto minimal, dove troviamo: il quadro strumenti LCD diviso in tre parti, che permette di avere in modo chiaro e immediato tutte le informazioni su viaggio, stato batteria etc; il touchscreen LCD da 12,3” che permette di accedere alle funzioni chiavi come navigazione, bluetooth, musica, app etc., Nel tunnel centrale, altro sistema touchscreen per il climatizzatore, seguito dalla rotella del cambio automatico, il tasto del freno a mano elettronico, il tasto dell’autoparking e due comodi portabicchieri.

Il Test Drive

Ed ora è il momento del test drive: la Aiways U5 guidata è stata la Prime da 46496 €. Con l’arrivo in Italia di Aiways, si amplia la possibilità di scelta di brand che producono prodotti a trazione elettrica, con autonomia aumentata rispetto ai primi modelli usciti qualche anni fa (la U5 è stimata di 400 km di autonomia). Il nuovo prodotto è intuitivo nella guida e nei comandi: non ha tasto di accensione; si sale; si imposta la marcia con la rotella del cambio automatico e si parte per un viaggio nella green motion & emotion. Ampio è lo spazio a bordo dell’arioso abitacolo grazie al grande tetto in vetro che permette alla luce di entrare ed illuminare l’interno. Prestazionalmente la U5 ha un ottimo motore elettrico da ben 204 cv che assicura ottime prestazioni, una buona autonomia di 400 km e sopratutto, con colonnine di ricarica fast, si ricarica in soli 35 minuti (20%-80%).

Il Listino Prezzi

Infine il listino prezzi: per la X-Cite occorrono 43250 €, per la Prime occorrono 45500 € (Elettrico).

Bruno Allevi

L’auto in oggetto è stata provata durante l’evento di presentazione del Brand Aiways, insieme ai piloti di “Quattroruote C’è”, presso la Concessionaria Aiways – Fiat – Lancia – Abarth – Dacia – Renault “Tombolini Motor Company” a Civitanova Marche