venerdì 29 giugno 2018

Nuova Mercedes Classe A: innovazione in costante crescita


di ROBERTO BERLOCO - A come auto e, in certo senso, la meno Mercedes di sempre. Questo anzitutto perché sin dal 1997, anno dell’originaria edizione, si è trattato della prima vettura prodotta dalla Casa di Stoccarda con l’anteriore a muovere, fatto straordinario per una fabbrica devota alla trazione opposta sin dalla propria nascita.

Poi, ancora, pure con la successiva stilizzazione del 2004, per la ragione d’essere destinata ad una fascia di mercato bassa, anche se con i dovuti accorgimenti dovuti al prestigio del blasone, ad ogni modo insolita per un tale genere di marchio, per via di quelle sue caratteristiche di monovolume compatto che hanno retto per ben quindici anni.

Infine perché, attraverso la totale rinnovazione del 2012, con la quale avveniva una decisa rottura stilistica con il passato, era stata per giunta motorizzata anche con un 1,5 l a gasolio di marca Renault. Un particolare che aveva finito per sorprendere ulteriormente gli amanti della tradizione, ai quali mancava l’episodio di un’automobile con la Stella a tre punte sulla calandra e un cuore francese sotto il cofano.

Fin dal suo lancio sul mercato, insomma, quella che a buon diritto può esser definita la “piccola” di casa, non era dunque passata inosservata, rappresentando un’eccezione abbastanza sorprendente e, forse, un tantino imbarazzante per i patiti di uno dei simboli delle quattro ruote più celebri al mondo.

In realtà, se pure vi fosse stato margine per un’incomprensione iniziale, questo particolare capitolo della storia dell’azienda tedesca è finito per piacere, s’è vero com’è vero che ad oggi, dallo stabilimento di Rastatt, di esemplari ne sono usciti alcuni milioni.

L’ultima nata, con la presentazione al Salone di Ginevra durante il Marzo scorso, riprende lo schema della generazione precedente, la terza in successione, con la quale s’era assistito al passaggio dall’impostazione derivante ad una classica due volumi di segmento C.

E se, nella sostanza, il colpo d’occhio riporta ad una innegabile somiglianza tra il precedente modello e l’attuale, con l’eccezione di un maggiore slancio della carrozzeria e con quella dei gruppi ottici, tanto anteriori quanto posteriori, adeguati agli stilemi estetici più recenti riscontrabili tra fasce superiori della stessa griffe stellata, è nella tecnologia di guida che s’annidano le maggiori novità.


Tutte al passo dei tempi e introdotte da una concezione rivoluzionata del cruscotto dedicato ai comandi, che ora sta come sospeso dietro al volante e, sfruttando l’assenza di calotta, produce l’effetto d’una più importante e singolare presenza, impreziosita ai suoi bordi finanche da particolari bocchette d’aerazione, che richiamano l’immagine di turbine d’aviogetti.

Comprensibile, pertanto, come ad impressionare subito, una volta accomodati all’interno, sia proprio l’estetica per così dire avveniristica di questo schermo, in realtà composto da due affiancati, misuranti 10,25 pollici ciascuno e con i quali è possibile interagire attraverso ben tre modalità: un intervento di tocco fisico, nello stile delle classi “E” e “S”; uno di manopola, situata a portata di mano tra i due sedili davanti; infine uno di leve posizionate sul volante.

Ed è da tale inedito quadro elettronico che, d’altronde, emerge il vero pezzo forte dell’innovazione tecnica voluta per questa nuova “A”, cioè l’infotelematica battezzata con l’espressione “Mercedes Benz User Experience”, abbreviata nella sigla “MBUX”, un sofisticato sistema d’interconnessione che ha per scopo di rendere originale e piacevole l’esperienza di vita in auto.

Per esempio attraverso un servizio di assistenza vocale tra i più avanzati ad oggi, consistente in un meccanismo d’intelligenza artificiale dotato di un “orecchio” sempre teso, vale a dire un sensore capace di comprendere la voce parlata all’interno dell’abitacolo e di rispondere alle esigenze manifestate con le parole, azionando automaticamente comandi o producendo indicazioni sul pannello visore spalmato sulla plancia.

O potendo contare su un ventaglio di scelta fra oltre sessanta colori e dieci temi di sfondo, è possibile personalizzare la strumentazione digitale, configurandola attraverso animazioni in tre dimensioni ad alta qualità e sposando così al meglio gusti ed esigenze dell’automobilista.

E ancora, a cercare tra le numerose facoltà che sostanzia o veste questo particolare ausiliario virtuale, quelle di poter selezionare l’assetto che si ritiene più opportuno, ad esempio, per la climatizzazione o per le sospensioni, d’informare circa il traffico o situazioni d’incidenti lungo il percorso che si sta seguendo, d’individuare il parcheggio libero più vicino e, addirittura, d’interagire con le vetture che si trovano intorno, naturalmente a patto che siano a loro volta fornite di connettività.

A dirla tutta la lista delle gioie tecnologiche straripa ben oltre dai confini dello stesso “MBUX”, con molte altre di quelle comodità d’utilizzo mirate a facilitare il movimento da bordo e che, negli ultimi anni, si era soliti riscontrare soprattutto nell’alto di gamma: come, ad esempio, la guida semiautonoma o quel particolare dispositivo che permette di conservarsi all’interno della carreggiata pure in mancanza di segnaletica orizzontale.

Quanto alle motorizzazioni, una sola quella a gasolio e con cilindrata ereditata da una tra il paio della versione d’uscita, ossia il collaudato 1,5 l, stavolta però nutrito da ben 116 cv, vale a dire sette e ventisei cavalli in più rispetto alle due gradazioni applicate al motore precedente. Per l’alimentazione a benzina, invece, sono disponibili un 1,4 l turbo da 163 cv ed un 2,0 l da 224 cv, con i quali si volta pagina sia dal 1,6 l da 102 cv, 120 cv e 156 cv, sia dal 2.0 l con potenze oscillanti fra i 184 cv e i 218 cv. Naturalmente si tratta di motori entrati in scena per ora, destinati cioè ad essere affiancati da altre declinazioni forse di cubatura, sicuramente di potenza e che, con ogni probabilità, culmineranno nella proiezione più spinta, nota con l’acronimo “AMG”, la stessa che, fino al lancio di quest’anno, vantava ben 381 cv ed un’accelerazione da 0 a 100 km/h in appena 4,2 secondi.

domenica 24 giugno 2018

Ford Fiesta Active

GROTTAMMARE – Ford presenta sul mercato la versione Crossover della Fiesta, la Active. La rialzata della citycar tedesca è disponibile con 1 Motore Benzina (1000 da 85, 100, 125, 140 cv) o con 1 Motore Turbodiesel 1500 TDCI da 85 o 120 cv, in allestimento unico.

Gli Esterni

Esternamente le differenze rispetto agli altri modelli riguardano le estese protezioni in plastica nera nei parafanghi e nella zona inferiore della carrozzeria, le barre sul tetto, i paraurti specifici e la distanza fra il fondo dell’auto e il suolo accresciuta di 18 mm. Inoltre, con un tasto nel tunnel fra i sedili si può selezionare una modalità di guida specifica per i fondi viscidi (le altre sono quella “normale” e la Eco per contenere i consumi) che, agendo sul controllo della trazione e sull’Esp, agevola la mobilità su fango o neve.

Gli Interni

Internamente l’abitacolo della Fiesta Active resta quello moderno delle altre versioni, ma con i sedili posti più in alto di un centimetro. Lo spazio non manca. I comandi sono ordinati e dallo schermo tipo tablet nella consolle si governa facilmente il sistema d’infotainment. Le finiture sono accurate.

Il Test Drive

Ed ora il momento del test drive: la Ford Fiesta Active guidata è stata la 1500 TDCI 85 cv da 22302 €. La Ford, con la Fiesta Active, va a colmare il vuoto di chi vuole un’auto compatta da poter usare anche su fondi scivolosi senza rischiare problemi di grave natura. Su strada, grazie alla maggiore altezza da terra e alla posizione di guida rialzata di 1 cm rispetto alla berlina, la Active garantisce una maggiore visuale esterna. Inoltre, come la Fiesta berlina da cui deriva, è una vettura comoda e confortevole, molto maneggevole e concreta. Il motore che equipaggia la versione provata è l’unico Diesel a listino, il 1500 TDCI nella potenza entry level da 85 cv. Questo propulsore, è parco nei consumi, brioso e silenzioso, permette all’Active di affrontare con disinvoltura sia l’asfalto che lo sterrato.

Il Listino Prezzi

Infine il listino prezzi: si va da 18400 € della 1000 85 cv per arrivare a 21250 € della 1000 140 cv (Benzina); si va da 19500 € della 1500 TDCI 85 cv per arrivare a 21000 € della 1500 TDCI 120 cv (Diesel).

Arianna Fioravanti & Bruno Allevi

domenica 17 giugno 2018

Kia ai Mondiali di Russia

Uno spot TV, visibilità all’interno della maggior parte degli stadi. Una flotta di 424 veicoli a disposizione di calciatori, ufficiali di gara e VIP per tutta la durata del Campionato del mondo di calcio 2018. E l’Operazione Mondiale, con promozioni attive presso tutti i concessionari italiani della Rete. Kia Motors festeggia così, con numerose iniziative speciali, il ruolo di partner ufficiale della FIFA World Cup Russia™. La dimensione della flotta Kia World Cup dimostra, ancora una volta, il supporto e la passione di Kia per il Campionato di calcio più popolare e seguito al mondo.

Stonic, il primo urban crossover targato Kia. Sportage, il modello di maggiore successo di Kia in Europa. E Niro, il crossover nato ibrido. Sono loro i protagonisti della speciale “Squadra Crossover Kia” che durante i Mondiali sarà protagonista di uno spot TV dedicato all’impegno di Kia Motors nel più importante appuntamento calcistico del mondo. Lo spot, oltre ai valori condivisi fra il marchio e il più popolare sport del mondo, invita ad approfittare dell’Operazione Mondiale, la promozione che consente di avere fino a 6.000 euro di vantaggi sulla gamma crossover Kia.

La voce narrante è quella di José Altafini, storico commentatore ed ex-calciatore, il cui contributo rende lo spot riconoscibile e memorabile. A un altro grande calciatore, Alex Del Piero, Kia ambassador, la battuta finale dello spot TV che chiude sull’unicità della garanzia estesa Kia di 7 anni/150.000 km.

domenica 10 giugno 2018

Si chiamerà Taycan la nuova Porsche 100% Elettrica

Il futuro della mobilità si fa sempre più vicino: l’inizio della produzione in serie della prima Porsche a trazione esclusivamente elettrica è previsto per il prossimo anno. Nel frattempo è stato deciso il nome ufficiale di questa sportiva: il prototipo “Mission E”, il nome attualmente utilizzato per indicare l’intera proposta di Porsche nell’ambito della trazione elettrica, si chiamerà Taycan. Il nome può essere tradotto approssimativamente con “puledro vivace”, richiamando l’immagine al centro dello stemma di Porsche che dal 1952 raffigura un destriero pronto a saltare.

Due motori sincroni a magneti permanenti (PSM) con potenza erogata complessiva di oltre 600 CV (440 kW) portano la sportiva elettrica ad accelerare da 0 a 100 km/h in ben meno di 3,5 secondi e da 0 a 200 km/h in meno di dodici secondi. Queste prestazioni vanno a sommarsi a un livello di potenza continua che non ha eguali fra i veicoli elettrici: sono possibili più accelerazioni in successione senza perdita di prestazioni e l’autonomia di percorrenza massima della vettura è di oltre 500 km secondo il ciclo di omologazione NEDC.

Nomi con un significato reale
In Porsche, i nomi dei veicoli sono generalmente collegati in modo concreto al modello corrispondente e alle sue caratteristiche: il nome ‘Boxster’ esprime la combinazione fra il motore boxer e il design di una roadster; ‘Cayenne’ denota potenza e fierezza, ‘Cayman’ sta per incisività e agilità e ‘Panamera’ sta a indicare un’auto che offre di più di una normale Gran Turismo, un ‘di più’ che ha consentito a questa vettura di vincere la gara di durata su lunga distanza Carrera Panamericana. Il nome ‘Macan’ è stato mutuato dalla parola indonesiana che significa ‘tigre’ e ha una connotazione di flessuosità, forza, fascino e dinamismo.

Raddoppio degli investimenti futuri
Porsche prevede di investire più di sei miliardi di euro nella mobilità elettrica entro il 2022, ovvero il doppio della cifra originariamente prevista dalla Casa Automobilistica. Dei tre miliardi di euro supplementari, circa 500 milioni saranno utilizzati per lo sviluppo di varianti e derivati della Taycan circa un miliardo di euro sarà impiegato per l’elettrificazione e l’ibridizzazione della gamma di prodotti esistenti, alcune centinaia di milioni per l’espansione dei siti di produzione, più circa 700 milioni di euro per le nuove tecnologie, l’infrastruttura di ricarica e la smart mobility.

Profonde modifiche ed espansione della sede centrale di Zuffenhausen
Presso la sede centrale di Porsche, a Zuffenhausen, sono in fase di realizzazione una nuova officina di verniciatura, un’area dedicata all’assemblaggio della Taycan e un convogliatore aereo per il trasporto delle scocche verniciate e delle unità di trasmissione verso l’area di assemblaggio finale. Si sta ampliando l’officina motori, per consentire anche la costruzione delle trazioni elettriche, e il reparto carrozzeria. Sono previsti investimenti anche per il Centro di Sviluppo di Weissach. Soltanto a Zuffenhausen, la produzione della Taycan sta già creando circa 1.200 nuovi posti di lavoro.

I festeggiamenti per i “70 anni di auto sportive Porsche”
La Casa ha previsto numerose iniziative in tutto il mondo per festeggiare il suo anniversario nel corso del 2018. Nel weekend del 16–17 giugno, Porsche inviterà i suoi dipendenti, i residenti locali e gli appassionati del marchio a una festa organizzata dentro e intorno allo stabilimento di Stoccarda. Sono previste attività di intrattenimento per i visitatori grandi e piccoli, brevi visite allo stabilimento, musica, vendita di cibo e bevande e la trasmissione in diretta della 24 Ore di Le Mans e della partita di Coppa del Mondo fra Germania e Messico. L’entrata è gratuita.

Bruno Allevi

domenica 3 giugno 2018

Citroen C4 Cactus

TERAMO – Citroen presenta la seconda generazione della C4 Cactus, il suo Crossover compatto. La vettura francese è disponibile con 1 Motore a Benzina (1200 da 110 o 130 cv) oppure con 1 Motore Turbodiesel 1600 da 100 cv, negli allestimenti Live, Feel, Shine.

Gli Esterni

Esternamente la C4 Cactus è invariata nelle forme generali, arrotondate e dotate di un notevole equilibrio, rimanendo una cinque porte filante e compatta, comunque diversa dalle classiche berline medie. La novità più vistosa riguarda gli inserti paracolpi laterali: gli Airbump, che prima ricoprivano buona parte delle porte, ora sono più piccoli e confinati nella parte bassa, dove si integrano con il profilo in plastica nera che contorna anche i passaruota. Cambiano anche il frontale (nei fari e soprattutto nella mascherina con due profili cromati) e la parte posteriore: niente più fascia in plastica nera fra le luci, ora più larghe, che si estendono in parte sul portellone.

Gli Interni

Internamente l’abitacolo cambia più che altro nei sedili, che ora possono avere un’ulteriore imbottitura in schiuma poliuretanica (optional), spessa fino a 1,5 cm, che aiuta a filtrare le sconnessioni della strada: sono morbidi. Entrambe le poltrone anteriori dispongono di una precisa regolazione dello schienale, a rotella, e in altezza; il guidatore può anche variare il supporto lombare. L’interno rimane, comunque, del tutto anticonvenzionale nello stile: a partire dalla plancia, arrotondata ed elegante, che ospita due display quasi verticali. Quello che sostituisce il classico cruscotto si legge bene. Il contagiri, il termometro dell’acqua del motore e il computer di bordo si trovano fra i menù del display centrale a sfioramento di 7”. Da qui si comandano pure l’impianto multimediale, con navigatore Android Auto, Apple Car Play e il “clima” automatico. Lo spazio per i piccoli oggetti non manca: il cassetto nella plancia è enorme (grazie all’airbag frontale che scende dal soffitto), le tasche nelle porte sono decisamente ampie e c’è un piccolo vano anche sotto il bracciolo centrale. La C4 Cactus può ospitare in tutta comodità quattro adulti ma anche viaggiare in cinque non richiede molto spirito di sacrificio. Il bagagliaio è ampio (358/1170 litri) e regolare. Come detto prima i sedili sono ben fatti e la plancia è gradevole, come pure i comandi del display centrale, le imbottiture dei braccioli e le maniglie di chiusura delle porte “tipo “valigia”. L’impatto è positivo, soprattutto per chi apprezza uno stile diverso dal solito.

Il Test Drive

Ed ora il momento del test drive: la Citroen C4 Cactus guidata è stata la 1600 HDI 100 cv Shine da 25553 €. Citroen con la seconda generazione della Cactus, rinnova un crossover che fin dall’inizio si è fatto apprezzare per la sua personalità nelle forme e nel design per la presenza degli Airbump protettivi e per il muso avveniristico. Su strada, l’auto è molto comoda e confortevole, grazie alla qualità costruttiva (sospensioni migliorate, assorbimento ottimale delle buche), facile e intuitiva nella guida (sterzo e cambio sempre pronti e reattivi). Ottimo è il motore che scalpita sotto il cofano, il 1600 Turbodiesel da 100 cv. Questo motore, ad oggi l’unico diesel a listino, è brillante, molto silenzioso, parco nei consumi, e dà brio e potenza alla C4 Cactus.

Il Listino Prezzi

Infine il listino prezzi: si va da 17900 € della 1200 Live 110 cv per arrivare a 22060 € della 1200 110 cv Shine Automatica (Benzina), si va da 19400 € della 1600 HDI Live per arrivare a 22600 € della 1600 HDI Shine (Diesel).

Bruno Allevi & Arianna Fioravanti

L’auto in oggetto è stata provata presso la Concessionaria Peugeot – Kia – Citroen – DS – Mitsubishi “Pieffe Auto” di Teramo

venerdì 1 giugno 2018

Fca: Marchionne, entro giugno debito azzerato

ROMA - "Fca azzererà entro giugno l'indebitamento netto industriale". A dichiararlo l'ad Sergio Marchionne il quale aveva promesso che si sarebbe presentato con la cravatta al Capital Markets Day se l'obiettivo fosse stato raggiunto. Il manager si è presentato in maglioncino ma sotto indossa una cravatta blu "ben annodata".

Entro il 2022 Fca raggiungerà la piena capacità produttiva negli stabilimenti italiani ed europei ha aggiunto rilevando come "Investiremo 9 miliardi di dollari per l'elettrificazione dei nuovi prodotti".

Il gruppo Fca prevede di investire 45 miliardi di euro nel periodo del piano industriale dal 2018 al 2022, di cui il 75% destinato ai brand globali. Lo ha annunciato l'ad Sergio Marchionne spiegando poi che l'obiettivo è realizzare una crescita annuale media dei ricavi del 7% puntando soprattutto su Jeep, Alfa, Maserati, Ram e Fiat Professional che dovranno salire dal 65% all'80% del totale. Fca investira' poi oltre 9 miliardi di euro per le auto elettriche e dirà addio al diesel puntando sui motori ibridi ed elettrici, che saranno presenti su ogni modello della gamma dei principali brand, Jeep, Alfa e Maserati.