domenica 25 agosto 2024

Nuova Audi RS 3: sportività record


Audi Sport aggiorna Audi RS 3 Sportback e Audi RS 3 Sedan rendendole ancora più muscolari nel design e affilate nelle prestazioni. Al celebre propulsore 5 cilindri 2.5 TFSI, forte di 400 CV e 500 Nm di coppia – caratterizzato da un sound più marcato rispetto al precedente modello – si affiancano gli affinamenti dedicati all’elettronica, al sistema RS torque splitter, in grado di distribuire la coppia tra le ruote posteriori attivamente e in modo completamente variabile, al controllo di trazione e alle sospensioni a regolazione adattiva DCC: tecnologie ora integrate mediante un’unica centralina. Grazie al nuovo setup, nuova Audi RS 3 migliora di oltre 5 secondi il giro record al Ring tra le berline compatte.

Con la terza generazione di Audi RS 3 Sportback e la seconda serie di Audi RS 3 Sedan, la Casa dei quattro anelli ha presentato nel 2021 due vetture sportive in grado di emozionare tanto nell’utilizzo quotidiano quanto tra i cordoli in pista. Ora Audi Sport alza ulteriormente l’asticella presentando l’evoluzione delle berline compatte high performance.

Il design, ancora più muscolare, è fortemente caratterizzato dal single frame esagonale ampliato e corredato da cornice e griglia (a rombi) dal look inedito. Non meno d’impatto le prese d’aria frontali, ridisegnate e forti di profili laterali più marcati, le tre fenditure alla base della cornice del single frame – una novità – e lo splitter ora a tutta larghezza, volto a sottolineare la generosa impronta a terra della vettura tanto da evocare la gloriosa Audi Sport quattro S1 Pikes Peak del 1987.

Completano il restyling del frontale le luci diurne a elevata digitalizzazione collocate nella parte superiore dei gruppi ottici: un’innovativa matrice luminosa, composta da elementi da 24 pixel disposti su tre file, consente di generare specifici motivi. Per la prima volta nella storia di Audi RS 3, mediante l’MMI è possibile scegliere tra un massimo di quattro firme luminose. I Clienti possono modificare il layout della vettura in qualsiasi momento, e questo vale anche per le animazioni Coming home e Leaving home.

Al retrotreno spicca la nuova conformazione – ispirata al Motorsport – di paraurti ed estrattore. Quest’ultimo prevede un riflettore centrale rosso dallo sviluppo verticale, di derivazione racing, mentre i riflettori alle estremità del paraurti replicano il tema degli inserti alle prese d’aria anteriori. Di grande impatto visivo i terminali ovali dell’impianto di scarico RS, mentre la palette colori è caratterizzata dalle tinte esclusive verde Kyalami e grigio Kemora, dalle inedite vernici metallizzate blu Ascari e rosso Progressivo nonché, attingendo al programma di personalizzazione Audi exclusive, dalla finitura in grigio Daytona opaco.

Nuova Audi RS 3 adotta di serie cerchi in lega da 19 pollici in nero opaco con design a 5 razze a Y. In opzione sono disponibili le ruote Audi Sport a 10 razze incrociate con logo RS dall’esclusiva finitura grigio scuro opaco o nero metallizzato lucido, portate al debutto dall’edizione limitata Audi RS 3 performance edition. La vettura è ulteriormente personalizzabile mediante i pacchetti carbonio o nero lucido. Le calotte dei retrovisori laterali sono proposte in tinta carrozzeria, con finitura total black o in fibre composite.

Volante di derivazione racing, sedili a guscio RS in carbonio e App store integrato in vettura
Il design muscolare della vettura viene confermato internamente, dove dominano le tinte scure. Il volante multifunzione a 3 razze rivestito in pelle o in microfibra Dinamica è caratterizzato dalle parti superiore e inferiore della corona “tagliate”. Una novità al pari dei sedili a guscio RS: agli schienali in carbonio opaco si accompagnano gli emblemi RS e i rivestimenti in microfibra Dinamica e pelle Nappa estesa lungo i fianchetti.

Coerentemente con il restyling della gamma Audi A3, lungo i pannelli porta anteriori sono presenti inediti segmenti retroilluminati che generano un flusso dinamico di luce personalizzabile mediante l’MMI e percepibile nelle fasi di blocco e sblocco delle portiere. Gli inserti decorativi sono disponibili a richiesta in carbonio o nell’inedita soluzione in nero Dinamica. I pacchetti design RS rosso o verde, proposti anche in configurazione plus, portano alcuni tocchi di colore in abitacolo, più precisamente in corrispondenza della corona del volante, delle cinture di sicurezza e dei tappetini.

La dotazione di serie include l’Audi virtual cockpit plus da 12,3 pollici corredato di un apposito indicatore che suggerisce al guidatore il passaggio alla marcia superiore in prossimità dell’intervento del limitatore. La caratterizzazione RS della strumentazione digitale porta in dote informazioni in merito all’erogazione di potenza e coppia, alla pressione degli pneumatici, ai tempi sul giro e ai valori massimi di accelerazione laterale. Il regime motore è visualizzabile come un istogramma a barre o, a richiesta, nel layout RS-Runway: i valori vengono rappresentati con una grafica simile alla pista di atterraggio di un aereo. Il regime più elevato appare in primo piano, quello più basso sullo sfondo. A questa soluzione si affianca l’inedito contagiri al centro della strumentazione.

Il display touch da 10,1 pollici integra la schermata RS che permette di tenere sotto controllo la temperatura del liquido di raffreddamento, dell’olio motore e del cambio oltre alle forze G.
Sotto il profilo della digitalizzazione, Audi RS 3 si avvale di molteplici servizi connect e del nuovo app store integrato in vettura grazie al quale i Clienti possono accedere in modo diretto e intuitivo alle applicazioni più diffuse di terze parti (ad esempio Spotify o Amazon music) attraverso l’interfaccia multimediale MMI.

0-100 km/h in 3,8 secondi e sound ancora più coinvolgente
Sotto il cofano delle nuove compatte high performance si conferma l’iconico 5 cilindri 2.5 TFSI da 400 CV e 500 Nm di coppia, garante di prestazioni al top della categoria: da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e sino a 290 km/h di velocità massima.
In virtù della sequenza di accensione 1-2-4-5-3 dei cilindri, il sound è unico e inconfondibile. Un effetto amplificato dalla gestione totalmente variabile delle valvole, così da consentirne aperture parziali che valorizzano ulteriormente il timbro del 2.5 TFSI. Sul sound influiscono i programmi di marcia selezionati mediante l’Audi drive select – nelle modalità dynamic, RS Performance ed RS Torque Rear, ad esempio, le valvole si aprono con ampio anticipo – e l’adozione, a richiesta, dello scarico sportivo RS. Rispetto al passato, il timbro risulta ancora più coinvolgente grazie all’ottimizzazione dell’apertura del flap di scarico nel range da 2.200 a 3.500 giri/minuto.

Record al Ring e nuova gestione elettronica
Il record al Nordschleife ottenuto a giugno da nuova Audi RS 3 è frutto dell’ottimizzazione del comportamento della vettura in inserimento e percorrenza.
Alla base delle straordinarie performance di nuova Audi RS 3 vi è l’integrazione, mediante un’unica centralina, degli input provenienti dalla trazione integrale quattro, dalla gestione selettiva della coppia sulle singole ruote, un’intelligente funzione software legata all’operato dell’ESC che frena in misura minima le ruote interne alla traiettoria consentendo di trasferire la spinta alle ruote con il grip migliore, del controllo della stabilità (ESC), dell’azione del citato RS torque splitter e della taratura delle sospensioni a regolazione adattiva DCC (Dynamic Chassis Control). Queste ultime caratterizzate dall’operato di una valvola elettroidraulica che varia il flusso d’olio negli steli degli ammortizzatori in funzione dei parametri vettura rilevati da molteplici sensori, delle condizioni del manto stradale, dello stile di guida e del programma attivato mediante il controllo della dinamica di marcia Audi drive select. In pochi millesimi di secondo viene calcolata la forza smorzante ottimale. La raffinatezza dell’algoritmo alla base dell’operato della nuova centralina di gestione della dinamica di guida rende ancora più agevole e intuitivo il sovrasterzo.

La modalità di guida RS Performance, votata all’utilizzo in pista, è attivabile mediante il nuovo pulsante di colore rosso in corrispondenza della razza sinistra del volante, mentre lungo la razza opposta è possibile richiamare il programma RS Individual. Confermata la disponibilità degli pneumatici semi-slick Pirelli P Zero Trofeo R.

DNA a 5 cilindri
La prima generazione di Audi RS 3 ha debuttato nella primavera del 2011 nella sola configurazione di carrozzeria hatchback, mossa da un 5 cilindri turbocompresso da 340 CV. La seconda serie, in produzione dal 2015 al 2020, ha visto il debutto nel 2017 della variante Sedan. Parallelamente, il 2.5 TFSI è passato da 367 a 400 CV. Nel 2021, con l’introduzione della terza generazione di Audi RS 3 Sportback e la seconda serie di Audi RS 3 Sedan, la Casa dei quattro anelli ha introdotto la trazione integrale quattro con tecnologia RS torque splitter in sostituzione della soluzione integrale permanente con frizione elettroidraulica a lamelle in corrispondenza della parte terminale dell’albero di trasmissione. Un’innovazione a vantaggio del comportamento sovrasterzante della vettura che si affianca all’affinamento dell’iconico 5 cilindri 2.5 TFSI, in grado di erogare 400 CV e 500 Nm di coppia: 20 Nm in più rispetto al precedente modello. Caratteristiche che contribuiscono a prestazioni di riferimento per la categoria, oggi ulteriormente evolute e ribadite dal record al Ring ottenuto da nuova Audi RS 3. Un primato che trova conferme a livello commerciale: dal 2011 ad oggi la sportiva compatta dei quattro anelli è stata commercializzata nel mondo in oltre 80mila unità.

Nuove Audi RS 3 Sportback e Audi RS 3 Sedan raggiungeranno le Concessionarie italiane nel corso del mese di novembre.

Una Porsche molto particolare


Dal 1954, le varianti Speedster sono parte della storia di Porsche. Esse uniscono il piacere di guida di una decappottabile a una dinamica di guida particolarmente brillante. Questa auto si distingue per il parabrezza accorciato e per il cofano posteriore. Nella storia del modello 911 c’è però un vuoto. Dal 1988, con la fine della Serie G, Porsche decise di offrire una vettura a due posti di questo tipo e, dal 1989, una basata sulla 964. Ad eccezione di due esemplari unici e, molto più tardi, di un modello ricostruito nell’ambito di un restauro a cura di Porsche, non esisteva alcuna Speedster della quarta generazione della 911, la 993, all’interno gamma di serie. Luca Trazzi, un designer appassionato di Porsche e collezionista di Speedster, ha realizzato il suo sogno di avere una 911 (generazione 993) Speedster attraverso il programma Sonderwunsch. Il risultato è una vettura unica basata interamente sulla personalissima visione del designer.

Stoccarda. “Inizialmente mi sono guardato intorno, ma non riuscivo a trovare l’auto sportiva dei miei sogni, così ho deciso di costruirla da solo”. Luca Trazzi ha fatto sua questa leggendaria frase di Ferry Porsche. E l’affermato designer milanese non si è limitato a sognare, ma è passato all’azione. Nella vasta collezione di Speedster dell’appassionato del marchio Porsche mancava una 911 Speedster della generazione 993.

Luca Trazzi si è rivolto al team Sonderwunsch di Porsche per realizzare il suo progetto. Insieme agli esperti, ha trasformato in realtà l’auto dei suoi sogni. Ci sono voluti più di tre anni per realizzare il suo esemplare unico basato su una 911 Carrera Cabriolet (Tipo 993) del 1994. La due posti con il caratteristico cofano posteriore, che è stata anche sottoposta a una serie di modifiche tecniche, è stata una delle protagoniste della Monterey Car Week di quest’anno (dal 9 al 18 agosto 2024), in California.

Il processo di creazione: cliente e progettista allo stesso tempo
Il progetto è iniziato con una visita agli archivi della Casa automobilistica per approfondire la storia della Speedster e trovare ulteriori idee. Luca Trazzi è arrivato a questo primo incontro con una cartella piena di bozze e schizzi e con un’idea molto chiara di come voleva realizzare la sua personalissima Speedster. Ciò corrispondeva alla filosofia che ispira i modelli Factory One-Off, secondo la quale prima che la vettura unica sia terminata, è necessario concentrarsi su un processo congiunto di sviluppo creativo dell’auto. Il cliente diventa un membro attivo del team di progetto e segue da vicino la realizzazione della sua idea dal punto di vista di un project manager.

Durante il progetto, Luca Trazzi si è recato più volte in Porsche, facendo buon uso del tesserino di riconoscimento rilasciatogli in occasione del progetto. Tra l’altro, ha assistito all’immersione della Speedster nel bagno di verniciatura catodica nel reparto dedicato in fabbrica. Si tratta di un’operazione altrimenti riservata alle auto nuove durante il normale processo di produzione. Poi è iniziato il ciclo completo di verniciatura manuale. La vernice per la carrozzeria giallo brillante non solo è stata sviluppata come tonalità specifica per il cliente, ma si distingue anche per il nome decisamente particolare, visto che è stato ripreso da quello del cane del cliente, Otto. Durante una riunione, il designer ha scelto di chiamare la vernice con il nome del suo compagno a quattro zampe, e così è nato il “Giallo Otto”.

Esterni e interni: reinterpretazione degli elementi stilistici della Speedster
Il cofano posteriore e il parabrezza sono tipici della Speedster e sono contornati solo da una sottile cornice nera che ne intensifica l’effetto. Altre caratteristiche degli esterni che colpiscono sono gli specchietti retrovisori esterni neri e conici, che riprendono la classica linea delle auto sportive degli anni Sessanta, e le luci diurne a quattro punti dei modelli Porsche moderni. La silhouette del cofano posteriore è stata completamente ridisegnata da Luca Trazzi.

La Speedster è verniciata in Giallo Otto, un giallo intenso sviluppato appositamente per la vettura. I cerchi in lega leggera da 18 pollici con design Turbo sono verniciati in nero, con profilo a contrasto in giallo. Le protezioni para-sassi nere poste davanti alle ruote posteriori sono elementi di design funzionali e caratteristiche di spicco provenienti da altre generazioni della Speedster. Sono in sintonia con le maniglie delle portiere nere e le prese d’aria dello spoiler anteriore. La Factory One-Off presenta uno stile sportivo poiché gli esperti del programma Sonderwunsch si sono ispirati allo spoiler anteriore, alle minigonne laterali e alle ali posteriori della 911 Turbo (Tipo 993). Gli indicatori di direzione, le luci posteriori e la fascia luminosa sono stati reinterpretati.

All’interno della vettura dominano i rivestimenti in pelle nera con impunture decorative in giallo. Sui poggiatesta è ricamato il logo Speedster. L’elemento di spicco dell’abitacolo è costituito dalle sezioni centrali dei sedili, caratterizzate da un motivo quadrettato in giallo e nero: un capolavoro di maestria artigianale, in cui ogni singolo quadretto è stato realizzato appositamente e cucito a mano. Lo stesso motivo si ritrova nel bagagliaio anteriore rivestito in pelle, nella copertura dell’auto e nella borsa da turismo abbinata. Gli elementi in carbonio sul cruscotto, sulla console centrale e sulle leve del freno a mano e del cambio conferiscono ulteriore individualità all’allestimento interno. Anche gli schienali dei sedili sono in carbonio. Per la prima volta in una Porsche 911 del Tipo 993, i profili sottoporta in carbonio si illuminano – naturalmente in “Giallo Otto” – e recano un logo personalizzato.

A bordo è presente un modernissimo sistema di infotainment, completo di sistema di navigazione e Apple CarPlay, rappresentato dal Porsche Classic Communication Management (PCCM). Questi dispositivi sviluppati da Porsche Classic e installati in retrofit aprono le porte del mondo digitale alle auto d’epoca e contemporanee del Marchio. Anche la schermata iniziale è stata personalizzata per il cliente.

L’attenzione ai dettagli è sottolineata anche dagli interruttori degli alzacristalli elettrici, i cui simboli sono stati ridisegnati riportando il tipico profilo laterale della Speedster. Il badge “One-Off” dorato sul cruscotto attesta l’unicità della vettura.

Sistema di trazione con più potenza
Il motore, il telaio, lo sterzo e l’impianto frenante provengono dalla 911 Carrera RS (Tipo 993). All’epoca, il boxer a sei cilindri raffreddato ad aria era il motore più potente di Porsche, con una cilindrata di 3,8 litri in grado di sviluppare 221 kW/300 CV.

Ad oggi, esistono esattamente due esemplari della 911 Carrera Speedster basati sulla generazione 993. Il primo è stato sviluppato nel 1995 dal reparto Exclusive appositamente per Ferdinand Alexander Porsche. Si tratta di un’auto di colore verde, con cerchi in lega leggera da 17 pollici e cambio Tiptronic, realizzata sulla base della carrozzeria Carrera. Questa vettura è ora esposta nel museo della Casa, in prestito dalla famiglia. Una seconda 911 Speedster (Tipo 993) è stata costruita nel 2001 per l’attore americano Jerry Seinfeld prendendo spunto da una delle ultime 993 Cabriolet del 1998. La Speedster è stata consegnata all’attore di sit-com come modello 4S con larghezza Turbo, cerchi da 18 pollici e carrozzeria argentata.

La Speedster qui presentata non solo è diversa per origine, ma si distingue dai suoi predecessori anche per il suo design unico e i componenti tecnici.

La Factory One-Off: la formula più esclusiva del programma Sonderwunsch
Porsche reinterpreta il suo leggendario programma Sonderwunsch risalente alla fine degli anni Settanta per consentire la realizzazione di vetture personalizzate e uniche, progettate insieme al cliente e realizzate a regola d’arte da Porsche. Questa opzione di personalizzazione è disponibile per le vetture Porsche omologate di qualsiasi età. A seconda dell’auto, gli interventi vengono eseguiti dagli esperti di Porsche Exclusive Manufaktur o di Porsche Classic.

Sono tre le tappe determinanti per la realizzazione di una Factory One-Off firmata Sonderwunsch nel formato definitivo. Il processo parte dall’idea del cliente, che viene da questi comunicata a un consulente Sonderwunsch tramite il Centro Porsche di appartenenza. Se, dopo una prima valutazione, gli esperti Porsche ritengono che l’idea sia attuabile, Porsche invita il cliente a una riunione per discutere del progetto. In questa fase, le specifiche vengono elaborate insieme a progettisti ed esperti delle rispettive aree. Il cliente decide infine se proseguire e passare alla fase successiva.

La terza fase prevede lo sviluppo dei componenti e la realizzazione della vettura. I reparti di progettazione, ingegneria e sviluppo lavorano a stretto contatto con i meccanici, i carrozzieri e gli specialisti della verniciatura degli impianti di produzione Porsche. Se necessario, possono essere coinvolti anche gli specialisti del Centro di Sviluppo di Weissach o di altre aree della Casa, e possono essere utilizzate strutture di prova come i banchi di prova dei motori. L’auto dei sogni prende forma grazie a un’attività artigianale manuale che vede il costante coinvolgimento del cliente.

Informazioni su Luca Trazzi
Luca Trazzi, architetto e industrial designer, è nato a Verona nel 1962. Vincitore del premio Carlo Scarpa in giovane età, ha lavorato per quindici anni a fianco di Aldo Rossi, di cui è stato stretto collaboratore e assistente. Oggi lavora a Milano e in Cina. È anche uno dei fondatori di designboom.com e realizza progetti per i più prestigiosi marchi internazionali. Luca Trazzi ama disegnare oggetti che prescindono dalle mode.

Lancia Ypsilon: la rivoluzione della citycar iconica

CIVITANOVA MARCHE – Lancia ha presentato la nuova generazione della sua celebre Ypsilon, un modello che si propone di rivoluzionare il concetto di citycar. Disponibile con un motore Hybrid benzina da 1.200 cc e 101 CV o una versione totalmente elettrica da 156 CV, la nuova Ypsilon si distingue per gli allestimenti Base, LX ed Edizione Limitata Cassina.

Gli Esterni: Un Salto nel Futuro con Omaggi al Passato

L'estetica esterna della nuova Ypsilon ha subito un cambiamento radicale rispetto al modello precedente. Con una lunghezza di 408 cm (24 cm in più), una larghezza di 176 cm (+8 cm) e un'altezza di 144 cm (-8 cm), l'auto presenta forme più slanciate e sportive. Il frontale è futuristico, con tre sottili linee luminose che fungono da luci diurne, ispirate alla Beta Montecarlo. Il design richiama modelli iconici come la Fulvia Sport Zagato del 1965 e la Stratos, con fanali circolari nella parte posteriore che richiamano la leggendaria 037. L'eleganza è accentuata dalle maniglie delle porte posteriori nascoste, in continuità con le linee fluide della carrozzeria.

Gli Interni: Comfort e Tecnologia in Primo Piano

All'interno, la Ypsilon offre un ambiente elegante e raffinato. La plancia a gradini e le superfici circolari, unite a soluzioni moderne come il tavolino sopra la consolle, rendono l'abitacolo confortevole e funzionale. Gli schermi da 10,3" per il cruscotto e l'impianto multimediale S.A.L.A., con collegamenti Android Auto e Apple CarPlay, aggiungono un tocco tecnologico. I comandi vocali e le luci soffuse contribuiscono a creare un'atmosfera accogliente e futuristica.

Test Drive: Prestazioni di Alto Livello con la Versione Elettrica

Durante il test drive, la Ypsilon Edizione Limitata Cassina 100% elettrica con motore da 156 CV ha dimostrato ottime prestazioni. La compattezza e l'agilità del modello precedente rimangono, ma la nuova generazione offre un'esperienza di guida più dinamica e divertente. Il motore elettrico permette non solo di muoversi agilmente in città, ma anche di affrontare percorsi extraurbani con zero emissioni.

Il Listino Prezzi

Il prezzo della nuova Ypsilon parte da 24.900 € per la versione Hybrid 1200 Base, fino a 28.000 € per l'Edizione Limitata Cassina. La versione elettrica, invece, va da 34.900 € per la Base a 39.500 € per l'Edizione Limitata Cassina.

La nuova Lancia Ypsilon rappresenta un ponte tra tradizione e innovazione, omaggiando il passato glorioso del marchio mentre si proietta verso il futuro della mobilità urbana.

domenica 11 agosto 2024

Novità per la Tucson


Hyundai amplia l’offerta di Nuova TUCSON – recentemente aggiornata negli esterni e negli interni – con l’ingresso del powertrain Plug-in Hybrid con trazione 2WD, completando così il listino del suo SUV best-seller.

Il modello, che già offriva una gamma di propulsori elettrificati leader nel segmento e soluzioni ideali per molteplici tipologie di clienti, propone quindi un’ulteriore possibilità di scelta con uno schema plug-in a trazione anteriore che ne massimizza l’efficienza, con i primi arrivi previsti per la fine di settembre e prezzi che rimangono per tutti gli allestimenti al di sotto del limite per accedere all’Ecobonus governativo per vetture con emissioni contenute nella fascia 20-60 g/km di CO₂.
Il powertrain PHEV 2WD si basa sullo stesso schema della versione 4WD già presente in gamma, con un efficiente motore benzina 1.6 T-GDI da 160 CV abbinato a un motore elettrico da 98 CV e a una batteria di trazione da 13.8 kWh, per una potenza massima di sistema di 253 CV e una coppia che arriva a 367 Nm.
Questa configurazione di Nuova TUCSON risponde alle esigenze dei clienti interessati alla motorizzazione Plug-In ma che non ritengono indispensabile la trazione integrale, a favore di consumi ancora più contenuti e un’autonomia 100% elettrica fino a 71 km nel ciclo medio combinato e fino a 90,9 km nel ciclo medio urbano (WLTP).
Per garantire sempre le massime prestazioni di efficienza e il miglior confort di guida, sotto soglie di carica predeterminate il sistema Plug-in Hybrid di Hyundai passa automaticamente alla modalità ibrida mantenendo sempre al minimo i consumi di carburante, non permettendo alla batteria di scaricarsi completamente.

Listino, allestimenti e offerta commerciale

Nuova TUCSON Plug-in Hybrid 2WD è disponibile da € 46.200 in allestimento Business – sviluppato pensando alle necessità di aziende e professionisti – con una ricca dotazione di serie che include ad esempio: Panoramic Curved Display con doppio display ad alta definizione da 12.3”, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, retrocamera, connettività Bluelink, Apple CarPlay e Android Auto wireless, vetri posteriori oscurati, Smart Cruise control, sedile guidatore e passeggero regolabili in altezza con supporto lombare elettrico, clima automatico a due zone con pannello di controllo dedicato e caricatore wireless per smartphone, oltre a numerosi sistemi di sicurezza e assistenza alla guida Hyundai SmartSense.
Con “Hyundai Plus” e il tasso “Hyundai Light”, la Nuova TUCSON PHEV Business 2WD è offerta da 139 € al mese per 35 mesi grazie all’ecobonus statale – solo con rottamazione e finanziamento – a fronte di un anticipo pari a € 2.500, con 45.000 chilometri inclusi.
Il vantaggio per il cliente arriva così a 17.600 euro (€ 7.600 promo Hyundai + € 10.000 Ecobonus statale – prezzo in promozione € 28.600, Valore Futuro Garantito / rata finale € 26.334; TAN 5,95% e TAEG 6,99%. Dettagli e note legali alla pagina dedicata su sito Hyundai.it). I finanziamenti della famiglia “Hyundai Plus” sono quelli che permettono al cliente di scegliere, al termine del contratto, se sostituire la vettura con una nuova Hyundai, tenerla, oppure restituirla senza oneri ulteriori.
Nuova TUCSON Plug-in Hybrid 2WD è disponibile anche nella versione top di gamma Excellence, da € 48.700, con cerchi in lega leggera da 19”, fari anteriori Full LED Wide Projection a matrice, fari posteriori Full LED, portellone posteriore elettrico, sedili anteriori e volante riscaldabile, Remote Seat Folding, Head-Up Display e Krell Premium Sound System a 8 canali con subwoofer e amplificatore.
L’offerta si completa con l’allestimento N Line, da € 48.700, che combina il design distintivo, il comfort e connettività avanzata del modello allo stile sportivo ispirato al motorsport caratteristico delle versioni N Line. La dotazione comprende cerchi in lega da 19″ con design dedicato, paraurti specifici e passaruota in tinta carrozzeria. All’interno, cuciture rosse a contrasto, oltre ai sedili sportivi N Line riscaldabili e regolabili elettricamente rivestiti in misto pelle/tessuto scamosciato con design dedicato e pedaliera rivestita in metallo.

Subaru Crosstrek: la nuova era del crossover compatto

Subaru ha svelato la sua nuova creatura, la Crosstrek, che prende il posto della ormai nota XV. Questo nuovo modello, disponibile con un motore 2.0 litri Benzina Hybrid da 136 CV, è offerto negli allestimenti Style, Style Xtra e Premium, rappresentando un ulteriore passo avanti nella gamma della casa delle Pleiadi.

Gli Esterni

La Subaru Crosstrek si distingue per un design robusto, chiaramente ispirato al mondo dell’off-road. Ampi fascioni paracolpi in plastica proteggono il frontale e la parte bassa della carrozzeria, mentre l’altezza da terra di 22 cm la rende perfetta per affrontare anche i terreni più impervi. Le modifiche rispetto alla XV sono particolarmente evidenti nel posteriore, dove i fanali full LED a forma di “C” e il paraurti più bombato danno un tocco di modernità e robustezza. Sul frontale, i fari più sottili sono uniti da un’elegante striscia che attraversa la mascherina, conferendo alla vettura un aspetto dinamico e raffinato.

Gli Interni

All'interno, l’abitacolo della Crosstrek trasmette una sensazione di solidità e praticità. I sedili sono comodi e accoglienti, ideali per lunghe tratte. Al centro della plancia spicca un display da 11,6 pollici a sviluppo verticale, con una buona risoluzione e un’interfaccia intuitiva. La maggior parte dei comandi fisici è stata eliminata, ad eccezione di quelli per il controllo del climatizzatore e del volume della radio, lasciando spazio a un design pulito e moderno. Il cruscotto, composto da tachimetro e contagiri analogici, è separato da uno schermo digitale da 4,2 pollici che fornisce tutte le informazioni necessarie alla guida.

Il Test Drive

Nel test drive, la Subaru Crosstrek si è rivelata all'altezza delle aspettative, dimostrando le sue eccellenti capacità fuoristradistiche. La versione provata, la 2.0 Hybrid Premium dal costo di 43.407 €, ha mostrato un’eccellente agilità e maneggevolezza, sia in città che su percorsi extraurbani e terreni accidentati. L’altezza da terra e la leggendaria trazione integrale Subaru fanno della Crosstrek un’alleata perfetta per chi cerca un’auto versatile e affidabile. Il motore 2.0 Hybrid, l’unico disponibile, si è dimostrato brioso e potente, grazie anche al supporto del sistema elettrico da 30 CV, che non solo garantisce prestazioni divertenti, ma strizza anche l’occhio all'ambiente e al risparmio economico.

Il Listino Prezzi

Per chi fosse interessato all'acquisto, la Subaru Crosstrek parte da un prezzo di 37.900 € per l’allestimento Style e arriva fino a 42.150 € per la versione Premium Hybrid, offrendo un'ampia gamma di opzioni per soddisfare le diverse esigenze dei clienti.

La Crosstrek si conferma così un’ottima scelta per chi cerca un crossover compatto ma dalle grandi capacità, pronto a sfidare qualsiasi tipo di terreno senza rinunciare al comfort e alla modernità.

sabato 10 agosto 2024

206 WRC. Una scommessa vinta dalla Casa del Leone


di Roberto Berloco.
Tra i marchi europei che hanno fornito vetture per il circus del rally fin dalla seconda metà del secolo scorso, c’è stata la Peugeot, universalmente nota anche come Casa del Leone. E l’effigie di un Leone, alla maniera di un nobile blasone sopra uno scudo medievale da battaglia, teneva impresso al centro della calandra la 206 WRC, uno dei suoi modelli più amati dal grande pubblico, la cui eredità è oggi degnamente raccolta dalla 208.

Come per molte altre automobili che si sono fatte amare e ammirare tra i polverosi sterrati del rally mondiale, anche la sua è una storia che costituisce un capitolo a sé dentro il libro iridato del motorsport. Mancava appena un anno allo scoccare del terzo millennio, quando nasceva al rally questa speciale elaborazione di una Peugeot 206. E proprio questa, tra i vari modelli a listino che commercializzava Peugeot, sostanzialmente per una maggiore, naturale sua propensione a prestarsi, in termini di dimensioni e di agilità, alle asperità, alle insidie e ai ritmi dei tracciati. Anche se, va precisato, quelle sue misure di base, poco sotto i quattro metri, vale a dire il parametro imposto come lunghezza minima dalla FIA alle soglie del terzo millennio, finirono per essere “allungate” attraverso l’artificio di paraurti maggiorati ed altre escogitazioni estetiche pensate per lo scopo di stare alla norma.

D’altra parte, guardando indietro, accadde così pure con la 205 Turbo 16, scelta per le sue caratteristiche dimensionalmente contenute e lanciata negli anni ’80 per la partecipazione al Gruppo “B”, dove ebbe modo di dimostrare ampiamente gli intendimenti dell’azienda produttrice. E, invero, non solo gli intenti di partenza, che erano quelli di dare prova degli alti livelli di tecnologia raggiunti per l’epoca, ma pure gli obiettivi più propriamente tattici, quelli delle vittorie sul campo, come i vari titoli Costruttori e Piloti conseguiti tra il 1984 e il 1986.

Nella 206 WRC non era però travasato solo quell’orgoglio tipico Peugeot, che, per i princìpi del fondatore e per filosofia aziendale, vuole i propri modelli sempre a determinate grandezze di affidabilità, di robustezza e di qualità costruttiva.

In quelle linee, che alternavano così originalmente e armoniosamente tensione a morbidezza, aggressività a ricerca di equilibrio e stabilità delle masse, era concentrata anche tutta quella fierezza nazionale, che, pure nel campo del rally, esigeva la conquista della massima gloria sportiva.

Ricordarlo oggi è cosa facile, viene da sé senza timore di trascurare manco un particolare, se non altro per l’alto valore di fascino di quelle pellicole che si dispiegavano al suo passaggio. Il leoncino francese sfilava, sfrecciava, sfuggiva tra gli sguardi imbambolati degli spettatori assiepati lungo le coste dei tracciati, sotto lo sguardo di giornalisti che facevano il loro dovere di cronaca dietro i microfoni, non di rado esterrefatti dalle prestazioni eccezionali di quell’indiavolato scatolino su quattro ruote.

Sviluppava un piacere singolare per gli occhi la vista di quel siluro a trazione integrale, che tanto sapeva imporre di sé al suo passaggio. C’era un sapore tutto particolare per il palato della mente nel ruggito esasperato di quel suo motore, un 2 litri turbo con 4 cilindri in linea, coppia da 635 Nm a 4.000 giri al minuto, impostato dalla scalata di cinque marce non sincronizzate per il cambio Peugeot/X-Trac, sequenziale longitudinale, differenziali gestiti elettronicamente, sospensioni McPherson sia all’anteriore che al posteriore.

Un suono, un rombo, quello che veniva a sprigionarsi dalle viscere della sua monoscocca in acciaio, semplicemente inconfondibile. Un principio di tuono che precedeva il lampo della sua corsa, spandendo generoso nell’aria, rimanendo impresso nella memoria di chi guardava alla maniera di un dipinto di Raffaello, di un’architettura del Palladio o di una melodia di Chopin.

Certo, forse potevano sembrare anche troppi quei trecento cavalli di razza asserragliati, strepitanti nel cofano motore della piccola Peugeot. Come sproporzionato poteva forse apparire il 2.000 cc che liberava quei trecento destrieri lungo i vari itinerari del Campionato del Mondo di Rally. Ma si trattava di una pura impressione, destinata a svanire non appena la chiave dell’accensione fosse stata girata, perché, da quel momento, tutto diventava una naturale, spontanea, trascinante certezza.

Dopo aver scaricato a terra la prima nota della sua potenza, quella della partenza, il piccolo felino d’Oltralpe si dileguava verso una fuga forsennata e inarrestabile, disegnando una scia impastata di polvere di gloria, qualcosa di simile al passaggio di una cometa che si faccia largo tra meteoriti e grigi frammenti di universo.

Cinque le edizioni di Campionato del Mondo (dal 1999 al 2003) al quale la 206 WRC partecipò. Cinque stagioni che testimoniarono la validità del progetto e delle scelte tecniche della Peugeot. Cinque anni di vittorie - sia pure con la maggior parte di esse concentrate in quelli di mezzo - che, nel loro insieme, rappresentarono una scommessa vinta dalla Casa del Leone e inorgoglirono il popolo francese, da Rennes a Tolone, da Lille a Bordeaux, da Tours a Lione. Ma, per qualche misterioso meccanismo, seppero piacere pure agli Italiani, ai quali quella sagoma di automobile era naturalmente familiare per via del modello di serie che riscuoteva successo anche nel mercato del Bel Paese.

Ne parlavano con il dovuto entusiasmo o solo in bene i media specializzati italici, e lo facevano anche quelli dedicati alla cronaca ordinaria, se contenevano pagine dedicate ai motori. Era inevitabile, forse anche perché, dopo l’uscita di scena della Lancia dall’agone rallistico, quella vicina di casa, così rombante, attraente e vincente, pareva quasi fare da consolazione alle afflizioni dell’assenza di un’alternativa italiana.

Ovviamente, a giocare un ruolo fondamentale nel successo della francesina furono i piloti - e i rispettivi navigatori - ai quali la Casa di Sochaux affidò il proprio gioiello. Gilles Panizzi e Francois Delecour, questi quelli dei passi proprio iniziali del Tour de Corse del 1999, a dirla tutta non così fortunati, considerando che furono ambedue costretti al ritiro.

Sorte non diversa da un nome destinato a brillare sopra gli altri, quello finlandese di Marcus Gronholm. Una stella, la sua, che si accenderà fin dalla ricorrenza dell’Acropoli del 1999, dove anch’egli viene costretto a doversi fermare, ma, dalla quale, e sia pure dopo qualche altro passo zoppicante - le occasioni poco entusiasmanti di Australia e Gran Bretagna, sempre nel 1999 - inizierà una scalata inesorabile di trionfi che faranno di quel modello di segmento “B” il protagonista assoluto del WRC per un arco di annualità breve, ma intenso e galvanizzante.

E’, infatti, il 2000 l’anno che apre la diga dell’emozione delle vittorie. Sulla SS2 Rammen 1, in territorio svedese, al volante di una 206 WRC particolarmente in vena, Gronholm batte Makinen e McRae. E lo scandinavo si ripete negli appuntamenti estivi di Finlandia e Australia.

Nelle tappe di Corsica e Sanremo, saranno invece Panizzi e Delecour a farla da padroni, anche per via dell’asfalto nel quale eccellevano e anche se sarà sempre Gronholm infine a primeggiare, conquistando il Titolo mondiale e conquistandolo di nuovo nel 2002. La parentesi del 2001 vedrà la Peugeot doversi invece “accontentare” soltanto del Titolo Costruttori, a causa di difficoltà tecniche incontrate nella prima fase del Campionato, per quanto controbilanciate da quelle fronteggiate da marchi concorrenti, come Mitsubishi, che dovrà pagare in termini di punteggio la scommessa della sua EVO 7.

Il 2003 è solo la coda di quella luminosa cometa destinata ad essere interpretata alla maniera di un chiaro segno nel cielo del destino del rally internazionale. Nella Scuderia Peugeot sono concentrati sulla 307, la succeditrice della 206, che, durante quest’ultima stagione, sembra non solo aver perso il gusto di vincere, ma pure volersi addossare il fardello della triste notizia di un tumore al cervello per uno dei suoi altri piloti, il giovane Richard Burns, al quale, comunque, quella vettura non era mai andata a genio. “Mi sento di essere seduto sull’auto, ma non al suo interno” - svelò un giorno con amarezza. Perché anche un cavallo vincente può non piacere a tutti.

Per avere un’idea di quanto ancor oggi la 206 WRC - particolarmente quella pilotata dal campione che più ha saputo trarre il meglio da essa, il finnico Gronholm - sia tenuta in degno ricordo, bisogna accedere a quello che è il suo attuale prezzo sul mercato: mediamente intorno ai 300.000,00 euro. Una somma a primo impatto forse notevole, ma che, a guardar bene, appare quasi un regalo, se si considera l’enorme valore affettivo e simbolico legato al significato di questa vettura nel panorama del rally di livello mondiale.

E già, perché ancora oggi il suo ricordo batte integro in chiunque ami il rally per quello che è realmente, vale a dire una disciplina sportiva automobilistica nella quale il coraggio e le abilità del pilota debbono disporre di un mezzo sempre all’altezza. E la 206 WRC l’altezza l’aveva tutta, al punto da rappresentare un’altezza a sua volta, quel che succede di regola alle solite eccezioni alla regola.

Copyright - Tutti i diritti riservati

domenica 4 agosto 2024

Lamborghini presenta un'Opera Unica


Lamborghini presenta un’Opera Unica: una Revuelto creata dal reparto di personalizzazione Ad Personam in collaborazione con il Centro Stile Lamborghini, che rende omaggio al blu e ai paesaggi marini caratteristici della Sardegna. La Lamborghini Opera Revuelto è stata presentata in occasione di una cena esclusiva nel lussuoso hotel Cala di Volpe, nel cuore di una delle destinazioni turistiche più famose e spettacolare in Italia. Oltre ai tempi di produzione standard di una Lamborghini Revuelto, gli effetti di vernice esterna hanno richiesto altre 475 ore di lavoro artigianale. L’opera d’arte è stata realizzata trattando meticolosamente la carrozzeria dell’auto come se fosse una tela: dalla dissolvenza localizzata da due a tre toni, poi esaltata dalla pittura a pennello che ricorda le onde quando colpiscono la scogliera, alla tecnica di verniciatura utilizzata per personalizzare dettagli come la copertura del pulsante Start/Stop e la targa nominale. La finitura a ricamo degli interni ha richiesto 85 ore di lavoro solo per produrre il nuovo strumento necessario per l’effetto di cucitura ad acqua dedicato a questa Opera Unica.

La Revuelto, unica nel suo genere, utilizza le tecniche di verniciatura sviluppate appositamente da Lamborghini Ad Personam, mettendo in evidenza gli angoli e le linee intriganti della vettura come un’architettura moderna. Tre distinte tonalità di blu sono combinate grazie alla maestria di Lamborghini nell’utilizzo di pennello e spatola per creare effetti speciali, riservati a questa Opera Unica. Ispirate ai mari cristallini della Sardegna, alle bolle d’acqua, alle onde e al blu profondo delle grotte acquatiche, le tonalità di blu più scure e più chiare sono utilizzate sulle varie superfici della Revuelto, per accentuarne il design e le linee avanguardistiche. Il Blu Tawaret è il colore di base sui pannelli anteriori dell’auto e sul tetto, in contrasto con il Blu Cepheus più chiaro utilizzato per creare un effetto di dissolvenza e sui pannelli posteriori. Il Blu Okeanos è abbinato come terzo blu per creare un effetto di dissolvenza ancora più profondo sul cofano e intorno allo splitter anteriore, messo in risalto dalla vernice Nero Bocca, dallo splitter e dai brancardi in carbonio lucido e dal nero lucido dei cerchi Altanero con freni carboceramici neri. L’effetto “sfumato” della vernice a pennello e a spatola porta le onde dei tre blu attraverso il posteriore, dal frontale ai lati e alla parte posteriore, evocando i blu turchesi scintillanti che si trovano nella luce rifratta del mare sulla sabbia e sulle pietre.

La Selleria, è caratterizzata dal Blu Delphinus come colore principale dei rivestimenti, messo in risalto dal Blu Amon più chiaro sugli schienali dei sedili, sulle portiere e sulle rifiniture della console centrale, con cuciture e profili bianchi Bianco Leda a contrasto. I sedili, i pannelli delle porte, il tunnel e la linea del tetto introducono una novità nell’applicazione del ricamo Revuelto: grazie a uno strumento appositamente sviluppato, le cuciture a tre toni in Blu Amon, Blu Chepeus e Bianco Leda, che richiamano le tonalità scintillanti delle acque sarde. Questo effetto è ripreso dalla placca Opera Unica in carbonio Blu Mira sulla parete posteriore dell’abitacolo e dalla copertura del pulsante Start/Stop sulla console centrale.

Revuelto è la prima supersportiva V12 ibrida plug-in HPEV (High Performance Electrified Vehicle). La vettura, definisce un nuovo paradigma in termini di prestazioni, sportività e piacere di guida grazie alla sua nuova architettura senza precedenti, al design innovativo, all’aerodinamica di massima efficienza e al nuovo concetto di telaio in carbonio. La potenza di 1015 CV viene erogata dalla combinazione di un motore a combustione completamente nuovo e di tre motori elettrici, insieme a un cambio a doppia frizione che ha fatto il suo debutto per la prima volta su una Lamborghini a 12 cilindri. La supersportiva combina questi attributi per offrire prestazioni ai vertici del segmento: accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 2,5 secondi e velocità massima di oltre 350 km/h. Questi numeri si combinano con il suo eccezionale dinamismo grazie all’introduzione del torque vectoring elettrico e alla trazione integrale disponibile anche in modalità di guida completamente elettrica, garantendo che la supersportiva Revuelto esprima le sue qualità amplificate sia in pista che nella guida quotidiana.

Audi A6 e-tron: la prima Audi Avant e Sportback a elettroni


La Casa dei quattro anelli svela Audi A6 e-tron, declinata nelle configurazioni di carrozzeria Sportback e Avant e secondo modello basato sull’innovativa piattaforma PPE. La Sportback e la Avant a elettroni – novità assolute per l’offerta del Brand – sono il punto di riferimento della categoria per autonomia, sino a oltre 750 chilometri, e potenza di ricarica: grazie ai 270 kW in DC è possibile ripristinare sino a 310 chilometri di percorrenza in 10 minuti. Primati cui si accompagnano le elevate prestazioni dinamiche, l’abitacolo fortemente caratterizzato dall’innovativo “palcoscenico digitale” e la marcata digitalizzazione di cui sono emblema il comando vocale abbinato all’intelligenza artificiale, i retrovisori esterni virtuali di seconda generazione e il tetto panoramico elettrocromatico.

CX di 0,21: il miglior valore della storia Audi e dell’intero Gruppo VW

Audi A6 Avant e-tron e Audi A6 Sportback e-tron costituiscono l’evoluzione del design e-tron.
Lo stile affilato delle luci diurne e l’ampio single frame, corredato di una cornice nera, rafforzano la generosa impronta a terra delle vetture. I proiettori, le prese d’aria anteriori e ulteriori elementi funzionali, come i sensori degli ADAS, sono integrati nella maschera frontale dalle tinte scure. La vista laterale è fortemente caratterizzata dalla linea di spalla continua, dai muscolosi passaruota e dai marcati blister quattro, evocativi della trazione integrale Audi. Gli inserti neri che enfatizzano la collocazione della batteria si estendono sino ai riflettori posteriori.

Agli sbalzi corti e al passo lungo si accompagna la pulizia delle linee al retrotreno, contraddistinto dalla fascia luminosa che raccorda senza soluzione di continuità i gruppi ottici. Non meno muscolare Audi A6 Avant e-tron: la vista laterale è caratterizzata dai montanti D fortemente inclinati e dallo spoiler al tetto. La gamma cerchi prevede soluzioni da 19 a 21 pollici, mentre la palette colori, al lancio, si compone di 8 tinte.

Le linee di Audi A6 e-tron sono votate alla massima efficienza aerodinamica. Una caratteristica da sempre condivisa con la famiglia Audi A6, come testimoniato dal coefficiente di resistenza aerodinamica (CX) di 0,30 appannaggio della terza generazione di Audi 100 (precorritrice delle Audi A6 “termiche”): nel 1982 il riferimento assoluto della categoria.

Oggi, Audi A6 e-tron scrive un nuovo capitolo di questa storia di successo, confermando come il Marchio coniughi forma e funzione. Se, infatti, la variante Sportback può contare su di un CX di 0,21, al top del segmento E-BEV nonché miglior valore della storia Audi e dell’intero Gruppo VW, la configurazione Avant si scosta solamente di 0,03 punti. Una ridotta resistenza aerodinamica significa minori consumi di energia e, conseguentemente, maggiore autonomia.

All’efficienza aerodinamica della vettura contribuiscono le air curtain, le feritoie in corrispondenza degli archi passaruota che favoriscono la pulizia dei flussi nella zona delle fiancate, gli spoiler dinanzi alle ruote anteriori e posteriori, applicati al sottoscocca, e la presa d’aria adattiva frontale, forte di un modulo a tre feritoie che all’occorrenza vengono aperte o chiuse da piccoli motori elettrici, così che l’aria in ingresso fluisca senza turbolenze andando a raffreddare i freni, l’eventuale motore elettrico all’avantreno e la batteria.

Arricchiscono la dotazione aerodinamica di Audi A6 e-tron il sottoscocca integralmente carenato, per la prima volta corredato di specifiche cover in corrispondenza degli assali posteriori, l’ampio estrattore e, nel caso della variante Avant, lo spoiler al tetto che favorisce la pulizia dei flussi. Non meno rilevante la disponibilità di ruote specifiche da 21 pollici dalla ridotta resistenza aerodinamica e dei retrovisori esterni virtuali. Questi ultimi, sino ad ora in dotazione alla sola gamma Audi Q8 e-tron, giunti alla seconda generazione, sensibilmente evoluti sotto il profilo funzionale e ripiegabili elettricamente (una novità).

Sino a oltre 750 chilometri di range e ricarica di 310 km di autonomia in 10 minuti

Motori elettrici potenti, compatti e ad alta efficienza abbinati a una batteria agli ioni di litio di nuova concezione, composta da dodici moduli e 180 celle prismatiche con capacità nominale di 100 kWh (94,9 kWh netti), garantiscono un’autonomia sino a oltre 750 chilometri WLTP per Audi A6 Sportback e-tron performance, sino a 720 chilometri WLTP per Audi A6 Avant e-tron performance. Valori, in entrambi i casi, di riferimento per il segmento E-BEV.

Al debutto, Audi A6 e-tron è disponibile in due powertrain: la citata configurazione performance, variante long range caratterizzata dalla trazione posteriore e da un singolo motore elettrico al retrotreno, forte di una potenza massima di 367 CV cui conseguono uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,4 secondi e una velocità massima di 210 km/h, e la variante sportiva S6.

Audi S6 e-tron quattro, nel dettaglio, si fregia di 551 CV in modalità boost, di uno 0-100 km/h in 3,9 secondi, di una velocità massima di 240 km/h e della trazione integrale quattro elettrica affidata a due motori a elettroni, uno in corrispondenza di ciascun assale. In questo caso l’autonomia massima si attesta a 670 chilometri WLTP per la configurazione Sportback, 640 chilometri WLTP per la Avant.

Successivamente al lancio debutteranno due ulteriori varianti: A6 e-tron quattro e un powertrain d’ingresso a trazione posteriore.

Grazie alla tensione a 800 Volt e alla potenza di ricarica in DC sino a 270 kW, un valore di riferimento per la categoria, Audi A6 e-tron ripristina sino a 310 km di autonomia in dieci minuti presso una stazione HPC. Lo stato di carica (SoC) passa dal 10% all’80% in 21 minuti. Valori cui contribuisce la gestione termica predittiva e cui si accompagna la funzione Plug & Charge. Presso le stazioni di ricarica IONITY ed Ewiva, le auto ottengono l’autorizzazione automaticamente all’inserimento del cavo di ricarica e avviano l’operazione senza bisogno di alcuna scheda o app. Il processo inizia senza ulteriori azioni e la fatturazione è altrettanto automatizzata, senza strumenti di pagamento fisici.

Per garantire la migliore esperienza di ricarica anche in presenza di colonnine a 400 Volt, Audi A6 e-tron sfrutta il cosiddetto “bank charging”: la batteria a 800 Volt viene divisa in due accumulatori dal medesimo voltaggio che possono essere ricaricati in parallelo con potenze sino a 135 kW.

La ricarica in corrente alternata avviene infine con potenze sino a 11 kW (sino a 22 kW successivamente all’introduzione sul mercato).

Alla generosa autonomia di Audi A6 e-tron contribuisce il sistema di recupero dell’energia e, in particolar modo, la frenata elettroidraulica in grado di gestire il 95% delle decelerazioni quotidiane recuperando energia grazie ai motori elettrici che agiscono da alternatori sino a un massimo di 220 kW di potenza elettrica. Le frenate di media ed elevata intensità, residuali, sono gestite congiuntamente dall’unità a zero emissioni e dai freni tradizionali, oppure esclusivamente dall’impianto idraulico. Il passaggio dalla frenata elettrica a quella classica è pressoché impercettibile.

L’Intelligent Brake System (IBS), già presente nei precedenti modelli della gamma e-tron, viene ulteriormente sviluppato. Per la prima volta è possibile diversificare la tipologia di frenata tra gli assali. La frenata rigenerativa, ad esempio, può essere demandata al solo asse posteriore e parallelamente, se necessario, la decelerazione idraulica può essere destinata all’assale anteriore. Analogamente al resto dell’offerta full electric Audi, è possibile veleggiare oppure, mediante i paddle al volante, scegliere fra due livelli di recupero manuale o, ancora, optare per la modalità B (Brake) che vede la vettura mettere in atto un’azione di recupero in ogni fase di rilascio, generando il cosiddetto “one-pedal feeling”.

Sicurezza e dinamismo: sospensioni pneumatiche adattive e ADAS evoluti

Le elevate performance dinamiche di Audi A6 e-tron trovano ulteriore sottolineatura, nel caso della trazione integrale quattro elettrica, nella ripartizione della coppia volta a privilegiare la spinta al retrotreno. Parallelamente, i pneumatici posteriori sono caratterizzati da un’impronta a terra più ampia rispetto alle coperture anteriori.

Le sospensioni pneumatiche adattive (con setting specifico S per Audi S6 e-tron) si avvalgono della gestione individuale di ciascun ammortizzatore elettroidraulico. Vengono parametrati, nel dettaglio, le condizioni della strada, lo stile di guida e la modalità di marcia selezionata mediante il sistema Audi drive select.

In funzione del programma selezionato, l’altezza da terra della vettura può variare su quattro livelli. In autostrada e in modalità efficiency, ad esempio, la luce dal suolo si riduce sino a -20 mm a vantaggio dell’aerodinamica e, conseguentemente, dell’efficienza della vettura.

Quanto ai sistemi di assistenza alla guida, Audi A6 e-tron può contare su di un portfolio decisamente ampio di tecnologie all’interno del quale spicca l’assistente adattivo alla guida evoluto (adaptive drive assistant plus) in grado di regolare le dinamiche longitudinali e trasversali dell’auto nell’intero range di velocità. Il sistema integra le funzioni dell’adaptive cruise control, del traffic jam assist e dell’active lane assist. Il conducente viene coadiuvato nelle accelerazioni e nelle frenate oltre che nel mantenimento del centro corsia, della velocità e della distanza anche durante la guida in colonna. Tale tecnologia riconosce la segnaletica orizzontale, le vetture lungo le corsie adiacenti e il veicolo che precede. Il sistema utilizza diversi sensori per monitorare costantemente l’ambiente circostante. Questi includono il radar installato nella sezione frontale, la telecamera anteriore e i sensori a ultrasuoni. Quanto rilevato viene integrato dai dati cartografici e dalle informazioni Car-to-X adattando la velocità in funzione dei limiti, delle curve, degli incroci e degli accessi autostradali.

Lighting: OLED di seconda generazione e comunicazione con l’ambiente esterno

Analogamente ad Audi Q6 e-tron, Audi A6 e-tron proietta nel futuro un elemento cardine del DNA Audi: l’illuminotecnica. La seconda generazione della tecnologia OLED amplia sensibilmente la gamma delle funzioni a vantaggio della sicurezza tanto individuale quanto collettiva. Parallelamente, Audi A6 e-tron garantisce ampie possibilità d’individualizzazione, in primis grazie alla firma luminosa attiva che consente di progettare non solo la forma, ma anche il movimento della luce. Una novità basata sull’evoluzione dei segmenti luminosi per ciascun nucleo, che passano dai 6 appannaggio della prima generazione OLED agli attuali 45, per un totale di 450 segmenti distribuiti su 10 pannelli, in grado di generare una nuova immagine luminosa ogni dieci millisecondi all’interno dei gruppi ottici posteriori. La firma luminosa attiva rende percepibile la continua “attività cerebrale” di Audi A6 e-tron, generando un effetto ottico ispirato al moto perpetuo.

Al frontale, la firma luminosa attiva è affidata a 12 segmenti dimmerabili verso il basso e verso l’alto. I singoli segmenti interagiscono così che l’intensità complessiva della firma luminosa risulti costante.

Non meno rilevanti, sotto il profilo dell’esclusività e personalizzazione della vettura, l’illuminazione dei quattro anelli al retrotreno – una novità assoluta per l’offerta del Brand – e la disponibilità di un massimo di 8 firme luminose per le luci diurne dei proiettori Audi Matrix LED e per i gruppi ottici posteriori OLED 2.0. I Clienti possono così influire sul design dell’auto. Ciò è possibile mediante il sistema d’infotainment MMI e, per la prima volta, anche tramite l’app myAudi.

Forti di uno straordinario contrasto, di un’elevata omogeneità visiva e di un distanziamento minimo tra i segmenti, così da dare vita a forme tridimensionali attraverso superfici bidimensionali, i gruppi ottici OLED evolvono in display, essenziali per la comunicazione con l’ambiente esterno. Grazie alla Luce di comunicazione, al debutto nella produzione di serie con Audi Q6 e-tron, i gruppi ottici posteriori comunicano in modo mirato con l’ambiente circostante sfruttando l’interazione Car-to-X e allertando preventivamente gli altri utenti della strada in caso di pericoli. La Luce di comunicazione si avvale di simboli d’avvertimento triangolari attivi in situazioni critiche di guida o di traffico, qualora entrino in funzione alcuni sistemi d’assistenza predittivi, in primis l’emergency assist e la frenata automatica d’emergenza, oppure come estensione dell’Avviso di uscita. Sistema, quest’ultimo, che evita potenziali impatti con veicoli e ciclisti all’apertura delle portiere.

Design degli interni: palcoscenico digitale, display OLED curvo e tetto panoramico adattivo
La plancia di Audi A6 e-tron è fortemente caratterizzata dal raffinato “Softwrap”, il rivestimento morbido al tatto che si estende senza soluzione di continuità dai pannelli porta alla plancia sino alla zona della consolle, dando vita a un effetto “cocoon”, e dall’innovativo Audi Digital Stage. Il palcoscenico digitale, nello specifico, è composto dall’Audi virtual cockpit da 11,9 pollici e dal display da 14,5 pollici del sistema MMI oltre che dallo schermo dedicato al passeggero.

Il display panoramico MMI è contraddistinto dal design curvo e dalla tecnologia OLED. La forma arcuata “avvolge” il guidatore ed evoca le linee del single frame Audi. Il display del passeggero da 10,9 pollici, armoniosamente integrato nel design della plancia, grazie alla modalità Active Privacy consente a chi siede accanto al conducente di guardare un film durante la marcia senza distrarre il guidatore oppure di assistere la persona al volante nella gestione, ad esempio, della navigazione o della ricerca di un parcheggio. L’head-up display con realtà aumentata coniuga il mondo reale e virtuale proiettando in un’area particolarmente ampia del parabrezza molteplici informazioni in funzione di due livelli: quello di stato, che riguarda il comportamento della vettura, e quello AR (Augmented Reality). Le avvertenze dei sistemi di assistenza e le indicazioni legate alla navigazione vengono mostrate come contenuti AR e visualizzate come se “fluttuassero”, così che appaiano parte integrante del mondo esterno con uno straordinario livello di realismo.

I display degli specchietti retrovisivi esterni virtuali sono collocati in posizione rialzata rispetto alla gamma Audi Q8 e-tron, così da essere agevolmente monitorabili senza distogliere l’attenzione dalla strada. L’interpretazione innovativa del lighting da parte di Audi trova completamento in abitacolo, dove la luce interattiva dinamica (IAL) abbina all’aspetto estetico la funzione di comunicazione con gli occupanti della vettura.

L’IAL avvolge gli interni e la plancia, formando un ampio arco, dà il benvenuto all’accesso in abitacolo sottolineando il blocco e lo sblocco delle portiere, replica l’azione dell’indicatore di direzione dinamico e fornisce informazioni sia sul livello d’energia nella batteria sia in merito al processo di carica, evidenziato mediante una coreografica luce pulsante.

Tra le dotazioni a richiesta spicca il tetto panoramico a trasparenza adattiva, la cui superficie elettrocromatica in vetro si opacizza riducendo l’impatto della luce solare. Grazie alle pellicole a cristalli liquidi “annegate” all’interno dello smart glass, è possibile passare dalla trasparenza alla configurazione dark applicando o meno una tensione elettrica. Una funzione simile a una tenda digitale, gestibile mediante l’MMI e preimpostabile in base a quattro setup.

Architettura elettronica E3 1.2: AI e sistema operativo Android Automotive OS

Alla marcata digitalizzazione di Audi A6 e-tron contribuisce l’architettura elettronica E3 1.2, forte di cinque “piattaforme informatiche” (High-Performance Computing Platform, HCP) che controllano tutte le funzioni del veicolo e caratterizzata da una straordinaria velocità di calcolo. E3 1.2 rende possibile l’aggiornamento wireless (Over-the-Air, OTA) di software e funzioni, l’applicazione dell’intelligenza artificiale al controllo vocale e l’adozione da parte del nuovo infotainment del sistema operativo Android Automotive OS.

Di riferimento l’intuitività nell’interazione uomo-macchina, supportata dall’assistente vocale intelligente con funzione di autoapprendimento (online e offline) grazie al quale è possibile controllare molteplici funzioni. L’assistente vocale applica i principi del machine learning e processa tre tipologie di servizi: suggerimenti proattivi, routine intelligenti ed elenchi tailor made, ad esempio relativi alle chiamate più frequenti. In grado di riconoscere oltre 800 espressioni verbali, il nuovo assistente vocale gestisce anche comandi indiretti, ad esempio “ho i piedi freddi”, o multitasking, come “imposta la temperatura a 22 gradi e chiama Mario”.

Audi A6 e-tron beneficia, come accennato, dell’interazione tra l’intelligenza artificiale, nello specifico ChatGPT, e l’assistente vocale. Quest’ultimo, qualora non in grado di rispondere a una domanda, procede all’inoltro della richiesta in forma anonima a ChatGPT. Il guidatore non è chiamato ad alcuna azione aggiuntiva: tutte le funzioni sono integrate nell’assistente Audi. Quanto alla tutela della privacy, ChatGPT non ha accesso ai dati del veicolo. Domande e risposte vengono cancellate entro 30 giorni in conformità alle norme sulla protezione dei dati.

L’integrazione in vettura dell’app store consente ai Clienti di accedere in modo diretto e intuitivo alle app più diffuse di terze parti attraverso l’interfaccia multimediale MMI. Le app selezionate dall’utente spaziano attraverso gli ambiti della musica – sono ad esempio disponibili Amazon Music e Spotify – della riproduzione video, del gaming, della navigazione, della ricarica e delle news. Possono essere installate direttamente nell’MMI, senza ricorrere allo smartphone, e sono gestibili anche utilizzando il comando vocale.

L’impianto audio premium 3D Bang & Olufsen si avvale di un amplificatore raffinato, in grado di gestire 20 altoparlanti con una potenza di 830 Watt. Quattro di questi sono integrati nei poggiatesta dei sedili anteriori, così da dare vita a un effetto surround altamente personalizzato che si estende alle istruzioni di navigazione e alle telefonate.

e-tron power on demand ed e-tron switch: l’elettrico Audi è senza pensieri

Coerentemente con quanto proposto per Audi Q6 e-tron, anche per la nuova gamma Audi A6 e-tron Audi Italia offre degli inediti servizi premium volti a rendere sicuro e confortevole come mai prima d’ora l’utilizzo di un’auto full electric.

e-tron power on demand, in particolare, è il servizio di “ricarica on demand on location” dei quattro anelli fornito da E-GAP che ricarica in modalità fast Audi A6 e-tron durante il lavoro, una cena, un concerto o in qualsiasi momento lo si desideri. Il Cliente è svincolato dalla necessità di cercare una colonnina. Nelle città coperte dal servizio, l’operatore di E-GAP interviene con i propri van 100% elettrici, raggiungendo la vettura nel luogo in cui essa si trova e ricaricandola.

E se fosse necessario affrontare un lungo viaggio, ad esempio in vacanza, in una zona non ancora adeguatamente servita dall’infrastruttura di ricarica? Nessun problema. Grazie al servizio e-tron switch, il Cliente di Audi A6 e-tron può optare per 15 giorni all’anno per una vettura ibrida della gamma Audi, così da vedere soddisfatte le proprie esigenze di mobilità senza rinunciare alla qualità e al piacere di guida dei quattro anelli.

La nuova gamma Audi A6 e-tron è attesa nelle Concessionarie italiane nel corso del primo trimestre 2025.

Nuova Audi A5: a listino la berlina e Avant evoluzione di Audi A4


Al via la prevendita di nuova Audi A5, evoluzione dell’icona di gamma media Audi A4. Proposta nelle configurazioni di carrozzeria berlina e Avant, può contare su inediti stilemi e un design sportivo coma mai prima d’ora. Gli interni sono profondamente caratterizzati dall’innovativo palcoscenico digitale. Audi A5 porta al debutto la tecnologia mild-hybrid (MHEV) plus a 48 Volt, chiamata a supportare il motore a combustione contribuendo alla trazione in molteplici situazioni e riducendo consumi ed emissioni. Al top della gamma, Audi S5 TFSI coniuga l’esclusività dei modelli Audi S e le prestazioni di una sportiva.

Al via gli ordini di nuova Audi A5, evoluzione dell’icona dei quattro anelli di gamma media Audi A4, commercializzata in Italia in oltre 450mila esemplari dal lancio della prima generazione, avvenuto nel 1994, ad oggi.

Forte della denominazione “A5” in quanto all’interno della gamma Audi alle vetture full electric sono dedicate le numerazioni pari, mentre i numeri dispari sono destinati alle auto con motore termico, nuova Audi A5 viene prodotta a Neckarsulm e declinata nelle varianti di carrozzeria berlina e Avant. Primo modello del Brand basato sull’innovativa piattaforma modulare PPC (Premium Platform Combustion), dedicata alle vetture con motore termico anteriore longitudinale, cresce nelle dimensioni, può contare su dotazioni ancora più ricche rispetto al precedente modello e si avvale della raffinata architettura elettronica E3 1.2, introdotta da Audi Q6 e-tron.

Dimensioni più generose e design muscolare

Audi A5 Avant è 6,7 centimetri più lunga, 1,3 cm più larga e 2,5 cm più alta rispetto ad Audi A4 Avant. Il passo, a vantaggio dell’abitabilità, cresce di 7,2 cm. Sin dal primo sguardo, la famiglia Audi A5 spicca per il design nettamente più sportivo rispetto al precedente modello. La variante berlina riprende gli stilemi caratteristici di una coupé, mentre il portellone (elettrico) evoca le varianti Sportback del Brand. Non meno muscolare Audi A5 Avant: la vista laterale è caratterizzata dai montanti D fortemente inclinati, dallo spoiler al tetto e dalle maniglie delle portiere a filo carrozzeria, laddove il frontale è dominato dall’ampio single frame con struttura tridimensionale a nido d’ape, di derivazione Audi Sport, e dalle marcate scanalature al cofano, denominate “spooncuts”. Affilata la conformazione dei proiettori, mentre i blister quattro in corrispondenza dei passaruota evocano la trazione integrale Audi.

OLED di seconda generazione, palcoscenico digitale e ADAS evoluti

Analogamente ad Audi Q6 e-tron, nuova Audi A5 adotta la seconda generazione della tecnologia OLED che amplia la gamma delle funzioni a vantaggio della sicurezza tanto individuale quanto collettiva. I gruppi ottici posteriori OLED evolvono in display: comunicano con l’ambiente circostante sfruttando l’interazione Car-to-X, allertando preventivamente gli altri utenti della strada in caso di pericoli.

Alla marcata digitalizzazione di Audi A5 contribuisce l’innovativa architettura elettronica E3 1.2, forte di cinque “piattaforme informatiche” che controllano tutte le funzioni del veicolo. La plancia è caratterizzata dall’Audi Digital Stage, il palcoscenico digitale dei quattro anelli composto dall’Audi virtual cockpit plus da 11,9 pollici e dal display curvo da 14,5 pollici – con tecnologia OLED – del sistema MMI, di serie sin dal primo livello di allestimento, oltre che dallo schermo dedicato al passeggero da 10,9 pollici, un unicum per la categoria, di serie per le varianti S line edition e sport attitude. Radicalmente rinnovato l’head-up display (HUD), caratterizzato da un’area di visualizzazione superiore dell’85% a quanto in dotazione ad Audi A4 Avant e, per la prima volta, foriero della possibilità di gestire le funzioni veicolari e d’infotainment mediante l’interazione con i comandi al volante.

Sotto il profilo della personalizzazione, alla disponibilità di un massimo di 8 firme luminose per le luci diurne dei proiettori Audi Matrix LED e per i gruppi ottici posteriori OLED 2.0, selezionabili mediante il sistema d’infotainment MMI e l’app myAudi, si affiancano ben 14 diversi pacchetti per individualizzare gli interni. Altrettanto raffinato il tetto panoramico a trasparenza adattiva, a richiesta, la cui superficie elettrocromatica in vetro si opacizza riducendo l’impatto della luce solare. Una funzione simile a una tenda digitale, gestibile mediante l’MMI e preimpostabile in base a quattro setup.

Quanto ai sistemi di assistenza, è di serie sin dalla variante d’ingresso l’Adaptive Cruise Control che, nel caso dell’allestimento S line edition, evolve nell’Adaptive Cruise Assist plus: supporta il conducente regolando automaticamente la distanza dal veicolo che precede e contribuendo a mantenere direzionalità e centralità all’interno della corsia, anche in caso di restringimenti della carreggiata, adattando la velocità allo sviluppo del percorso. Ad esempio rallentando la vettura qualora sia prossima una curva. Nel traffico stop-and-go, il sistema frena Audi A5 sino al completo arresto: la ripartenza avviene automaticamente. Tra le tecnologie derivate dai modelli di categoria superiore spicca il sistema di sicurezza proattiva degli occupanti anteriore, posteriore e laterale: una novità per il segmento. Grazie a un’ampia gamma di sensori monitora l’imminenza di una collisione avviando misure di protezione preventiva quali il tensionamento delle cinture, l’ottimizzazione della posizione del sedile, la chiusura dei cristalli e l’attivazione delle luci di emergenza.

Tecnologia MHEV plus a 48 Volt e motori TDI e TFSI con potenze da 150 a 367 CV

Audi A5 porta al debutto all’interno dell’offerta del Brand la tecnologia mild-hybrid (MHEV) plus a 48 Volt, chiamata a supportare il motore a combustione riducendo consumi ed emissioni. Cuore del sistema è il powertrain generator (PTG), solidale alla trasmissione e composto da motore elettrico, elettronica di potenza, sistema di raffreddamento e attuatore per l’attivazione/disattivazione. Il powertrain generator porta in dote un superiore livello di elettrificazione della tecnologia mild-hybrid Audi: può contribuire alla marcia erogando sino a 24 CV e 230 Nm di coppia, mentre in fase di decelerazione attua una strategia per il recupero dell’energia (sino a 25 kW di potenza elettrica) agendo da alternatore e rendendo possibile la frenata elettroidraulica.

In presenza di pendenze lievi e in manovra, l’auto può affidarsi alla sola trazione elettrica garantita dal PTG, mentre in un’ampia gamma di situazioni, ad esempio nella guida urbana a bassa velocità o nel traffico, il propulsore a elettroni integra l’azione del motore termico.

Entry level della famiglia Audi A5 è il propulsore 2.0 TFSI da 150 CV abbinato alla trasmissione a doppia frizione S tronic, proposto anche nella configurazione da 204 CV. Quest’ultima disponibile anche con trazione integrale quattro ultra. Il motore 2.0 TDI da 204 CV, cuore dell’offerta, beneficia della tecnologia MHEV plus a 48 Volt, eroga 400 Nm di coppia, è abbinato al cambio a doppia frizione S tronic ed è proposto con trazione anteriore o integrale quattro ultra.

Analogamente al precedente modello, al vertice della gamma si collocano le versioni S. Audi S5 adotta un V6 TFSI da 3,0 litri e 367 CV forte della tecnologia MHEV plus. Alla trazione quattro si accompagna, di serie, il differenziale sportivo posteriore che distribuisce attivamente la coppia tra le ruote del medesimo asse.

Quanto all’aspetto telaistico, nuova Audi A5 è disponibile con assetto standard o con sospensioni sportive; queste ultime comportano un ribassamento dell’assetto di 20 mm. In aggiunta, sono disponibili gli ammortizzatori adattivi. Lo sterzo progressivo, a servoassistenza e demoltiplicazione variabili, è di serie per l’intera gamma e sensibilmente più preciso rispetto al precedente modello.

Audi A5 è proposta nelle versioni Business, Business Advanced ed S line edition. Sin dall’allestimento d’ingresso sono incluse dotazioni di pregio – a vantaggio del valore residuo della vettura – quali il climatizzatore trizona, il park assist con retrocamera, i sedili riscaldabili, il palcoscenico digitale, la smartphone interface, la ricarica wireless, l’Audi sound system da 180 Watt e i proiettori Full LED. Quanto ad Audi S5, alla variante standard si affianca l’allestimento top di gamma sport attitude.

Audi A5 raggiungerà le Concessionarie italiane nel corso del quarto trimestre 2024 con prezzi a partire da 50.150 euro per la berlina, da 52.550 euro per la Avant.

Listino, per Audi A5 Avant (2.0) TDI 150 kW (204 CV) S tronic – centrale al mercato italiano – da 59.250 euro.

Audi S5 è offerta a partire da 83.200 euro per la berlina, 85.600 euro per la Avant.