domenica 29 dicembre 2019

BMW Serie 2 Gran Coupè. Sognare in piccolo può piacere molto

di Roberto Berloco - Ha finalmente un degno destinatario quell’elegante guanto di sfida incarnato dalla Mercedes Benz CLA. Un assalto in piena regola alla Stella dalle tre punte, un attacco magistrale che s’appella Gran Coupè.

Basta il colpo d’occhio, per aver subito tutto chiaro. Con la nuova nata, l’operazione di Monaco di Baviera mira a privare Stoccarda della supremazia nell’infra-segmento delle coupè compatte a quattro porte. Adesso, l’astro che brilla sul muso della CLA, potrebbe cominciare a rilucere meno di quanto abbia fatto sinora e, di certo, non può rappresentare un conforto il dato delle maggiori dimensioni che la sfidata vanta.

Naturalmente, sarà il mercato di quest’anno nuovo a dire se la  principale concorrente della Mercedes Benz, riuscirà o meno nell’obiettivo. Di certo, per ora, ci sono l’anteprima d’una presentazione - la quale, ad ogni buon conto, racconta già tanto - ed un nome composto ma breve, semplice ma del tutto completo ed espressivo.
Gran Coupè, dunque, e come gran bel vedere, anzitutto! Qualunque sia l’angolazione o la distanza da cui la si guardi, questa BMW, che potrebbe definirsi la versione maggiorata della Serie 2 Coupè, avvince subito i sensi, garantendo subito un riguardo tutto speciale a quello della vista, ammessa al piacere d’un tatto sensuale ed intrigante.

Con il pianale ed i sistemi di trazione derivati dalla Serie 1 - anche se, stando alle rivelazioni più recenti di  Klaus Fröhlich, responsabile ingegneristico della Casa bavarese, dalla 1 dovrebbe ereditare solo la trazione integrale, non anche l’anteriore, per così lasciar spazio alla più tradizionale posteriore - sfoderando una linea ancor più vivace rispetto al modello al quale s’affianca, vale a dire la Serie 2 Coupè, questa nuova creatura rispecchia l’impronta estetica delle ultime BMW. E’ evidente, soprattutto, nel gruppo ottico di dietro, dove sono innegabili le affinità, oltre che naturalmente con quanto esprime la 1, con quello della più recente X 4, della nuova Serie 3 e del prossimo arrivo in programma, vale a dire la rinnovata X6. Ma un richiamo anche, e di somiglianza più ampio, è ravvisabile soprattutto con l’altra Gran Coupè della stessa griffe, vale a dire quella Serie 8 al cui concept, si deve ascrivere buona parte degli sguardi d’ammirazione degli appassionati dell’Elica al Salone di Ginevra di due anni fa.

Relativamente modesta nelle proporzioni si, ma con una carrozzeria scolpita da quel tipico vento sportivo, che spira per regola a Monaco, e al punto da interpretare un sogno, magari appunto più in piccolo, ma non per questo meno piacevole.

Dalla calandra, muscolosa ed istoriata baroccamente tutt’attorno al doppio rene, sempre più esteso come nell’impostazione del nuovo corso stilistico da alcuni anni a questa parte, per proseguire con le fiancate, non così nervate ma ben tese ed assorbite al senso marcatamente dinamico del corpo vettura, fino alla coda, dov’è di nuovo esaltato il tema d’una robustezza visiva che rimeggia con grinta ed eleganza, tutto in questa BMW testimonia d’uno stile che, pur rimanendo identico nel tempo ed inconfondibile per gli stilemi che lo caratterizzano, interpreta l’istante della moda con originalità e la solita, teutonica puntualità. 

Sul fronte delle versioni, per quanto si prevede ad ora, si partirà dalla 218i per la benzina e dalla 220d per il gasolio, per approdare, in una sorta d’unico ed enorme balzo, alla portentosa 235i X Drive. La più spinta della Gran Coupè, potrà contare sulla sicurezza della trazione integrale, un motore turbo compresso 2.0 l da quattro cilindri, la bellezza di 306 cavalli pronti al galoppo all’atto dell’accensione, ed una velocità massima autolimitata a 250 km/h.

L’attesa ora è di guidarla con mano propria, ricordando che, rinunciando alla motorizzazione più prestazionale della gamma, sono disponibili quelle meno potenti della base - poco sopra i 30.000,00 euro, abbordabili da tasche più modeste o da chi crede che, per essere a bordo d’una BMW di razza, possa bastare pure solo il colpo di scena del suo  “vestito”. Uno che, per tutto questo 2020, saprà senza dubbio stupire per le strade italiane, rinvigorendo i fasti d’un marchio che continua nel contribuire a fare grande la storia dell’auto.

domenica 22 dicembre 2019

Mazda presenta la 2 MY2020

Dopo 5 anni dal debutto della nuova Mazda2, la piccola ammiraglia di Mazda è oggetto di importanti aggiornamenti di prodotto in occasione dei quali vengono introdotte le nuove motorizzazioni ibride dotate di tecnologia Mazda M Hybrid.

L’ultima evoluzione del design Kodo conferisce alla nuova Mazda2 un maggiore prestigio stilistico grazie alla purezza e al dinamismo di un’estetica minimalista e al tempo stesso elegante. Invariata nella dimensioni esterne, la Mazda2 2020 è stata oggetto di un rivisitazione estetica che accentuasse il family feeling con la Mazda3 e la CX-30. La piccola ammiraglia presenta una nuova griglia anteriore a nido d’ape, paraurti anteriori e posteriori di nuovo disegno, proiettori a LED di serie su tutte le versioni e il sistema di frenata automatico di emergenza in città con rilevamento dei pedoni anche di notte.

Per quanto riguarda gli interni, materiali e combinazioni di colori sono stati scelti con cura per creare un ambiente armonioso e di alta qualità. Spiccano le nuove tonalità interne in nero e marrone per la versione Evolve, mentre per la versione Exceed troviamo rivestimenti nero/Blue Navy; il nuovo allestimento top di gamma Exclusive si caratterizza invece per i rivestimenti in pelle con tonalità scura o chiara a scelta, entrambi impreziositi da finiture in tessuto scamosciato Granlux®. La qualità di vita a bordo è migliorata ulteriormente grazie alla disponibilità di serie dell’Apple CarPlay™ e Android Auto™ integrato nel sistema infotainment Mazda Connect con display centrale a grafica TFT a colori da 7″ ed HMI Commander.

È soprattutto da un punto di vista tecnico che la Mazda2 2020 presenta gli aggiornamenti più importanti: con l’adozione della tecnologia Skyactiv Vehicle Architecture le sospensioni sono state aggiornate e lo sterzo rivisto, i sedili resi più confortevoli con una nuova conformazione e struttura, è stata introdotta la tecnologia G-Vectoring Control Plus ed è stato apportato un sensibile miglioramento alla insonorizzazione interna: tutto questo a garanzia di un elevato comfort in ogni condizione di guida.

La Mazda2 2020 sarà disponibile con i nuovi propulsori1.5L Skyactiv-G da 75 CV e 90 CV, ora dotati del cambio manuale a 6 rapporti e della tecnologia Mazda M Hybrid. In ambito meccanico sono stati fatti grandi passi avanti nell’efficienza dei motori grazie a nuovi pistoni, un nuovo sistema di raffreddamento e nuovi iniettori che rendono il motore di Mazda2 un gioiello tecnologico, di base molto efficiente e brillante, tanto da fregiarsi della omologazione Euro6d.

Inoltre, il motore di Mazda2 2020 si avvale della elettrificazione leggera Mazda M Hybrid, cioè di un piccolo propulsore elettrico che fornisce un “aiuto” al motore termico nelle fasi più dispendiose di energia e carburante, garantendo così ottimi valori di efficienza. Il livello di emissioni di CO2 della Mazda2 2020 è infatti di soli 94 g/km mentre il consumo medio è di 4.1l/100 Km (dato NEDC correlato) per entrambi i livelli di potenza, valori che pongono Mazda2 2020 ai vertici della categoria e le fanno godere degli incentivi locali previsti per i veicoli ibridi.

La Mazda2 2020 arriverà negli showroom Mazda a partire da metà gennaio 2020 con un listino che partirà dai 17.800 Euro previsti per la versione Evolve sia con motore da 75 CV sia da 90 CV fino ad arrivare ai 22.550 Euro della versione Esclusive da 90 CV.

Per celebrare l’arrivo della Mazda2 2020 e dei suoi nuovi motori dotati della tecnologia Mazda M Hybrid, Mazda ha previsto l’iniziativa Hybrid Celebration che garantirà un vantaggio che parte da 2.300 Euro ai primi clienti che acquisteranno la piccola ammiraglia entro il 31 gennaio 2020.

martedì 17 dicembre 2019

Nasce a Bari 'Maldarizzi Mobility Hub', il nuovo concept store della mobilità

BARI - Nasce a Bari in via Argiro 54 MALDARIZZI MOBILITY HUB il nuovo punto di riferimento nel campo dell’automotive e della mobilità targato Maldarizzi Automotive S.p.A. Uno spazio liquido e multiservizi che si pone l’obiettivo di diffondere cultura sul tema della mobilità, un punto di contatto tra esigenze di mercato e offerte di soluzioni sempre più personalizzate di consulenza, vendita, noleggio e assistenza a 360°, dalla micromobilità (ovvero il mondo che riguarda i PLEV, acronimo di Personal Light Electric Vehicles, come monopattini, hoverboard, segway, skateboard e monowheel) passando per soluzioni di noleggio e vendita di autovetture e veicoli commerciali. Allontanandosi dal concetto del classico showroom o punto vendita in centro città,

MALDARIZZI MOBILITY HUB è l’innovativo touchpoint attivo e dinamico, un'idea d'interazione tra Cliente e concessionaria d'auto che si trasforma in concept store: uno spazio non solo di vendita, in cui il visitatore viene accolto in una esperienza immersiva di servizi ed offerte sempre più tailor made. All’interno dello spazio, infatti, è possibile conoscere tutti i servizi offerti dall’Azienda, dal noleggio a lungo termine all’assistenza ufficiale post vendita, dalla ricambistica ai servizi assicurativi e finanziari, fino al merchandising ufficiale Maldarizzi Automotive S.p.A. MALDARIZZI MOBILITY HUB sarà anche la piattaforma per accedere al programma MaDE - Maldarizzi Driving Experience - la prima associazione automobilistica sportiva del Sud Italia dedicata ai possessori di Perfomance Car e agli appassionati della guida e delle vetture sportive, performance e luxury.

Un programma di attività dedicato e riservato a clienti speciali, con eventi a tema, corsi di guida sicura e sportiva, raduni, gare, Car Tour, esibizioni sportive e di intrattenimento. Con MALDARIZZI MOBILITY HUB si stringe un legame ancora più forte con il Cliente anche in occasione dei 40 anni dell’Azienda. MALDARIZZI MOBILITY HUB verrà inaugurato Giovedi 19 dicembre dalle ore 17:30, in via Argiro 54 a Bari e rimarrà aperto 7 giorni su 7.

domenica 15 dicembre 2019

Formula 1: importanti novità per il 2021

di Roberto Berloco - E’ uno dei pochi sport che, subito dopo il calcio, fa battere il cuore alla maggioranza degli Italiani.

Forse perché, a rientrare tra i suoi protagonisti, c’è una Casa produttrice fieramente italiana, storica, celebre, assai amata e non solo nella patria del suo fondatore, tale buon’anima a nome di Enzo Ferrari. O, forse, solamente perché, come molti popoli del pianeta, anche quello italiano è sensibile ad una particolare ebrezza, quella della velocità.

Al di là di queste o, ancora, di altre ragioni, un dato è sovranamente certo: nessun’altra declinazione dell’automobilismo sportivo riesce ad attrarre così popolare entusiasmo come la Formula 1.

Se ben oltre un centinaio d’anni di corse - la Parigi-Rouen, la prima a carattere agonistico, la nonna di tutte le gare, ebbe luogo nel 1894 - ha creato una tradizione fondamentale per giustificare l’enorme prestigio di cui gode oggi la serie regina delle quattro ruote in pista, un ruolo importante nell’imporsi alle grandi platee lo ha avuto, senza dubbio, il nutrimento sistematico di valore provenuto da autentiche leggende del volante, come Tazio Nuvolari, Manuel Fangio, Gilles Villeneuve, Niki Lauda, Michael Schumacher o, ancora, da indiscussi campioni capaci di lasciare il segno nel marmo della storia motoristica, come Nigel Mansell, Alain Prost, Rene Arnoux, Nico Rosberg e, tra chi non ha raggiunto ancora la soglia del ritiro, Fernando Alonso, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, insieme ad una lunga serie di molti altri.

Sono, infatti, le abilità dei migliori tra i piloti, a metter fuoco e a far da sale nell’agone, il loro giuocare d’astuzia nel decidere le traiettorie, la loro audacia nell’affrontare il rischio e tutti quei pericoli che abbondano nel ventre del binomio tra competizione e alta velocità.

Annunciate con largo seguito d’interesse, fedelmente al solco di migliorare sempre più prestazionalità e spettacolarità, oltre che, e non da meno, l’aspetto della sicurezza, sono diverse le novità che vedranno luce coi regolamenti del 2021 per la Formula 1. Piluccandone solo alcune, la prima riguarderà il cosiddetto effetto suolo, che viene reintrodotto a distanza di decenni.

Con l’obiettivo sostanziale di porre un freno alle turbolenze, diverranno obbligatorie apposite bocche sul fondo delle vetture iscritte al circus. Loro funzione incamerare l’aria lungo specie di canali, dove la stessa finirà per entrare in uno stato di compressione idoneo a tener la macchina piombata all’asfalto. Un’altra mano contro le turbolenze, sarà poi offerta da un ricamo sinuoso di bordature, che correranno lungo i fianchi del corpo del bolide.

Deciso anche l’intervento che riguarderà l’ala anteriore, del tutto riconcepita, nella direzione d’uno snellimento complessivo, col muso che ci starà perfettamente incuneato, come assorbito ad essa.

Non diversa sorte per l’alettone posteriore, anch’esso ridisegnato. La sua struttura sarà destinata a contrastare meglio le spirali d’aria che si generano dietro, purificando il flusso per chi segue e così agevolandone l’inseguimento tallonante.

Si conserverà invariato, invece, il registro del motore ibrido fino ad oggi adottato dalle scuderie, con l’unica differenza di una power unit che utilizzerà materiali di minor prezzo, nell’ottica d’una maggiore uniformizzazione delle possibilità d’accesso a parti costitutive.

La benzina dovrà obbligatoriamente contenere una percentuale di biocarburante, pari ad un quinto, ma in previsione d’aumentare ulteriormente, assecondando così la filosofia dell’organizzatore a rendere sempre più coerenti gli eventi di Formula 1, com’è comprensibile che sia, alla nuova epocale impostazione ecologica del movimento su gomma.

Scatterà, poi, il vigore d’una disciplina che distingue tra componenti che ogni sfidante al podio dovrà realizzare da sé e solo per sé, ed altre che, invece, potranno essere comuni. Tra le prime, ad esempio, gli allestimenti per l’aerodinamica, mentre per le seconde, sempre per esempio, congegni come cambio e frizione.

Passando al lato organizzativo, e volendo anche qui solo ammiccare ad alcuni dei più rilevanti tra i mutamenti in attesa, emerge subito il limite imposto al numero di testaggi nella galleria del vento, non oltre quattrocento. Un limite, peraltro, da ridurre ulteriormente andando innanzi col tempo.

Nell’ambizione d’incrementare a venticinque il totale dei Gran Premi, s’escluderà il giovedì dal palinsesto di fine settimana, con la conseguenza di veder iniziare le attività di controllo a partire dalla mattinata del venerdì e, per le squadre, quanto agli elementi nuovi che si vogliano sperimentare, di poterlo fare durante le libere ma non di poterli poi introdurre in gara, con l’ulteriore conseguenza di doversi affidare più al simulatore che alle verifiche sul vivo del circuito.

Un altro tema, critico sino ad oggi e connesso alla sicurezza, è rappresentato dai frammenti o residui sulla carreggiata della pista. Con le nuove regole, le varie superfici esterne del veicolo saranno ricoperte da uno speciale tegumento che, nell’ipotesi di scontri, dovrebbe impedire uno sparpagliamento di pezzi sull’asfalto. Sempre nell’ottica d’assicurare al meglio l’integrità del pilota, l’area anteriore crescerà inoltre in lunghezza, così da assicurare più resistenza nell’eventualità di un impatto, mentre le fiancate saranno a loro volta potenziate, permettendo cabine di guida più robuste e capienti.

Ancora: il capitale complessivo che, per stagione, ogni scuderia potrà investire, non dovrà superare il tetto dei 175 milioni di dollari, anche se, in questa somma, non sono da contemplare il compenso per il pilota e le uscite di bilancio collegate alla mercatistica.

All’indirizzo d’un saggio contingentamento dei costi, s’aggiungerà infine una supervisione ancora più rigorosa da parte delle autorità della Fia. Non a caso, a queste si dovrà consentire, preliminarmente alle competizioni, la visione tridimensionale Cad della monoposto, per poter sincerarne la regolarità secondo le prescrizioni.

Questi ed altri i passi in avanti che, sul piano tecnico oppure organizzativo, mirano a rendere sempre più all’avanguardia una disciplina sportiva, cui si riconosce di mettere in circolo sia la potenza di motori sensazionali, sia la bellezza di emozioni autentiche e sane nella grande marea di tifosi e spettatori che, anche perciò, non avranno mai un confine d’età.

domenica 8 dicembre 2019

BMW, Honda, Toyota richiamano 1,4 milioni di auto nel mondo a causa di airbag difettosi

Un nuovo e distinto problema è stato scoperto negli air bag realizzati dall'azienda ormai fallita Takata che ha causato almeno un decesso. Il malfunzionamento scoperto di recente è diverso dal difetto che ha causato almeno 24 decessi e centinaia di feriti in tutto il mondo, sebbene il risultato, come il problema precedente, porti ad air bag che possono esplodere e scagliare schegge, uccidere o ferire persone. Takata sta aggiungendo circa 1,4 milioni di airbag anteriori ai richiami negli Stati Uniti, secondo i documenti del governo pubblicati mercoledì. La casa automobilistica BMW ha preso l'iniziativa senza precedenti di chiedere ai proprietari di oltre 12.600 modelli E46-3, prodotti tra il 1997 e il 2000, di smettere immediatamente di guidarli, perché gli airbag potrebbero essere difettosi.

Si tratta degli airbag Takata Nadi, type 5AT, legati a un incidente mortale e a un caso di gravi lesioni in due collisioni in Australia. L'ente di controllo sulla concorrenza e la protezione dei consumatori notifica che il richiamo viene dopo che autorità di sicurezza hanno identificato un andamento di aperture anormali dell'airbag, che coinvolgevano auto BMW in Australia, Giappone e Stati Uniti. Se un veicolo con airbag difettoso entra in collisione, il sistema di gonfiaggio può perforarsi, causando il lancio ad alta velocità di frammenti metallici acuminati entro la cabina, spiega l'Australian Competition and Consumer Commission (Accc). La vice presidente Delia Richard ha precisato che la BMW dovrà farsi carico di trainare l'auto in una struttura di ispezione e riparazione e se il veicolo è munito di uno degli airbag percilesi, fornirà un veicolo sostitutivo o rimborserà trasporti alternativi finché non saranno disponibili le parti di ricambio. Inoltre, vengono richiamati anche alcuni veicoli Audi, Honda, Toyota e Mitsubishi prodotti dal 1995 al 2000, ma mercoledì non erano disponibili informazioni su quali modelli.

A differenza dei precedenti richiami, i gonfiatori Takata non azotati non usano nitrato di ammonio volatile per riempire gli airbag in caso di incidente. Ma il propellente dell'airbag può comunque deteriorarsi nel tempo se esposto all'umidità ed esplodere troppo velocemente, facendo esplodere il corpo del gonfiatore. Potrebbero anche non gonfiarsi completamente per proteggere le persone in un incidente. I regolatori di sicurezza statunitensi hanno dichiarato di essere stati informati da Mitsubishi che l'unico veicolo statunitense interessato è Montero dal 1998 al 2000. In un comunicato, Audi ha dichiarato che sta indagando se siano interessati negli Stati Uniti i modelli dal 1997 al 1999 di A4, A6, A8 o TT. La National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti ha comunicato in una nota che si sta confrontando con i produttori di automobili sui richiami. Ha invitato i proprietari a cercare i richiami nelle prossime settimane inserendo il numero di identificazione del veicolo su www.nhtsa.dot.gov/recalls.

Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti”, ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello  “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Gli uomini delle rinomate case automobilistiche dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema grave, destinato a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata.