domenica 20 novembre 2016

Ssangyong XLV, Xtra long vehicle

di BRUNO ALLEVI. ASCOLI PICENO – La Ssangyong affianca alla crossover Tivoli, la versione “station wagon” XLV.  La long version della Tivoli è disponibile con 2 Motori 1600 (il Benzina, disponibile anche a GPL, eroga 128 cv; il Turbodiesel ne eroga 115), negli allestimenti Start, Go, Be, Be Visual, Limited, Limited Visual. Esteramente la XLV si differenza dalla Tivoli, da cui deriva, per alcuni particolari. Analizzando nel dettaglio il corpo vettura, vediamo come la modifica principale è l'allungamento posteriore del veicolo, con una coda più squadrata rispetto alla crossover compatta di casa Ssangyong.

Il frontale è identico nella parte superiore, mentre il disegno del paraurti differisce per qualche dettaglio stilistico. Riprendono l'analisi del posteriore, abbiamo un grande portellone leggermente inclinato, i gruppi ottici a forma simil-scudata, l'alloggiamento della targa integrato nel paraurti. Internamente l’abitacolo della XLV è molto spazioso e rifinito con una certa cura. Apprezzabile la disposizione dei comandi. La posizione di guida, rialzata, è comoda.

Bene la disponibilità di portaoggetti (comodo quello davanti al passeggero anteriore) e i pratici elastici dietro gli schienali anteriori: possono “fermare” gli oggetti più disparati. Il baule non è male e ha il fondo posizionabile su due altezze. Elegante e completo è il quadro strumenti: leggibile e dal design moderno. Ed ora il momento del test drive: la Ssangyong XLV provata è stata la 1600 Turbodiesel e-XDI Be 2WD da 24388 €.

La Ssangyong amplia  la propria gamma dei crossover presentando la XLV, definibile come la versione Station Wagon della Tivoli. Il prodotto coreano è un veicolo facile da guidare. Lo sterzo è pronto e la telecamera posteriore a colori (di serie) dà una grossa mano in manovra. Lo spazio a bordo è molto abbondante e il bagagliaio è enorme e permette un carico agevole di qualunque oggetto, ingombrante o no. Il motore che la equipaggia è il silenzioso e brillante 1600 Turbodiesel da 115 cv. Questo motore, unico diesel a listino, è il giusto compromesso fra prestazioni, silenziosità, consumi. Infine il listino prezzi: si va da 18450 € della 1600 Start 2WD per arrivare a 25050 € della 1600 Be 4WD Automatica (Benzina); si va da 20400 € della 1600 Start 2WD per arrivare a 27000 € della 1600 Be 4WD Automatica (GPL); si va da 20400 € della 1600 e-XDI Start 2WD per arrivare a 30350 € della 1600 e-XDI Limited Visual 4WD Automatica (Diesel).


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venerdì 18 novembre 2016

Rischio perdita di carburante e problemi al tergicristallo: Fiat Chrysler richiama Dodge Durango e Jeep Grand Cherokee in tutto il mondo

Fiat Chrysler sta richiamando in tutto il mondo quasi 89.000 vetture e SUV a causa del rischio di perdite di carburante o problemi con i tergicristalli. Il richiamo più grave si estende a quasi 35.000 Dodge Durango e Jeep Grand Cherokee SUV immesse in circolazione nel 2016. E stato trovato un difetto che può causare una perdita di carburante. Tutti i veicoli interessati hanno i motori V6 3.6 litri. Un tubo del carburante potrebbe essere stato danneggiato durante il ciclo produttivo e potrebbe causare una fuga di gas e fiamme.

La casa produttrice, ha spiegato che il difetto è stato scoperto da un dipendente che ha riscontrato una perdita in un veicolo anche se non sono stati segnalati incendi. La società stima che solo il 30 per cento dei veicoli possono essere interessati dalle perdite, ma il richiamo globale è necessario per trovarli. I proprietari saranno avvisati via e-mail a partire dal 19 dicembre Nel frattempo, Fiat Chrysler consiglia ai proprietari di prestare la massima attenzione alle eventuali perdite di carburante. L'altro richiamo copre più di 54.000 Dodge Dart destinate nel 2016 al mercato nordamericano a causa di picchi elettrici di tensione causati da una pompa del liquido del parabrezza che può causare cortocircuiti.

Questo richiamo è anche previsto per il 19 dicembre. Per Fiat Chrysler dunque prosegue una lunga stagione negativa che ne ha penalizzato l'immagine di costruttore votato alla qualità globale. Infatti, diversi problemi tecnici hanno costretto la casa italo-statunitense a richiamare migliaia di veicoli. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari FCA Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. L'intervento, consiste nella sostituzione dei tubi degli iniettori.

giovedì 17 novembre 2016

Auto: ad ottobre lieve calo delle vendite, -0,3% in Europa

PARIGI/MILANO (Reuters) - Le immatricolazione auto in Europa sono scese dello 0,3% in ottobre, con il gruppo Fca che si è mosso in controtendenza, a fronte di un calo che ha interessato tutte tre le maggiori case della regione, ovvero Volkswagen, Psa e Renault.

Secondo i dati diffusi da Acea, l'associazione dei produttori europei, in ottobre le immatricolazioni sono risultate pari a 1,141 milioni nell'area comprendente i Paesi Ue più Islanda, Norvegia e Svizzera.

Per Fca il dato è in crescita del 6,6% su anno, a 75.108 unità; la quota di mercato si attesta al 6,6%.

Per il gruppo Psa nel suo complesso si è invece registrato in ottobre un calo del 7,4%, -2,1% per Renault, -1,8% per Volkswagen.

I numeri odierni vanno a peggiorare la performance del mercato europeo nel 2016, con una crescita sul periodo gennaio-ottobre che si attesta al 6,9% anno su anno.

FCA
Una nota del gruppo Fca informa che nel dettaglio, in ottobre, si è registrato un incremento del 24,4% delle immatricolazioni del marchio Lancia, del 21% di Alfa Romeo, dell'8,3% di Jeep e del 3,2% di Fiat.

Nei primi 10 mesi del 2016, prosegue la nota, le immatricolazioni del gruppo Fca sono aumentate del 14,5%, a 843.300 unità, più della media di mercato.

martedì 15 novembre 2016

Pneumatici invernali? Ti spieghiamo cosa sono

Montare pneumatici invernali è prima di tutto un obbligo di legge: oltre che per una questione di sicurezza personale quindi, bisogna rispettarlo per evitare sanzioni e conseguenze anche più gravi. Vediamo quali pene sono previste per i trasgressori e perché è importante provvedere per tempo.

A cosa servono i pneumatici invernali

A livello di fattezza, le gomme invernali si differenziano da quelle estive in particolare per la mescola e per il battistrada.

La prima nei pneumatici adatti alla neve e all’asfalto ghiacciato viene prodotta utilizzando un particolare composto di silice che impedisce alla gomma di indurire anche a temperature inferiori ai 7 gradi. Per questo sono gomme adatte a circolare anche se l'asfalto è ghiacciato.

Il battistrada, invece, deve essere più scavato in modo da garantire una trazione adeguata anche in condizioni climatiche proibitive. Insomma, i pneumatici invernali sono progettati per garantire la massima aderenza al manto stradale anche in caso di brina, neve o ghiaccio e dunque in condizioni proibitive per le comuni gomme estive.

Cambio gomme invernali: sanzioni per i trasgressori

Chi trasgredisce all’obbligo di montare pneumatici invernali rischia in primis una sanzione pecuniaria variabile in base al tipo di strada sulla quale si circola. Si va da:
  • 41 € in centro abitato;
  • 84 € fuori dal centro abitato;
  • 80 €, fino ad ad un massimo di 318 €, in autostrada.
Inoltre può essere previsto il fermo del veicolo fino a quando lo stesso non sarà dotato di gomme invernali o catene così come previsto dalla legge in merito (e in caso di inosservanza del fermo, si rischia una sanzione aggiuntiva di 84 euro e la decurtazione di 3 punti dalla patente di guida). Una cosa che non tutti sanno ma che non è in realtà così rara.

Attenzione infine anche al tipo di pneumatici che si montano. Se le gomme invernali non sono omologate infatti si rischia anche il ritiro della patente. Senza contare che si fa un incidente con pneumatici non omologati, l’assicurazione può opporsi alla liquidazione del danno e, in caso di feriti gravi, il conducente rischia anche conseguenze penali. Quando si trovano offerte particolarmente allettanti per pneumatici online quindi, bisogna sempre controllare che si tratti di gomme omologate.
Una volta fatto l'acquisto, che si tratti di gomme nuove o usate, è altrettanto importante scegliere il giusto gommista.

domenica 13 novembre 2016

Ecco Ateca, il primo SUV Seat

di BRUNO ALLEVI. GROTTAMMARE – La Seat entra nel segmento dei SUV con l'Ateca. Il nuovo prodotto della casa spagnola del Gruppo Volkswagen, è disponibile con 2 Motori Benzina (1000 TSI da 116 cv, 1400 TSI da 150 cv) oppure con 2 Motori Turbodiesel TDI (1600 da 116 cv, 2000 da 150 o 190 cv), negli allestimenti Reference, Style, Advance, Business, Xcellence. Esternamente il SUV spagnolo, costruito sul pianale della Leon, ha forme squadrate e muscolose, un corpo vettura sportivo e accattivante. Anteriormente il frontale riprende il family feeling Seat: mascherina trapezoidale con il logo Seat al centro, fari trapezoidali.

In più sull'Ateca troviamo una grande presa d'aria al centro del paraurti dove trova spazio la targa, le eleganti protezioni sottoscocca, i muscolosi alloggiamenti dei fendinebbia ai lati del paraurti. Posteriormente la coda è slanciata, il grande portellone la fa da padrone. Belli i gruppi ottici led che nelle forme ricordano quelli anteriori. Eleganti sono le protezioni sottoscocca. Entrando nell'abitacolo si nota come la posizione di guida della Seat Ateca è decisamente rialzata, dominante, da vera suv. Lo spazio è notevole anche dietro, dove il tunnel centrale, non disturba: sul divano si può stare anche in tre. Bene i portaoggetti (ampie le tasche nelle porte e dietro i sedili anteriori) e grande il bagagliaio: 510 litri (e ben 1604 a divano giù) sono parecchi per un'auto così compatta. Il vano, molto sviluppato in altezza, è abbastanza ben rivestito e si può avere, come optional, il portellone ad apertura e chiusura motorizzate (anche facendo scorrere un piede sotto il paraurti posteriore: utilissimo se si hanno le mani impegnate).

L'accesso è comodo, per via della soglia non lontana da terra. Anche la plancia riprende lo stile squadrato degli esterni; è simile a quella della berlina Leon, con lo stesso cruscotto sportivo (i due grandi strumenti a lancetta hanno l’indicatore rivolto verso il basso in posizione di riposo), la consolle centrale leggermente orientata verso il guidatore e finiture di buona qualità. Tra le bocchette dell'aria centrali c'è il display di 8” dell'impianto multimediale (di serie), che include il navigatore; il comando a sfioramento ha una notevole sensibilità e le informazioni fornite (utilmente ripetute nel cruscotto) sono precise. Lo schermo ha anche un sensore di prossimità: basta avvicinare la mano perché vengano visualizzate le opzioni per comandarlo, altrimenti nascoste. I comandi del “clima” bizona sottostanti sono ben fatti; più sotto, c'è poi un piccolo vano con due prese Usb, una Aux e una a 12 V, oltre a un piano per la ricarica a induzione (senza fili) degli smartphone predisposti (optional nel pacchetto Connectivity).

Ed ora il momento del test drive: la Seat Ateca guidata è stata la 1600 TDI 2WD Style da 31220 €. La Seat entra nel segmento dei SUV medi, con questo prodotto, l'Ateca, interamente progettato e costruito negli stabilimenti Seat vicino a Barcellona. Su strada la Ateca si comporta egregiamente: posizione di guida rialzata da verso SUV, sterzo pronto, cambio rapido, comfort e silenziosità a bordo. Si parcheggia facilmente grazie alla sua maneggevolezza e alla telecamera posteriore a colori che facilità le manovre. Il motore che la eqiuipaggia è il 1600 TDI da 116 cv. Questo motore è abbinato alla sola trazione anteriore (il 2000 TDI si può avere anche con la trazione integrale), è silenzioso, per nulla sottopotenziato alla mole del veicolo, ha bassi consumi e costi di gestione contenuti. Infine il listino prezzi: si va da 20850 € della 1000 TSI Reference per arrivare a 32000 € della 1400 TSI Xcellence DSG (Benzina), si va da 23350 € della 1600 TDI Reference per arrivare a 35500 € della 2000 TDI 190 cv Xcellence 4Drive DSG (Diesel).

Per ulteriori informazioni sul mondo dei motori potete visitare il mio magazine www.bestmotori.it

domenica 6 novembre 2016

Dieselgate, scoperto nuovo 'cheat' software su Audi

Audi ha ingannato gli automobilisti apparentemente rispetto alle emissioni di ossidi di azoto più di quanto precedentemente conosciuto. L'Environmental Protection Agency statunitense ha accusato il noto produttore tedesco di aver installato sulle Audi, un nuovo cheat software, un'applicazione che nei periodi di revisione abbatte del 40% le emissioni di ossido di azoto, per rientrare nei parametri del "Clean Air Act".

Interessate anche le auto in Europa. Il CARB, l'agenzia per la protezione ambientale della California, ha scoperto in estate un'altra funzione di un software illegale in un motore dell' Audi V6. La notizia è stata pubblicata oggi dal giornale "Bild am Sonntag". La casa automobilistica di Ingolstadt, ha utilizzato questa applicazione anche per la manipolazione delle automobili diesel ed i motori a benzina in Europa. Normalmente le auto funzionano a pieno regime e il software rimane dormiente. Quando avvengono i controlli, a distanza di 6 anni dall'acquisto e poi ogni due anni, la centralina riduce le prestazioni e di conseguenza le emissioni per rispettare i regolamenti. I dettagli di come realmente funzioni, però, non sono stati divulgati.

Audi aveva negato il problema, ma poi si è scoperto che l'AUDI A3 diesel della casa automobilistica non rispettava i valori limite per gli ossidi di azoto. Ora Audi negli Stati Uniti potrebbe avviare un richiamo che normalizzi il software, con tutte le conseguenze del caso, su tutte probabilmente un calo prestazionale o addirittura la restituzione dell'importo pagato per il loro acquisto. Parallelamente il Dipartimento di Giustizia potrebbe sanzionare il colosso tedesco con una multa di massimo 37.000 dollari a veicolo. Sembra che abbiano progettato un sistema con l'intenzione di ingannare consumatori e governo. Se fosse dimostrato, sarebbe rimarchevole e vergognoso commenta Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Meriterebbe molto di più che un richiamo e una multa. Sarebbe da azione penale.