lunedì 17 marzo 2014

Fiat Panda: le origini


 La storia della Fiat Panda è la storia di un'Italia in evoluzione, di anni decisivi fatti di cambiamenti, di sogni, del lavoro di tanti. La citycar per eccellenza, quella che ha invaso le nostre strade, una tra le utilitarie più vendute di sempre sia, nuova che di seconda mano, vede la luce nel 1980, quando ai vertici della Fiat vi era Carlo De Benedetti. All'epoca l'azienda torinese si era già cimentata con diversi restyling per la 126 e la 127, ma era arrivato il momento di produrre un'utilitaria diversa, al passo con i tempi, in grado di aprire una nuova era nel mondo dell'automobile.

La prima Fiat Panda venne presentata al Salone di Ginevra: firmata da Giorgietto Giugiaro, vantava un divano posteriore rimovibile e i caratteristici vetri piatti. Economicità e semplicità erano i diktat per Giugiaro che impreziosì un'altrimenti economica e banale auto, di opzioni modulari, sulla base della quali “personalizzare” l'auto a seconda delle proprie esigenze. Da un punto di vista della meccanica due erano le versioni disponibili: la panda 30 con motore bicilindrico 650 raffreddato ad aria della 126 e la panda 45 con il motore a quattro cilindri 900 raffreddato ad acqua della 127. Un'auto semplice, ma robusta, adatta per l'utilizzo urbano che in breve tempo conquistò anche i mercati esteri (la 45 veniva prodotta i Italia, la 34 in Spagna dalla SEAT).


Tre anni dopo vede la luce la versione 4x4 con sistema di trazione integrale e nel 1986 la Panda viene sottoposta al suo primo restyling che coincide con il lancio di un 1.3 diesel. È il 1990 quando la Panda si evolve in versione elettrica e in versione “Mondiali Italia 90”. Gli anni Novanta vedono solo un significativo restyling quando verrà equipaggiata con il motore 1.1. Gli anni Duemila segnano la seconda generazione della Fiat Panda, ma questa é tutta un'altra storia...

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