Il bilancio delle vittime di incidenti che coinvolgono le automobili della General Motors con blocchetto d’accensione difettoso è salito a 57. Questa cifra totale, uno in più della scorsa settimana, è stato pubblicata Lunedi su un sito internet di Kenneth Feinberg, mediatore statunitense di fama mondiale. Feinberg ed i suoi collaboratori stanno controllando le richieste presentate per verificare la data di spedizione che determina il termine del diritto al risarcimento del danno che scadeva il 31 gennaio, data in cui si estingue il diritto alla mediazione. Ogni risarcimento per la morte in base ai parametri vale almeno 1 milione di dollari. Feinberg è stato assunto da GM per effettuare i risarcimenti. A partire da Venerdì, Feinberg ha ricevuto 479 richieste per i morti e 3.866 per lesioni. Tra i lesi, altri 94 hanno ottenuto il risarcimento, dopo gli 87 di una settimana fa. Delle richieste totali, 666 sono stati ritenuti non risarcibili e 151 indennizzabili.
Il numero totale dei sinistri potrebbe aumentare leggermente, ha detto Camille Biros, vice amministratore del fondo. Alcune richieste sono arrivate Venerdì, e l'ufficio di Feinberg sta verificando la data del timbro postale avente scadenza 31 gennaio.GM era a conoscenza che una serie di modelli delle Chevrolet Cobalt e HHR, le Pontiac G5 e Solstice e le Saturn Ion e Sky, la chiave d’accensione poteva passare dalla posizione “run” a quella “off” inavvertitamente, spegnendo la vettura e, ovviamente, disattivando servosterzo, servofreno e airbag.
Secondo alcuni testimoni, il Gruppo americano sapeva del difetto sin dal 2004, ma non aveva fatto alcunché per porvi rimedio. Tra le varie testimonianze che stanno emergendo, sembra che nel 2005 un ingegnere avesse proposto alla GM una modifica al blocchetto d’accensione, ma che questa fosse stata poi accantonata. Invece di cambiare il particolare, la Casa americana si limitò a inviare un bollettino alla propria rete di concessionari per consigliare ai clienti di non aggiungere ciondoli o altro alla chiave d’accensione. In base a questo, gli inquirenti hanno scatenato una vera e propria caccia all’uomo per rintracciare l’ingegnere autore della modifica abortita. L'anno scorso, GM ha accantonato 400 milioni di dollari per pagare le vittime dei richiami., ma ha ammesso che la cifra potrebbe superare i 600 milioni.Per Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” non si escludono colpi di scena.
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