di Bruno Allevi. SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Mini si rinnova nella tradizione della sua storia proponendosi in Italia con la nuova generazione. Il nuovo prodotto della casa anglo-tedesca di proprietà della BMW è disponibile con 3 motori a benzina (1200 da 102 cv, 1600 da 136 cv, 2000 da 192 cv) oppure con 1 Motore Turbodiesel 1500 da 95 o 116 cv, negli allestimenti One, Cooper, Cooper S. Nel disegnare la nuova Mini, gli stilisti hanno cercato di cambiare il meno possibile le forme “rétro” dell’auto attuale, riuscita e apprezzata rielaborazione del modello originario del 1959.
Ma l’apparenza inganna: questa terza edizione della Mini degli anni 2000 è nuova da cima a fondo. Più lunga di 10 cm e più larga di 4 (382 cm lunga e 173 cm larga), si riconosce soprattutto per le luci anteriori (tonde come sempre, come da tradizione Mini) e posteriori più grandi. Anche dentro (abitacolo più spazioso anche dietro grazie ai 10 cm di lunghezza in più) è difficile notare subito le differenze, che pure sono numerose. La plancia della Mini, fin troppo elaborata ma senz’altro inconfondibile, è simile a quella di prima e mantiene l’enorme elemento tondo centrale, che ospita la radio o il navigatore (con schermo di 8,8”, optional). Non però il tachimetro a lancetta, che ora è montato, insieme al contagiri, subito dietro al volante...
Apprezzabile, invece, la novità dello schermo trasparente head-up display, che spunta davanti agli occhi del guidatore nella parte alta della plancia, consentendogli di consultare le informazioni principali (velocità, indicazioni del navigatore) senza distogliere lo sguardo dalla strada. Nuova anche la posizione dei tasti degli alzavetro elettrici, sulle porte e non più sulla consolle, cosa che li rende più comodi. Restano i bilancieri lucidi (alcuni anche sul soffitto) per altri comandi. Ottimo è il clima con manopole di facile utilizzo. Scenografico l’anello a led che contorna il “tondo” al centro della plancia, e che si illumina in maniera diversa in base a come lo si imposta tramite il computer di bordo: può “supportare” il navigatore, illuminandosi progressivamente in base alla distanza da una svolta, oppure la parte illuminata può essere proporzionale ai giri del motore, e così via.
Ed ora il momento del test drive: la Mini provata è stata la Cooper D da 25842 €. La Mini si rinnova ingrandendosi, rimanendo fedele alla sua forma originale inconfondibile. Anche su strada, nonostante le forme siano leggermente lievitate, la Mini continua ad essere la terribile piccola che ha mietuto successi nel corso degli anni ed è diventata sinonimo di sportività compatta. Maneggevole come sempre, la piccola anglo-tedesca ha sicuramente acquistato in abitabilità e maggior spazio a bordo, mantenendo un elevato comfort di guida. In linea con le doti della Mini è il motore 1500 Turbodiesel che pulsa e scalpita sotto il cofano della vettura guidata. I 116 cv di cui dispone permettono un uso sbarazzino di questa vettura e la rendono una stradista di tutto rispetto, con consumi irrisori (ben 28 km con un litro di gasolio). Infine il listino prezzi: si va da 18300 € della Mini One per arrivare a 24950 € della Mini Cooper S (Benzina), si va da 19900 € della Mini One D per arrivare a 21950 € della Mini Cooper D (Diesel).
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