ROMA - Nissan è stata costretta a richiamare oltre un milione e 200mila veicoli in Giappone a causa di controlli di sicurezza inadeguati, una dinamica che potrebbe rilevarsi molto costosa per la casa auto nipponica. L'imponente richiamo è stato annunciato oggi dopo che il costruttore auto aveva reso noto nel fine settimana di aver bloccato le immatricolazioni di nuovi veicoli in seguito alle rivelazioni che alcune ispezioni non erano state certificate.
Nel corso di una affrettata conferenza stampa, l'amministratore delegato di Nissan Hiroto Saikawa ha spiegato che i costi per le necessarie verifiche - che riguardano almeno 24 modelli - dovrebbero ammontare a circa 25 miliardi di yen, l'equivalente di 187 milioni di euro, aggiungendo che l'azienda - in collaborazione con i partner del gruppo Renault e Mitsubishi - farà di tutto per guadagnarsi nuovamente la fiducia dei consumatori.
Il problema è venuto alla luce dopo che lo scorso mese il ministero dei Trasporti giapponese aveva scoperto la presenza di ispettori con requisiti non conformi alla legge in almeno sei stabilimenti di produzione. Non è chiaro se i problemi siano stati causati da una disattenzione interna della società, o dalla volontà sistematica di ridurre i costi.
Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.
È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Nissan Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.
Nel corso di una affrettata conferenza stampa, l'amministratore delegato di Nissan Hiroto Saikawa ha spiegato che i costi per le necessarie verifiche - che riguardano almeno 24 modelli - dovrebbero ammontare a circa 25 miliardi di yen, l'equivalente di 187 milioni di euro, aggiungendo che l'azienda - in collaborazione con i partner del gruppo Renault e Mitsubishi - farà di tutto per guadagnarsi nuovamente la fiducia dei consumatori.
Il problema è venuto alla luce dopo che lo scorso mese il ministero dei Trasporti giapponese aveva scoperto la presenza di ispettori con requisiti non conformi alla legge in almeno sei stabilimenti di produzione. Non è chiaro se i problemi siano stati causati da una disattenzione interna della società, o dalla volontà sistematica di ridurre i costi.
Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.
È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Nissan Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.
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