di Roberto Berloco - Bella forse come mai in passato. E con la firma di un disegnatore italiano del calibro di Walter De Silva. E’ il caso della nuova Wolkswagen Passat, giunta all’ottava generazione nella maniera più sobria e piacevole possibile.
Pur conservando il senso originario dello stile, quello della prima Passat venuta alla luce diversi decenni fa, questa nuova creatura partorita a Wolfsburg presenta numeri sufficienti per considerarsi una novità a tutti gli effetti.
Con un richiamo inevitabile all’attuale BMW serie 3 nella zona del cofano, il quale tende a farsi decisamente spiovente nell’approssimarsi alla fanaleria, la Passat si presenta meno lunga della versione precedente di appena due millimetri, comunque compensati da un passo più lungo di settantanove millimetri e da una maggiore larghezza di dodici millimetri.
Esteticamente grippa e decisamente piace o, probabilmente, tenderà a piacere anche a quelle fasce di clienti potenziali, i quali magari mai si sono avvicinati al marchio tedesco. Questo per numerosi motivi, concentrati non solamente nell’aspetto di prima vista, pulito, grintoso ed elegante, ma pure nella varia qualità dei motori, non ultimo quello ibrido da oltre duecento cavalli, montato per la prima volta su questo modello.
Guardando all’interno non passa inosservata la strumentazione, nutrita da una sofisticata elettronica e con opzioni in 2d o 3d per i dati visualizzati in display, con tutta una serie di funzioni che hanno per scopo di facilitare al meglio la guida.
Poderosa anche la capacità di carico del bagagliaio, che cresce di ventuno litri in più nella versione berlina, giungendo così a cinquecentoottantasei litri, mentre di quarantasette litri per quella familiare, con un totale di ben seicentocinquanta litri.
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