di Roberto Berloco - E’ uno dei pochi sport che, subito dopo il calcio, fa battere il cuore alla maggioranza degli Italiani.
Forse perché, a rientrare tra i suoi protagonisti, c’è una Casa produttrice fieramente italiana, storica, celebre, assai amata e non solo nella patria del suo fondatore, tale buon’anima a nome di Enzo Ferrari. O, forse, solamente perché, come molti popoli del pianeta, anche quello italiano è sensibile ad una particolare ebrezza, quella della velocità.
Al di là di queste o, ancora, di altre ragioni, un dato è sovranamente certo: nessun’altra declinazione dell’automobilismo sportivo riesce ad attrarre così popolare entusiasmo come la Formula 1.
Se ben oltre un centinaio d’anni di corse - la Parigi-Rouen, la prima a carattere agonistico, la nonna di tutte le gare, ebbe luogo nel 1894 - ha creato una tradizione fondamentale per giustificare l’enorme prestigio di cui gode oggi la serie regina delle quattro ruote in pista, un ruolo importante nell’imporsi alle grandi platee lo ha avuto, senza dubbio, il nutrimento sistematico di valore provenuto da autentiche leggende del volante, come Tazio Nuvolari, Manuel Fangio, Gilles Villeneuve, Niki Lauda, Michael Schumacher o, ancora, da indiscussi campioni capaci di lasciare il segno nel marmo della storia motoristica, come Nigel Mansell, Alain Prost, Rene Arnoux, Nico Rosberg e, tra chi non ha raggiunto ancora la soglia del ritiro, Fernando Alonso, Sebastian Vettel, Lewis Hamilton, insieme ad una lunga serie di molti altri.
Sono, infatti, le abilità dei migliori tra i piloti, a metter fuoco e a far da sale nell’agone, il loro giuocare d’astuzia nel decidere le traiettorie, la loro audacia nell’affrontare il rischio e tutti quei pericoli che abbondano nel ventre del binomio tra competizione e alta velocità.
Annunciate con largo seguito d’interesse, fedelmente al solco di migliorare sempre più prestazionalità e spettacolarità, oltre che, e non da meno, l’aspetto della sicurezza, sono diverse le novità che vedranno luce coi regolamenti del 2021 per la Formula 1. Piluccandone solo alcune, la prima riguarderà il cosiddetto effetto suolo, che viene reintrodotto a distanza di decenni.
Con l’obiettivo sostanziale di porre un freno alle turbolenze, diverranno obbligatorie apposite bocche sul fondo delle vetture iscritte al circus. Loro funzione incamerare l’aria lungo specie di canali, dove la stessa finirà per entrare in uno stato di compressione idoneo a tener la macchina piombata all’asfalto. Un’altra mano contro le turbolenze, sarà poi offerta da un ricamo sinuoso di bordature, che correranno lungo i fianchi del corpo del bolide.
Deciso anche l’intervento che riguarderà l’ala anteriore, del tutto riconcepita, nella direzione d’uno snellimento complessivo, col muso che ci starà perfettamente incuneato, come assorbito ad essa.
Non diversa sorte per l’alettone posteriore, anch’esso ridisegnato. La sua struttura sarà destinata a contrastare meglio le spirali d’aria che si generano dietro, purificando il flusso per chi segue e così agevolandone l’inseguimento tallonante.
Si conserverà invariato, invece, il registro del motore ibrido fino ad oggi adottato dalle scuderie, con l’unica differenza di una power unit che utilizzerà materiali di minor prezzo, nell’ottica d’una maggiore uniformizzazione delle possibilità d’accesso a parti costitutive.
La benzina dovrà obbligatoriamente contenere una percentuale di biocarburante, pari ad un quinto, ma in previsione d’aumentare ulteriormente, assecondando così la filosofia dell’organizzatore a rendere sempre più coerenti gli eventi di Formula 1, com’è comprensibile che sia, alla nuova epocale impostazione ecologica del movimento su gomma.
Scatterà, poi, il vigore d’una disciplina che distingue tra componenti che ogni sfidante al podio dovrà realizzare da sé e solo per sé, ed altre che, invece, potranno essere comuni. Tra le prime, ad esempio, gli allestimenti per l’aerodinamica, mentre per le seconde, sempre per esempio, congegni come cambio e frizione.
Passando al lato organizzativo, e volendo anche qui solo ammiccare ad alcuni dei più rilevanti tra i mutamenti in attesa, emerge subito il limite imposto al numero di testaggi nella galleria del vento, non oltre quattrocento. Un limite, peraltro, da ridurre ulteriormente andando innanzi col tempo.
Nell’ambizione d’incrementare a venticinque il totale dei Gran Premi, s’escluderà il giovedì dal palinsesto di fine settimana, con la conseguenza di veder iniziare le attività di controllo a partire dalla mattinata del venerdì e, per le squadre, quanto agli elementi nuovi che si vogliano sperimentare, di poterlo fare durante le libere ma non di poterli poi introdurre in gara, con l’ulteriore conseguenza di doversi affidare più al simulatore che alle verifiche sul vivo del circuito.
Un altro tema, critico sino ad oggi e connesso alla sicurezza, è rappresentato dai frammenti o residui sulla carreggiata della pista. Con le nuove regole, le varie superfici esterne del veicolo saranno ricoperte da uno speciale tegumento che, nell’ipotesi di scontri, dovrebbe impedire uno sparpagliamento di pezzi sull’asfalto. Sempre nell’ottica d’assicurare al meglio l’integrità del pilota, l’area anteriore crescerà inoltre in lunghezza, così da assicurare più resistenza nell’eventualità di un impatto, mentre le fiancate saranno a loro volta potenziate, permettendo cabine di guida più robuste e capienti.
Ancora: il capitale complessivo che, per stagione, ogni scuderia potrà investire, non dovrà superare il tetto dei 175 milioni di dollari, anche se, in questa somma, non sono da contemplare il compenso per il pilota e le uscite di bilancio collegate alla mercatistica.
All’indirizzo d’un saggio contingentamento dei costi, s’aggiungerà infine una supervisione ancora più rigorosa da parte delle autorità della Fia. Non a caso, a queste si dovrà consentire, preliminarmente alle competizioni, la visione tridimensionale Cad della monoposto, per poter sincerarne la regolarità secondo le prescrizioni.
Questi ed altri i passi in avanti che, sul piano tecnico oppure organizzativo, mirano a rendere sempre più all’avanguardia una disciplina sportiva, cui si riconosce di mettere in circolo sia la potenza di motori sensazionali, sia la bellezza di emozioni autentiche e sane nella grande marea di tifosi e spettatori che, anche perciò, non avranno mai un confine d’età.
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