domenica 27 ottobre 2024

Alfa Romeo presenta la nuova Junior Ibrida: sportività e tecnologia si incontrano

Da oggi, la nuova Alfa Romeo Junior Ibrida da 136 CV è finalmente disponibile presso i rivenditori italiani per una prova su strada. Questa versione esclusiva rappresenta un perfetto equilibrio tra sportività, tecnologia avanzata e comfort, rispondendo così alle esigenze di una clientela sempre più attenta alla sostenibilità e all'efficienza.

Motorizzazioni e Prestazioni

Oltre alla motorizzazione ibrida da 136 CV, la Junior è offerta anche in una versione completamente elettrica da 156 CV, confermando l'impegno del marchio a soddisfare le diverse preferenze di mobilità dei propri clienti. Con questa nuova generazione, Alfa Romeo ribadisce la sua attitudine a fornire soluzioni che combinano prestazioni elevate con valori di sportività e sostenibilità.

La Junior Speciale Ibrida si distingue per un'architettura 48v Hybrid VGT (Variable Geometry Turbo). La parte elettrica del sistema comprende una batteria agli ioni di litio da 48 volt, abbinata a un motore elettrico da 21 kW, integrato nell'innovativo cambio a doppia frizione a 6 rapporti. Questo setup consente di garantire la massima efficienza e un'esperienza di guida fluida, permettendo alla Junior Ibrida di operare in modalità elettrica per oltre il 50% del tempo in ambiente urbano. Non solo durante le manovre di parcheggio, ma anche su percorsi extraurbani, la Junior Ibrida permette di guidare in elettrico fino a 150 km/h, in condizioni di basso carico.

Design e Comfort

L'estetica della Junior Ibrida è altrettanto accattivante, con una nuova reinterpretazione dello scudetto "Leggenda" che mette in risalto il design sportivo e distintivo di questo veicolo. Questo modello non è solo un mezzo di trasporto, ma un autentico oggetto cool, capace di creare una connessione emotiva tra l'automobile e il conducente. In Alfa Romeo, l'auto è considerata un prodotto emozionante, da vivere con passione e coinvolgimento.

Conclusione

La nuova Alfa Romeo Junior Ibrida rappresenta un passo avanti nella combinazione di sportività, tecnologia e comfort, permettendo ai guidatori di personalizzare la loro esperienza di mobilità senza compromettere le performance. Con la sua disponibilità nei concessionari italiani, gli appassionati del marchio possono ora scoprire di persona le potenzialità di questo innovativo modello. Non resta che mettersi al volante e vivere l’emozione di guidare un’Alfa Romeo.

Lancia apre un nuovo capitolo con la Ypsilon Rally4 HF e la Ypsilon HF

Lancia torna protagonista nel mondo dell’auto con il lancio della Ypsilon Rally4 HF e della Ypsilon HF, due modelli che fondono innovazione e tradizione sportiva, presentati ufficialmente lo scorso maggio.

Ypsilon Rally4 HF: La nuova stella del Rally 4

La Ypsilon Rally4 HF è una vettura pensata per il mondo delle competizioni, progettata per offrire una guida entusiasmante ai giovani talenti che desiderano affermarsi nel rally. Con un motore 1.2 Turbo da 212 CV, cambio meccanico a 5 marce e trazione anteriore, questa vettura racchiude agilità e prestazioni di alto livello. La sua partecipazione al neonato “Trofeo Lancia Rally” segna l’ingresso ufficiale di Lancia nel Campionato Italiano Rally 2025, offrendo un’opportunità irripetibile ai piloti emergenti e un montepremi complessivo di 300.000 euro.

La vettura può essere ordinata da oggi attraverso lo Stellantis Motorsport Racing Shop al prezzo di 74.500 euro, rappresentando un vero gioiello di tecnologia e ingegneria, in parte grazie al supporto di Miki Biasion, storico pilota Lancia, che ha contribuito al perfezionamento del modello.

Ypsilon HF: Sportività per la strada

Per il pubblico stradale, Lancia propone la Ypsilon HF, una vettura interamente elettrica da 280 CV capace di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 5,8 secondi. Ispirata alle versioni HF del passato, la Ypsilon HF porta in strada la grinta delle competizioni. La trazione elettrica e un design sportivo, caratterizzato da un assetto ribassato e una carreggiata più ampia, fanno di questa Ypsilon HF l’emblema dell’animo sportivo e sostenibile di Lancia, che intende rendere ogni viaggio un’esperienza unica.

La Ypsilon e la nuova era di Lancia

La Nuova Ypsilon segna il punto di partenza della rinascita del brand in Europa, conquistando un vasto pubblico grazie al design rinnovato, una gamma diversificata e motorizzazioni elettriche e ibride. In linea con la strategia di Stellantis, Lancia punta a consolidare il suo posizionamento nel segmento premium europeo. La Nuova Ypsilon è già protagonista nelle “Casa Lancia” di tutta Italia, nuovi showroom che offrono un’esperienza premium agli appassionati del marchio.

Con la Nuova Ypsilon, disponibile in tre allestimenti – base, LX e Cassina – Lancia punta a conquistare anche una clientela internazionale, come confermato dall’apertura di nuovi showroom in Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, e dalla crescente penetrazione nel mercato spagnolo e francese.

Trofeo Lancia Rally: La nuova sfida per giovani piloti

Il Trofeo Lancia Rally è dedicato ai talenti del Rally 4 e offre tre categorie di età, oltre a un ampio supporto logistico e visibilità per tutti i partecipanti. Il montepremi finale comprende anche la possibilità di partecipare al Campionato Europeo Rally 2026, elevando il Trofeo a trampolino di lancio per giovani promesse del rally.

Il ritorno del logo HF e la visione di futuro di Lancia

Il leggendario logo HF, simbolo delle vittorie di Lancia negli anni, fa ritorno su entrambi i nuovi modelli, rinnovato con un design moderno che unisce tradizione e innovazione. Lancia, forte delle sue radici nel mondo del motorsport, guarda al futuro con l’obiettivo di riaffermarsi come icona di sportività e tecnologia nel mercato europeo.

Con il lancio della Ypsilon Rally4 HF, della Ypsilon HF e della Nuova Ypsilon, Lancia torna a scrivere la sua storia, con un impegno per l’eccellenza che punta a ridefinire il segmento premium europeo.

Nasce la nuova MINI John Cooper Works Cabrio: performance e stile senza compromessi

Il marchio MINI introduce nella sua gamma la nuova MINI John Cooper Works Cabrio (JCW), che coniuga sportività pura e l’inconfondibile "go-kart feeling" in una versione cabriolet. Equipaggiata con un motore a benzina 2.0 litri TwinPower Turbo a quattro cilindri, questa MINI raggiunge i 231 CV e una coppia massima di 380 Nm, offrendo prestazioni d’eccellenza per gli amanti della guida sportiva. La MINI John Cooper Works Cabrio accelera da 0 a 100 km/h in soli 6,4 secondi e tocca i 245 km/h di velocità massima, per un’esperienza che resta fedele all’eredità sportiva di John Cooper.

Caratteristiche Tecniche e Design

Entrambe le versioni JCW sono dotate di un cambio automatico sportivo a doppia frizione, che offre cambi di marcia rapidi e precisi attraverso le palette al volante. L’assetto specifico JCW e l’impianto frenante in Chili Red, con logo JCW, completano il pacchetto offrendo frenate sicure e una maneggevolezza agile.

Dal punto di vista estetico, la JCW Cabrio si distingue per la grande griglia anteriore ottagonale, le ampie prese d’aria e dettagli che richiamano il mondo delle corse. Lo spoiler aerodinamico posteriore e il doppio terminale di scarico sottolineano il carattere sportivo, mentre gli esclusivi cerchi da 17 e 18 pollici completano il look. La MINI Cabrio è disponibile in 11 colori vivaci, con tetto a contrasto in Chili Red o Jetblack e, per un tocco esclusivo, in un’elegante tonalità Copper Grey.

Interni e Tecnologia

Gli interni della JCW Cabrio offrono comfort e un design puristico, con sedili sportivi JCW rivestiti in pelle nera, dettagli rossi a contrasto e un cruscotto ispirato alla tradizione MINI. Il nuovo sistema audio Harman Kardon e il display OLED ad alta risoluzione da 240 mm offrono un’esperienza di guida immersiva e sofisticata.

La modalità Go-Kart, una delle MINI Experience Modes, enfatizza la vocazione sportiva della vettura, arricchendo il display con informazioni di performance avanzate come coppia, potenza e forza g.

Capote e Accessori

Il piacere della guida all’aria aperta è garantito dalla capote completamente retrattile, decorata con un motivo Union Jack a contrasto, che si apre in soli 18 secondi e fino a una velocità di 30 km/h. Un deflettore riduce rumore e turbolenze, permettendo viaggi confortevoli anche a tetto aperto.

Sistemi di Assistenza e Sicurezza

L’ampia dotazione di sistemi di assistenza, con sensori a ultrasuoni e telecamere Surround View, garantisce una guida sicura in ogni condizione di traffico. Funzioni come il Driving Assistant Plus aiutano a mantenere la traiettoria e la distanza di sicurezza, mentre il MINI Navigation, con visualizzazione 3D e Augmented View, facilita l’orientamento urbano e offre supporto per il parcheggio digitale.

In sintesi, la nuova MINI John Cooper Works Cabrio è una fusione di prestazioni, sicurezza e puro piacere di guida, pensata per chi desidera vivere l’emozione della guida sportiva MINI senza compromessi.

domenica 20 ottobre 2024

Porsche presenta la nuova 911 GT3


Nuova 911 GT3 con un esaltante motore a benzina ad aspirazione naturale da 4,0 litri e rapporti di trasmissione ridotti

La 911 GT3 con pacchetto Touring offre per la prima volta un sistema di sedili posteriori opzionali
Personalizzazione ancor più marcata grazie al pacchetto Weissach o Leichtbau
Innovativo sedile sportivo leggero con funzione di abbattimento dello schienale

Sin da quando è stata introdotta nel 1999, la 911 GT3 ha saputo offrire il miglior connubio tra le caratteristiche di una vettura da corsa e la praticità d’uso nel quotidiano. In occasione del suo 25° anniversario, quest’auto sarà presentata per la prima volta contemporaneamente in due versioni: una sportiva da pista con alettone e una versione più discreta con pacchetto Touring. Grazie a pacchetti personalizzati e a opzioni innovative, le varianti della GT3 possono essere ulteriormente adattate ai gusti del cliente e all’uso che se ne intende fare.
Stoccarda. Porsche rilancia la 911 GT3. Nell’anno del suo anniversario, questa vettura sportiva da strada eccezionalmente idonea alla pista si presenta con un’importante riduzione dei pesi, un motore boxer da 4,0 litri ad aspirazione naturale capace di erogare una potenza di 375 kW (510 CV) e 450 Nm di coppia e nuovi optional fortemente orientati al cliente. Il pacchetto Weissach, disponibile per la prima volta sulla 911 GT3, prevede ancor più opzioni personalizzate di configurazione per l’uso in pista. Inoltre, questa sportiva è accompagnata da un equipaggiamento di serie più completo e da altri optional che ne esaltano ulteriormente la precisione e la sportività.

Una linea contemporanea per la 911 GT3
I nuovi modelli 911 GT3 sfoggiano una linea affilata nella parte anteriore e posteriore e soluzioni aerodinamiche specifiche. In entrambe le varianti, il diffusore anteriore riconfigurato, la sagoma ricercata del profilo dello spoiler e le alette modificate nel sottoscocca aumentano la deportanza e ottimizzano di conseguenza il flusso d’aria. I proiettori a LED con tecnologia Matrix rivisitati, disponibili sulla 911 GT3 con anello decorativo bianco opzionale, integrano tutte le funzioni di illuminazione della 911 eliminando la necessità di luci extra inserite nella fascia sotto il paraurti anteriore. Ciò consente di ampliare l’area di ingresso dell’aria e di creare un look decisamente ben strutturato. Nella sezione posteriore, il diffusore, le prese d’aria e il cofano posteriore sono stati ridisegnati. L’alettone di coda della 911 GT3 è provvisto di nuove piastre laterali angolate.

Sull’assale anteriore a doppio braccio oscillante, Porsche utilizza braccetti longitudinali di forma aerodinamica sviluppati appositamente con un profilo a goccia. Questi braccetti aumentano la deportanza nel passaruota alle alte velocità e migliorano il raffreddamento dei freni. Per garantire che il bilanciamento della deportanza tra l’asse anteriore e quello posteriore sia mantenuto anche in caso di frenata da velocità elevate, gli esperti in sospensioni hanno ridotto il beccheggio (sistema antiaffondamento). Sulla nuova 911 GT3, il giunto sferico anteriore del braccio oscillante inferiore è stato posizionato più in basso sull’asse anteriore. Queste modifiche sono state riprese dall’attuale 911 GT3 RS. La 911 GT3 monta di serie pneumatici sportivi 255/35 ZR 20 (anteriori) e 315/30 ZR 21 (posteriori) con maggiore aderenza sul bagnato; come optional sono disponibili anche gomme da pista con omologazione stradale.

Pacchetto Touring disponibile a partire dal lancio e ulteriormente personalizzabile
Con il cambio di modello, Porsche identifica in modo ancora più chiaro le varianti della 911 GT3. Per la prima volta, il famoso pacchetto Touring sarà disponibile già al momento del lancio sul mercato. Il nome “pacchetto Touring” risale a una variante di equipaggiamento della 911 Carrera RS 2.7 del 1973 e fa parte della linea 911 GT3 dal 2017. Nella nuova 911 GT3 esso assume un carattere ancora più distintivo, che si riflette nel logo “911 GT3 Touring” posto sulla griglia del cofano posteriore. La 911 GT3 con pacchetto Touring rinuncia all’ala fissa, preservando così la linea elegante e intramontabile della 911. Uno spoiler posteriore estensibile con bordo a strappo, il famoso flap di Gurney e un nuovo design delle alette nel sottoscocca assicurano il bilanciamento aerodinamico. L’abitacolo è caratterizzato da rivestimenti in pelle di alta qualità e da un’atmosfera classicamente sportiva. Per la prima volta sono disponibili su richiesta i sedili posteriori per la 911 GT3 con pacchetto Touring. Ciò consente di adattare questa vettura sportiva per tutti i giorni in maniera ancor più specifica alle esigenze del cliente, garantendo il massimo piacere di guida sulle strade tortuose di campagna.

Una struttura leggera in tutto e per tutto
Il peso complessivo ridotto favorisce una manovrabilità più agile e diretta della 911 GT3. La nuova 911 GT3 punta tutto sulla leggerezza. Un nuovo cerchione in alluminio leggero color argento riduce le masse non sospese di oltre 1,5 kg rispetto al modello precedente. A richiesta, con il pacchetto Weissach o il pacchetto Leichtbau (leggero), sono disponibili cerchi in magnesio che permettono di risparmiare nove chilogrammi. Una nuova batteria leggera agli ioni di litio da 40 Ah contribuisce alla dinamica della vettura, riducendone il peso di altri quattro chilogrammi circa. Nella configurazione più leggera, la nuova 911 GT3 pesa solo 1.420 kg.

Rapporto di trasmissione ridotto dell’otto per cento
Il motore ad aspirazione naturale da 4,0 litri della nuova 911 GT3 è stato progettato per soddisfare le attuali normative restrittive sulle emissioni allo scarico ed è dotato di due filtri antiparticolato e quattro convertitori catalitici. Grazie a questo potentissimo impianto di controllo delle emissioni, Porsche riesce a garantire inoltre un rombo di grande impatto. La potenza del motore boxer a sei cilindri è frutto di una serie di misure di ottimizzazione. Le teste dei cilindri sono state riviste e la geometria delle camme più spinta della GT3 RS garantisce una prestazione ancora più dinamica a regimi di giri più elevati. Inoltre, vengono utilizzate valvole a farfalla singole con flusso ottimizzato e radiatori dell’olio migliorati. La potenza erogata continua a essere di 375 kW (510 CV). Ciò significa che ogni kilowatt di questo potente motore naturalmente aspirato rivisitato deve spostare solo 3,8 chilogrammi (2,8 kg/CV) nella configurazione più leggera della vettura. Inoltre, sia il cambio a doppia frizione (PDK) a 7 velocità sia il cambio manuale GT a 6 rapporti offrono un rapporto di trasmissione più corto dell’8% rispetto al modello precedente. Entrambe le varianti di cambio sono disponibili sia per la 911 GT3 sia per la 911 GT3 con pacchetto Touring. La nuova 911 GT3 accelera da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi con il PDK e raggiunge una velocità massima di 311 km/h (cambio manuale: 3,9 s; 313 km/h).

Un sedile sportivo leggero innovativo
Per la nuova 911 GT3 è disponibile come optional un nuovo sedile avvolgente leggero con schienale ribaltabile e guscio in CFRP. Il sedile è dotato di airbag toracico integrato, regolazione elettrica dell’altezza e regolazione longitudinale manuale; come optional è disponibile un dispositivo di riscaldamento del sedile a tre regolazioni. Parte dell’imbottitura del poggiatesta può essere rimossa. Ciò migliora l’ergonomia per la maggior parte dei conducenti che indossano il casco durante la guida in pista. La funzione di abbattimento dello schienale, azionabile tramite un anello, consente di accedere ai sedili posteriori opzionali offerti per la prima volta nella 911 GT3 con il pacchetto Touring. In alternativa, è possibile ordinare i sedili sportivi adattivi Plus con regolazione elettrica a 18 vie.

L’abitacolo di serie nero a due posti e il cruscotto della nuova 911 GT3 si basano sul design degli attuali modelli 911. A differenza dei modelli Carrera, però, la 911 GT3 non si accende con un pulsante, ma con la più classica chiavetta di accensione. Una gabbia di sicurezza disponibile come optional sottolinea la vicinanza al mondo degli sport motoristici. Il quadro strumenti digitale al centro assiste il guidatore con un sistema di visualizzazione e di comando strutturato in modo chiaro. Grazie a uno schema di colori a contrasto, il contagiri e il cronometro sono leggibili all’istante. La modalità di visualizzazione “Track Screen” riduce le indicazioni digitali a sinistra e a destra del contagiri a dati essenziali su pneumatici, olio, acqua e carburante e indica al conducente il momento di cambiata ottimale mediante un segnale lampeggiante. Se lo si desidera, è possibile ruotare il display del contagiri in modo che la velocità limite di 9.000 giri/min. si trovi a ore 12.

Pacchetti personalizzati per 911 GT3 e 911 GT3 Touring
Porsche propone diversi pacchetti di equipaggiamento per la nuova 911 GT3. Il pacchetto Weissach, disponibile per la prima volta, consente di configurare la 911 GT3 in modo ancora più personalizzato per la guida su circuito. La barra antirollio, le aste di accoppiamento e il pannello di taglio sull’asse posteriore sono realizzati in CFRP, così come il tetto, le piastre laterali dell’alettone, il guscio superiore dello specchietto retrovisore esterno, il triangolo dello specchietto e gli air blade nella sezione anteriore. Gli interni sono impreziositi da rivestimenti aggiuntivi in pelle e Race-Tex. Le maniglie delle portiere e le reti portaoggetti in CFRP migliorano la struttura dei pannelli interni delle portiere rendendoli più leggeri. Come optional sono disponibili una gabbia di sicurezza in CFRP e cerchi leggeri forgiati in magnesio.
Per la 911 GT3 con pacchetto Touring è previsto il pacchetto Leichtbau. In questo caso, il tetto in tinta con la carrozzeria, la barra stabilizzatrice, le aste di accoppiamento e il pannello di taglio dell’asse posteriore sono realizzati in CFRP. Anche i cerchi leggeri in magnesio forgiato e i pannelli delle porte leggeri rientrano nel pacchetto. In abbinamento al cambio sportivo GT a 6 marce di serie viene utilizzata la leva del cambio accorciata della 911 S/T. Davanti alla leva del cambio si trova una targhetta con la scritta “Leichtbau” a indicare il pacchetto leggero.

Per la 911 GT3 con alettone è disponibile senza alcun supplemento il pacchetto Clubsport per l’uso in pista, che comprende una gabbia di protezione in acciaio imbullonata nella parte posteriore, cinture di sicurezza a 6 punti per il pilota e un estintore portatile. I sedili sportivi leggeri opzionali sono un requisito indispensabile.

Un esclusivo cronografo paragonabile a una “sportiva da polso”
Solamente per gli acquirenti della 911 GT3 e della 911 GT3 Touring, Porsche Design presenta un eccezionale segnatempo che trasferisce sul polso il design e le prestazioni dell’auto sportiva. Il cronografo 911 GT3 e il cronografo 911 GT3 Touring sono dotati del precisissimo movimento Porsche Design WERK 01.200, con certificazione COSC e funzione flyback. La cassa in titanio ultraleggero, con rivestimento opzionale in carburo di titanio nero, coniuga il design delle auto sportive con le caratteristiche dell’orologeria moderna. Il quadrante ispirato al design della GT3, con accenti gialli e struttura esagonale, richiama il quadro strumenti della vettura, mentre il rotore di carica riprende il motivo dei cerchi della GT3. La ghiera del quadrante è disponibile in tutti i colori degli esterni della 911 GT3 e del pacchetto Touring, oltre che nelle tonalità del programma Paint to Sample. Anche il cinturino, realizzato utilizzando cuoio e filo per cuciture originali Porsche uguali a quelli degli interni, è abbinato alla rispettiva configurazione del veicolo.

La nuova Porsche 911 GT3 e la nuova Porsche 911 GT3 con pacchetto Touring potranno essere ordinate in Italia a partire dalla fine dell’anno a un prezzo di 215.543 euro, compresi IVA ed equipaggiamento specifico per il Paese. Il pacchetto Weissach ha un costo di 23.204 euro; il pacchetto Leichtbau (leggero) è disponibile a 34.721 euro.

Ferrari svela la nuova F80


Oggi è un giorno davvero speciale per la Casa di Maranello: è infatti il momento in cui viene presentata a pubblico e stampa la F80, nuovo capitolo della storia leggendaria rappresentata dalle supercar del Cavallino Rampante. La F80 sarà prodotta in serie limitata a 799 esemplari e si affiancherà a vetture come la GTO, la F40 e la LaFerrari, andando a rappresentare la vetrina tecnologica e prestazionale del meglio di ciò che la Casa di Maranello può offrire.

A partire dal 1984, Ferrari ha sviluppato una serie di supercar che hanno portato con sé tecnologie e innovazioni entrate nell’immaginario collettivo. Queste vetture, rivolte ai clienti più appassionati del Marchio, sono immediatamente divenute icone del loro tempo, caratterizzando indelebilmente la storia non solo dell’Azienda, bensì dell’intero settore automobilistico.

L’ultima nata, la F80, si pone l’obiettivo di rappresentare l’eccellenza assoluta per una vettura con motore a combustione interna e utilizza tutte le soluzioni tecnologiche più all’avanguardia, a partire dalla tecnologia ibrida di ultima generazione, per portare il motopropulsore a un livello inimitabile. L’architettura è disegnata per estrarre il massimo della performance, a partire dal telaio in fibra di carbonio per arrivare all’aerodinamica, mai così estrema per una vettura omologata, fino alle nuove sospensioni attive finalizzate all’estrazione della massima prestazione durante la guida in pista.

Tuttavia, in modo unico nel panorama delle supercar attuali, la F80 riesce a combinare questi valori con una guidabilità tale da renderla utilizzabile senza compromessi anche su strada e con una guida più rilassata. Tale caratteristica si ripercuote su tutte le scelte tecnologiche e di architettura, mirate alla ricerca dell’obiettivo, a prima vista impossibile, di creare una supersportiva da pista guidabile alla stregua di una vettura di gamma.
In questo modo, il pilota utilizzerà più a lungo la vettura godendo al massimo delle sue prestazioni e delle emozioni di guida che sa conferire. L’architettura della F80 è stata a tal punto estremizzata da arrivare a concepire una cabina rastremata e focalizzata sul driver, garantendo comunque un’ottima abitabilità anche per il passeggero. I vantaggi di tale scelta sono fondamentali in termini di miglioramento della penetrazione aerodinamica e contenimento del peso.

L’abitacolo ha dunque un effetto monoposto ben percepibile, nonostante la vettura sia omologata per due persone, rendendola così una vettura dall’architettura definibile come “1+”. Tale scelta nasce dall’esigenza di diminuirne la larghezza per ottenere benefici sull’aerodinamica (riduzione del drag) e ridurre il peso. Tale concetto è perfettamente coerente con il mondo delle corse da cui la vettura trae ispirazione e soluzioni tecniche.

La scelta del motopropulsore, in linea con quanto avvenuto per le supercar che hanno preceduto la F80, si basa sulla tendenza tecnologica attuale del motorsport: se GTO ed F40 montavano un V8 turbo perché negli anni 80 le Formula 1 usavano motori turbo, oggi sia in Formula 1 sia nel World Endurance Championship (WEC) si utilizzano motori V6 turbo abbinati a un sistema ibrido a 800 V; è risultato quindi naturale il transfer di tale architettura, utilizzando la quale peraltro Ferrari ha conquistato due 24 Ore di Le Mans consecutive con la 499P, alla F80.

Il motopropulsore è impreziosito dall’inserimento di un turbo elettrico (e-turbo), per la prima volta in assoluto su una Ferrari, che grazie al motore elettrico posizionato tra ciascuna delle turbine e il compressore raggiunge un’elevatissima potenza specifica e una risposta immediata ai bassi regimi.

L’aerodinamica gioca un ruolo chiave sulla F80 e, grazie tra l’altro all’ala mobile e all’estrattore nella zona posteriore, al fondo, al triplano e all’S-Duct all’anteriore, riesce a generare 1050 kg di carico verticale a 250 km/h. Le prestazioni vengono ulteriormente enfatizzate dalle sospensioni attive che partecipano in modo diretto allo sviluppo dell’effetto suolo, dall’assale anteriore elettrico che permette di avere quattro ruote motrici per sfruttare al meglio coppia e potenza e dai nuovi freni con tecnologia CCM-R Plus derivata dal mondo delle competizioni.

Come tutte le supercar che l’hanno preceduta, anche la F80 segna l’inizio di una nuova era stilistica con un linguaggio più teso ed estremo che ne sottolinea l’anima racing. Appare evidente il richiamo a motivi mutuati dall’industria aerospaziale per rimarcare ricercatezza e innovazione tecnologica delle scelte progettuali. Non mancano comunque cenni alle sue celeberrime progenitrici, che ne richiamano l’importantissimo lignaggio.

MOTOPROPULSORE

MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA
Il motore F163CF a V di 120° della F80, da tre litri di cilindrata, rappresenta la massima espressione del sei cilindri Ferrari: è infatti in grado di raggiungere ben 900 cv e conseguentemente un valore di potenza specifica record per un motore Ferrari di 300 cv/l, ai quali vanno aggiunti i 300 cv erogati dal sistema ibrido composto da assale (e-4WD) e motore (MGU-K) elettrico.

Il legame con le gare, soprattutto di durata, è forte: la sua architettura e diversi componenti sono strettamente derivati dal motopropulsore della 499P vincitrice delle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans. In comune con la vettura impegnata nel World Endurance Championship (WEC) troviamo architettura, basamento, catene di comando e layout della distribuzione, recuperi della pompa olio, cuscinetti, iniettori e pompe GDI.

Tuttavia, il travaso dalle corse riguarda naturalmente anche la Formula 1, da cui è stato ripreso sia il concetto di MGU-K (attraverso l’industrializzazione di un motore elettrico simile a quello delle monoposto del Cavallino Rampante) sia quello di MGU-H (che genera potenza utilizzando l’energia cinetica in eccesso delle turbine, a sua volta creata dall’energia termica emessa dai gas di scarico) attraverso lo sviluppo dedicato dell’e-turbo.

Per garantire massime prestazioni in ogni condizione è stata estremizzata la calibrazione del motore e soprattutto le fasi di accensione e iniezione, il numero di iniettate e la gestione dei variatori di fase. La F80 è dotata del primo motore stradale Ferrari che beneficia di un nuovo approccio per il controllo statistico della detonazione, il quale consente di avvicinarsi ai limiti di detonazione sfruttando la capacità del motore di utilizzare pressioni in camera di combustione più elevate (+20% rispetto a 296 GTB).

Un altro aspetto fondamentale è stato il lavoro eseguito sulla calibrazione del motore per le rampe dinamiche in ogni marcia, primizia assoluta per una Ferrari stradale. Questo sviluppo è stato focalizzato sulle calibrazioni in dinamico e sulla gestione dell’e-turbo. Le calibrazioni in dinamico hanno beneficiato del fatto che limiti di detonazione e condizioni di pompaggio del compressore differiscono in condizioni dinamiche e stazionarie; di conseguenza, è stata sviluppata una calibrazione dedicata per ogni marcia al fine di raggiungere prontezze simili a quelle di un motore aspirato nelle diverse condizioni di utilizzo.

In merito all’e-turbo, avere il motore elettrico in asse al gruppo giranti consente di impostare la fluidodinamica ricercando massime prestazioni ai medi/alti giri senza essere costretti a compromessi legati al turbo lag ai bassi regimi. L’aggiunta di potenza elettrica permette l’utilizzo di strategie dell’e-turbo finalizzate ad azzerare il turbo lag e garantire così tempi rapidissimi di risposta.

Gli iniettori dell’impianto GDI a 350 bar sono posizionati al centro della camera di combustione al fine di miscelare ottimamente la carica e migliorare l’efficienza anche grazie a strategie a iniezione multipla, combinando prestazioni e contenimento delle emissioni. I profili degli assi a camme di aspirazione e scarico sono stati rivisti per ottimizzare il rendimento fluidodinamico e portare il regime massimo a 9000 giri/min., con limitatore dinamico a 9200 giri/min.

I condotti di aspirazione e scarico sono lucidati per migliorare le prestazioni; quello di aspirazione è stato accorciato per aumentare la permeabilità e raffreddare la carica tramite un detuning fluidodinamico, ed è disegnato per avere maggiore turbolenza in camera di combustione. La linea di scarico a tre brick rispetta le normative vigenti (Euro 6E-bis) ma è predisposta per future evoluzioni delle norme a livello globale.

I collettori di scarico in Inconel© sono pensati per minimizzare le perdite di carico e trovare l’accordatura ideale a esaltare il sound dei V6 della Casa di Maranello. L’albero motore in acciaio viene lavorato a partire da uno stampato con perni ritorti a caldo di 120°. L’ordine di scoppio 1-6-3-4-2-5 conferisce alla F80 la timbrica tipica dei motori Ferrari. Per ridurre i pesi l’albero motore è stato alleggerito su maschette ed estremità.

Anche bielle e pistoni sono state riviste: le bielle in titanio presentano un’interfaccia dentata sulla superficie di accoppiamento tra fusto e cappello per garantire il centraggio perfetto e massimi livelli di precisione nell’accoppiamento con i cuscinetti. I pistoni in alluminio sono stati ottimizzati per limitare il peso e resistere a pressioni in camera e flussi termici aumentati, dovuti agli incredibili valori di coppia e potenza. Nello specifico, per la realizzazione dello spinotto è stato utilizzato acciaio ad alta resistenza rivestito di DLC (diamond-like carbon). Inoltre, nella zona di accoppiamento tra quest’ultimo e la biella è stato inserito un foro dedicato al passaggio d’olio per migliorare la lubrificazione.

Per abbassare il baricentro della vettura il propulsore è stato installato al limite del fondo piatto, portando a soli 100 mm la distanza massima tra l’asse dell’albero motore e tutti i componenti disposti sul fondo della coppa. Si è inoltre deciso di cabrare il motopropulsore attorno all’asse Z di 1,3° alzando il cambio per non penalizzare l’efficienza del fondo aerodinamico.

Per alleggerire il motore sono stati rivisti basamento, sottobasamento, coperchio distribuzione e altri componenti; sono inoltre state introdotte viti in titanio. Grazie a questi interventi il peso è inalterato rispetto al V6 della 296 GTB, nonostante l’incremento prestazionale di 237 cv.

L’installazione ribassata del gruppo motopropulsore è stata ottenuta grazie allo sviluppo di un nuovo volano a diametro ridotto concepito e progettato da zero. Questo concetto innovativo è stato reso possibile dall’adozione di due ranghi separati di molle, il che ha inoltre permesso di ridurre la rigidezza complessiva del sistema e filtrare meglio le vibrazioni verso il gruppo trasmissione. Anche il damper è stato sviluppato ad hoc con l’obbiettivo di smorzare le vibrazioni torsionali della driveline dovute all’incremento delle prestazioni e smaltire l’alta potenza termica.

POWERTRAIN IBRIDO
Quello della F80 è il primo motore elettrico interamente progettato, testato e prodotto da Ferrari a Maranello, con il preciso obiettivo di massimizzare le prestazioni e ridurre il peso. Il design dei motori elettrici, due posizionati in corrispondenza dell’assale anteriore e uno al posteriore, deriva direttamente dall’esperienza maturata da Ferrari nel mondo delle corse; in particolare, la tipologia con statore a bobina di dente e rotore con configurazione Halbach array (tecnologia che massimizza il campo magnetico grazie alla disposizione dei magneti) e ritegno dei magneti con fibra di carbonio è stata mutuata dal design della MGU-K utilizzata in Formula 1.

Il rotore utilizza la tecnologia Halbach array allo scopo di massimizzare la densità dei flussi magnetici e minimizzare peso e inerzia. Il ritegno dei magneti con anelli in fibra di carbonio è invece utilizzato per riuscire a portare il regime massimo a 30000 giri/min. Lo statore a bobina di dente diminuisce il peso del rame delle testate, mentre l’avvolgimento con filo Litz ottimizza le perdite in alta frequenza. Il filo Litz, grazie alla presenza di più trefoli al posto di unico filo, riduce il cosiddetto ‘effetto pelle’ permettendo alla corrente di passare uniformemente in tutta la sezione dei cavi e minimizzandone le perdite. La resinatura delle parti attive dello statore migliora la rimozione del calore.

Un convertitore DC/DC si occupa di trasformare corrente continua con una certa tensione in corrente continua a tensione diversa. Questo innovativo componente permette di gestire contemporaneamente tre livelli di tensione all’interno di uno stesso oggetto: 800 V, 48 V e 12 V.

Il convertitore Ferrari, a partire dalla corrente erogata dalla batteria di alta tensione a 800 V, genera corrente continua a 48 V per l’alimentazione delle sospensioni attive e dell’e-turbo e corrente a 12 V per l’alimentazione delle centraline e di tutti gli elementi ausiliari della vettura. La sua innovativa tecnologia risonante permette di convertire la corrente richiesta senza alcuna latenza, comportandosi a tutti gli effetti come un accumulatore di energia con un’efficienza di conversione superiore al 98%. Questo componente ha permesso di non installare una batteria a 48 V, con conseguente risparmio di peso e semplificazione del layout.

L’assale, anch’esso sviluppato e prodotto interamente in Ferrari, comprende due motori elettrici, un inverter e un sistema di raffreddamento integrato. Tale componente permette di attivare il torque vectoring sull’asse anteriore. L’integrazione delle funzioni e il nuovo layout meccanico hanno fruttato un risparmio di circa 14 kg rispetto alle precedenti applicazioni: il componente pesa infatti soltanto 61,5 kg. Particolare cura è stata posta all’ottimizzazione dell’efficienza meccanica: l’olio a bassa viscosità (Shell E6+) e l’adozione di un sistema di lubrificazione attiva a carter secco con serbatoio olio ricavato nell’assale hanno ridotto del 20% le perdite di potenza meccaniche. L’adozione di ingranaggi ad alto ricoprimento (HCR) hanno contribuito alla riduzione di 10 db delle emissioni acustiche.

Il componente che si occupa di convertire la corrente continua proveniente dalla batteria di alta tensione in corrente alternata utile per la movimentazione del motore elettrico è l’inverter. Quello dell’assale anteriore opera anche nel verso opposto, convertendo la corrente alternata derivante dalla frenata rigenerativa sull’assale in corrente continua da immettere nella batteria per ricaricarla. L’inverter, dedicato alla conversione di potenza e al controllo dei due motori elettrici anteriori, è in grado di generare una potenza totale dell’assale pari a 210 kW; sulla F80 è integrato nel componente stesso e pesa soltanto 9 kg, generando così una riduzione di massa rispetto alla SF90 Stradale.

È presente poi un altro inverter per il motore elettrico al posteriore (MGU-K) che svolge tre funzioni: avviamento del motore a combustione interna, recupero di energia per la ricarica della batteria di alta tensione, incremento di coppia in determinate condizioni dinamiche. Genera una potenza massima di 70 kW in fase rigenerativa e di 60 kW come supporto al motore a combustione interna. Entrambi gli inverter integrano il sistema Ferrari Power Pack (FPP), modulo di potenza che comprende gli elementi necessari alla conversione della potenza nel minor spazio possibile. È composto da sei moduli in carburo di silicio (SiC), schede di pilotaggio (gate driver) e un sistema di raffreddamento dedicato.
La batteria ad alta tensione, parte del sistema di accumulo dell’energia, è progettata per raggiungere altissimi livelli di potenza specifica. Il suo design innovativo si basa su tre principi: la scelta di celle al litio con chimica derivante dal mondo Formula 1, l’estensivo utilizzo della fibra di carbonio per la costruzione dell’alloggiamento monoscocca e una metodologia brevettata di progettazione e assemblaggio (cell-to-pack) che ne minimizza peso e volume. Situata in posizione ribassata nel vano motore posteriore, favorisce la dinamica del veicolo abbassando il baricentro della F80. Le connessioni elettriche e idrauliche sono integrate sul componente per accorciare cavi e tubi, mentre la sua configurazione prevede l’utilizzo di 204 celle connesse in serie e suddivise equamente in 3 moduli, per un’energia totale pari a 2,3 kWh e una potenza massima di 242 kW.

Infine, con l’obiettivo di ottimizzare l’integrazione della componentistica elettrica ed elettronica interna, è stato sviluppato un apparato sensoristico senza fili CSC (Cell Sensing Circuit), al fine di monitorare la tensione delle celle tramite contatti a molla e misurarne la temperatura con sensori a infrarossi.

AERODINAMICA

Le prestazioni aerodinamiche della F80 si spingono a livelli mai raggiunti prima da una Ferrari stradale, come dimostrano i 1050 kg di carico verticale prodotti a 250 km/h. Il raggiungimento di questo straordinario obbiettivo è stato possibile grazie a una perfetta simbiosi tra tutti gli enti dedicati all’impostazione dell’architettura della vettura; per ciascuno dei quali la ricerca del compromesso perfetto tra carico aerodinamico e velocità massima è stata la base sulla quale varare scelte progettuali estreme, da vera supercar.

L’avantreno della F80, che sviluppa 460 kg del carico totale a 250 km/h, prende ispirazione dai concetti aerodinamici impiegati sulle vetture impegnate in Formula 1 e nel World Endurance Championship (WEC) reinterpretandoli in chiave innovativa e facendone il cardine del progetto. Da un lato la posizione di guida racing ha reso possibile la realizzazione di un telaio a chiglia alta, dall’altro il cooling layout ha permesso di liberare l’intera porzione centrale della vettura massimizzando lo spazio a disposizione.

Nel volume centrale, incastonato tra i puntoni e in evidenza rispetto agli elementi circostanti grazie alla verniciatura in tinta carrozzeria, si trova il generoso main plane dell’ala anteriore. All’interno dell’S-Duct due flap seguono il profilo principale completando una configurazione alare a triplo elemento con curvature e slot di soffiaggio di chiara ispirazione 499P. Il funzionamento aerodinamico dell’anteriore si basa sulla stretta sinergia del triplano con l’S-Duct e la chiglia alta che riducono al minimo il bloccaggio verso l’ala esaltandone la prestazione.

In questo modo, il flusso d’aria in arrivo dal fondo e dal paraurti subisce una violenta espansione verticale e viene deviato all’interno del condotto verso il cofano creando un potente upwash, che si traduce in un forte nucleo di aspirazione sotto il fondo. Il picco di carico aerodinamico così generato si attesta a 150 kg dei 460 kg agenti sull’anteriore ed è molto sensibile alle variazioni di altezza da terra: le sospensioni attive garantiscono quindi il bilanciamento aerodinamico della vettura, controllando in tempo reale l’assetto e regolando la distanza tra sottoscocca e strada in ogni situazione di guida.

Il volume liberato sotto i piedi del driver ha permesso inoltre di sviluppare tre coppie di bargeboard. Questi dispositivi generano una forte vorticità concentrata introducendo nel campo di moto una componente di velocità in direzione outwash che, oltre a migliorare il livello di aspirazione sul fondo, riduce il bloccaggio e aumenta la prestazione del triplano anteriore. Grazie ai bargeboard, inoltre, l’effetto nocivo della scia della ruota anteriore viene contrastato confinandola fuori dal fondo e prevenendo la contaminazione del flusso d’aria che alimenta il posteriore.

La prestazione aerodinamica del retrotreno, che genera i restanti 590 kg di carico a 250 km/h, è determinata dal funzionamento combinato del sistema ala posteriore-diffusore. La sua efficienza è fortemente dipendente dalla quantità di carico che riesce ad esprimere il fondo, dal momento che esso incide poco sulla resistenza.

Per estremizzare le prestazioni del diffusore della F80 ne è stato massimizzato il volume di espansione grazie alla rotazione di 1,3° sull’asse ‘Z’ dell’assieme motore-cambio e alla forma di telaio e sospensioni posteriori. L’inizio della curvatura è stato anticipato, realizzando un estrattore dalla lunghezza record di 1800 mm che genera una vasta zona a bassa pressione sotto la vettura, la quale a sua volta richiama un’ingente portata d’aria nel sottoscocca.

Per realizzare un effetto di sigillatura aerodinamica del fondo è stata sfruttata la geometria del telaio a brancardi curvi e stretti, realizzando un condotto per catturare il flusso che scorre aderente alla fiancata e ricavando un soffiaggio all’interno del vano ruota posteriore, sotto la leva inferiore della sospensione. La sua interazione con la deriva esterna del diffusore permette di interferire con i vortici generati nella zona di contatto tra ruota e fondo stradale, evitandone l’ingresso anticipato all’interno del diffusore. Grazie a questa sinergia il carico verticale generato dal solo diffusore è pari a 285 kg, ovvero più del 50% del totale sul posteriore.

L’ala attiva è l’elemento più caratterizzante della F80, che completa il concept aerodinamico della vettura. È dotata di una regolazione che ne permette sia il sollevamento, sia la regolazione dinamica e continua dell’incidenza con cui è possibile modulare carico verticale e resistenza. In configurazione High Downforce (HD), utilizzata in frenata, ingresso e in percorrenza curva, l’ala forma un angolo di 11° rispetto alla direzione del flusso, generando un carico verticale di oltre 180 kg a 250 km/h.

All’estremo opposto dell’inviluppo di rotazione l’ala è in configurazione Low Drag (LD), riconoscibile dalla posizione cabrata con bordo d’attacco rivolto verso l’alto. In questa configurazione la resistenza all’avanzamento è molto inferiore, grazie alla riduzione dell’effetto deportante e all’effetto di trazione generato dal nucleo di bassa pressione residuo agente sulla superficie inferiore dell’ala stessa.

L’ala posteriore rappresenta il tassello principale del sistema di aerodinamica adattiva che consente alla F80 di adattarsi a ogni condizione dinamica, misurata ed elaborata in tempo reale dai sistemi di controllo del veicolo. In base alla richiesta del pilota in termini di accelerazione, velocità e angolo di sterzo si identifica il miglior compromesso tra carico, bilanciamento e resistenza e si comanda a sospensioni attive e sistemi di aerodinamica attiva l’assetto ottimale, ovvero l’angolo di incidenza dell’ala posteriore e lo stato di attivazione del flap mobile denominato Active Reverse Gurney installato sotto il triplano anteriore.

Anche all’avantreno, infatti, il livello di carico e resistenza varia in base a due diverse configurazioni del dispositivo: in posizione chiusa la downforce generata è massima, mentre in posizione aperta è ortogonale al flusso e determina, in modo simile ai DRS delle vetture di Formula 1, lo stallo del fondo vettura privilegiando la riduzione della resistenza all’avanzamento per raggiungere la massima velocità.

TERMICA
La definizione del cooling layout ha richiesto uno studio approfondito che coniugasse i requisiti termici del motore – il quale in uso prestazionale smaltisce oltre 200 kW – e del nuovo sistema ibrido alle necessità aerodinamiche. Si è quindi puntato a minimizzare gli impatti sul packaging per validare una configurazione funzionale ai fondamentali aerodinamici e che rappresentasse la sintesi perfetta tra le esigenze aerodinamiche e termiche della F80.

Le masse radianti sono state quindi disposte in modo tale da massimizzare la portata d’aria fredda e minimizzare le interferenze con quella calda, garantendo la miglior efficienza di scambio termico. Per migliorare il bilanciamento termico complessivo si è inoltre ricorso a soluzioni innovative quali il film trasparente annegato nel cristallo del parabrezza che, sfruttando il circuito elettrico a 48 V, effettua in autonomia lo sbrinamento del vetro riducendo la richiesta di potenza verso il gruppo HVAC. In aggiunta, il circuito del climatizzatore è gestito da valvole elettroattuate che modulano la portata di liquido refrigerante a seconda della richiesta del circuito HVB, migliorando la gestione dell’energia.

All’anteriore sono stati installati due condensatori che servono il circuito di climatizzatore, batteria e sospensioni attive e tre radiatori di alta temperatura per il raffreddamento del V6. Due sono in posizione laterale ed esterna rispetto al puntone per sfruttare lo spazio tra il fondo e il proiettore, mentre il terzo è collocato orizzontalmente e al centro e lavora con l’upwash generato dal triplano che garantisce la portata d’aria corretta.

L’evacuazione del calore è stata ottimizzata per non interferire con l’aerodinamica anteriore e i flussi di raffreddamento destinati al posteriore. L’apertura principale dei radiatori laterali si affaccia sul vano ruota, che offrendo un ridotto bloccaggio assicura alle masse radianti un’alta permeabilità. Un’altra apertura che migliora il contenimento laterale della scia è integrata nella sponda laterale del parafango anteriore, oltre a dirigere l’aria calda all’esterno della ruota. Il radiatore centrale sfoga il calore tra paraurti e cofano anteriore senza interferire con il flusso in uscita dall’S-Duct.

La fiancata della F80 integra diverse funzioni in un’unica forma stilistica disegnata dal volume della parte superiore della porta che si abbassa gradualmente, definendo un convogliatore integrato nella carrozzeria. A causa della sua forma, il flusso che lambisce il parafango è protetto dalla contaminazione termica della scia calda della ruota anteriore e guidato lungo la superficie della porta verso l’ingresso realizzato all’inizio della fiancata. La presa d’aria è sormontata da due alette contrapposte che reinterpretano la tipica forma delle prese aeronautiche ‘NACA’: si sfrutta così la vorticità per catturare nel convogliatore parte del flusso che fluisce nella regione soprastante. All’interno la portata d’aria è divisa tra quella che alimenta il propulsore, che beneficia di 5 cv extra di sovralimentazione dinamica, l’intercooler per il raffreddamento dell’aria motore e il raffreddamento dei freni posteriori.

Anche sotto questo aspetto si è spinto per l’adozione di soluzioni innovative che permettessero al sistema frenante, progettato attorno ai nuovi dischi CCM-R Plus, di lavorare nel miglior regime termico. Il condotto anteriore sfrutta le camere interne del puntone del telaio per canalizzare il flusso freddo a elevata energia dal paraurti e direzionarlo verso disco, pastiglie e pinza, gli elementi più sensibili dell’impianto. Tale soluzione, brevettata dalla Casa di Maranello, sfrutta per la prima volta un vincolo del packaging per raggiungere un’elevata efficienza di raffreddamento, grazie all’incremento del 20% della portata rispetto alla LaFerrari, senza però penalizzare l’aerodinamica anteriore.

DINAMICA VEICOLO

La F80 è dotata delle tecnologie più avanzate in merito alla gestione del controllo dinamico della vettura in ogni condizione, su strada e su pista. Uno dei fiori all’occhiello è certamente il sistema di sospensioni attive Ferrari, ridisegnato da zero rispetto a quello visto su Ferrari Purosangue per adattarlo all’anima supersportiva di questa vettura.

Il sistema comprende quattro corner completamente indipendenti e attuati da altrettanti motori elettrici a 48V, sospensioni con configurazione a doppio quadrilatero, ammortizzatori attivi in-board e leve create con stampa 3D e tecnologia additive manufacturing, utilizzata per la prima volta su una Ferrari stradale. I vantaggi di questo sistema riguardano l’ottimizzazione del layout, l’inquadramento più elevato dei corner, la riduzione delle masse non sospese, l’assenza della barra antirollio e un recupero dell’angolo di campanatura dedicato.

Il sistema soddisfa due requisiti apparentemente inconciliabili quali la necessità di un’elevata rigidezza in pista, laddove è necessario ridurre il più possibile la variabilità dell’altezza da terra, e al contempo di un’ottima capacità di assorbire le asperità del fondo stradale durante la guida su strada. In questo modo, la vettura gode di una eccellente guidabilità su strada, essendo parimenti in grado di gestire al meglio il carico aerodinamico in qualsiasi condizione di utilizzo.

A velocità ridotte il sistema ottimizza il bilancio meccanico e l’abbassamento del baricentro vettura, mentre all’aumentare dell’andatura il controllo delle altezze favorisce l’ottimizzazione del bilancio aerodinamico seguendo le fasi di percorrenza della curva in sinergia con l’aerodinamica attiva. In condizioni di frenata prestazionale, per esempio in ingresso curva, il controllo dell’altezza da terra permette di evitare l’instabilità data dal bilanciamento che solitamente si sposterebbe verso l’anteriore, riducendo la variazione di altezza. In percorrenza curva il sistema permette invece di guadagnare carico mantenendo intatto il bilanciamento ottimale. In uscita curva, infine, consente di opporsi alla migrazione del bilancio verso il posteriore, mantenendo sempre la condizione migliore per ottenere più trazione alle quattro ruote e stabilità.

Un’altra grande evoluzione apportata alla F80 è il nuovo sistema SSC (Side Slip Control) nella sua versione 9.0 che beneficia dello stimatore integrato FIVE (Ferrari Integrated Vehicle Estimator). Il nuovo stimatore si basa sul concetto di digital twin, modello matematico che replica in virtuale il comportamento della vettura utilizzando le misurazioni provenienti dai sensori presenti su di essa.

Il nuovo sistema consente non solo di stimare l’angolo di assetto in tempo reale come il precedente, ma anche la velocità del centro di massa della vettura con una precisione rispettivamente inferiore a 1° e 1 km/h. Di tale nuovo stimatore beneficiano tutte le tecnologie di controllo dinamico, per esempio il controllo di trazione.

L’architettura ibrida della F80, dotata di eManettino come tutte le Ferrari ibride plug-in, si sviluppa in tre diverse configurazioni di guida: ‘Hybrid’, ‘Performance’ e ‘Qualify’. Non è presente la modalità eDrive, già vista su SF90 Stradale e 296 GTB, in quanto la F80 non consente la marcia in modalità full-electric, non coerente con la sua destinazione d’uso.

La posizione ‘Hybrid’ è quella standard all’accensione della vettura e rende disponibili le funzioni volte a renderla più efficiente e fruibile in ogni condizione. Tale posizione è finalizzata al recupero o mantenimento di energia per prolungare la capacità del motore MGU-K di generare boost all’occorrenza. La posizione ‘Performance’ ha invece l’obiettivo di garantire la continuità delle prestazioni durante un lungo stint di guida in pista, mantenendo lo stato di carica sempre intorno al 70% e ottimizzando i flussi di energia alla batteria. La posizione più estrema, denominata ‘Qualify’, punta a scaricare a terra la massima prestazione e fornire al pilota tutta la potenza di cui la F80 dispone, grazie alla cesellatura elettronica delle curve di coppia che, in caso di cambiata al limitatore, permette di sfruttare le curve congiunte migliori tra motore elettrico e motore a combustione.

Nelle posizioni ‘Performance’ e ‘Qualify’ dell’eManettino è inoltre possibile attivare una nuovissima funzione, prima assoluta per Ferrari e per l’intero settore automotive: si tratta della tecnologia denominata Boost Optimization, che consente di identificare il tracciato o circuito sul quale si sta guidando e, di conseguenza, fornire potenza extra nelle zone della pista in cui vi è più necessità. Il pilota, dopo aver selezionato tale funzione, inizierà un giro di formazione nel quale il sistema riconoscerà curve e rettilinei del tracciato e ottimizzerà l’erogazione di potenza in base ai dati raccolti. Al termine del giro, la vettura sarà pronta a fornire automaticamente la potenza aggiuntiva necessaria, senza necessità di interventi da parte del pilota. Il Boost Optimization è diverso a seconda che venga utilizzato nella posizione ‘Performance’ – in tal caso, manterrà la sostenibilità della prestazione il più a lungo possibile – o ‘Qualify’, dove invece massimizzerà le zone di boost anche a costo di una riduzione della carica della batteria ad alto voltaggio.

L’impianto frenante della F80 introduce una grande innovazione, vale a dire l’adozione della tecnologia CCM-R Plus, sviluppata in collaborazione con Brembo. L’utilizzo di materiali e tecnologie derivati direttamente dall’esperienza di Ferrari nel mondo delle corse ha generato un prodotto contraddistinto da una netta superiorità rispetto agli altri impianti carboceramici stradali.

È infatti composto da fibre lunghe di carbonio per migliorarne notevolmente resistenza (+100%) e conducibilità termica (+300%) rispetto alla precedente soluzione. Le superfici frenanti sono rivestite da uno strato di carburo di silicio (SiC) che garantisce una incredibile resistenza all’usura e un ridotto tempo di rodaggio; l’abbinamento con pastiglie freni dalla mescola specifica garantisce una stabilità assoluta del coefficiente di attrito anche nelle condizioni più estreme di guida continuata su circuito. I canali di ventilazione del disco, disposti su due file, assicurano un raffreddamento superiore grazie alla maggiore area di scambio termico e alla geometria ottimizzata derivata dall’esperienza in Formula 1 e dalle evolute metodologie di calcolo fluidodinamico (CFD).

Per la F80 sono state specificamente co-sviluppate insieme a Michelin due coperture in taglia 285/30 R20 e 345/30 R21 con tecnologia Pilot Sport Cup2 e Pilot Sport Cup2R. La Pilot Sport Cup2 permette di massimizzare emozioni di guida e fruibilità della vettura tramite una progettazione dedicata di carcassa e battistrada, mentre lo pneumatico Pilot Sport Cup2R ha permesso di raggiungere livelli prestazionali in circuito mai sperimentati prima su vetture stradali Ferrari, sia dal punto di vista del grip massimo sia della costanza nel tempo, grazie all’utilizzo di mescole specifiche derivate da applicazioni motorsport.

A riprova, infine, dell’obiettivo di massimizzarne l’utilizzabilità anche fuori dal contesto più prestazionale, la F80 è dotata di serie di tutti i principali sistemi ADAS di assistenza alla guida: Adaptive Cruise Control con funzione Stop&Go; Automatic Emergency Brake; Lane Departure Warning; Lane Keeping Assist; Automatic High Beam; Traffic Sign Recognition; e Driver Drowsiness and Attention Warning.

TELAIO E SCOCCA

TELAIO
L’insieme della cellula e degli altri elementi del telaio della F80 è stato progettato seguendo un approccio multimateriale, utilizzando cioè il materiale più adatto per ciascuna area. Cellula e tetto sono in fibra di carbonio e materiali compositi, mentre i sottotelai anteriore e posteriore sono in alluminio e sono fissati alla cellula con viti in titanio. Al posteriore è presente, inoltre, un sottotelaio in alluminio dedicato all’installazione della batteria e avvitato a quello posteriore.

I sottotelai sono composti da profilati estrusi a sezione chiusa, connessi tra loro mediante fusioni. La cellula è composta da brancardi cavi in fibra di carbonio, che costituiscono le principali linee di carico. Il tetto è composto da fibra di carbonio ed è prodotto in un’unica sessione in autoclave. Per entrambe le aree sono state utilizzate tecniche innovative: il doppio sistema a sacco tubolare permette infatti la produzione in una singola sessione, approccio derivato dalla Formula 1. Vasca e tetto utilizzano i setti interni in fibra di carbonio e Rohacell/Nomex come strutture portanti.

Come su LaFerrari, gli assorbitori laterali sono integrati nel brancardo. Il layout asimmetrico della cabina ha consentito di ottimizzare in modo separato ciascun lato della cellula: il lato pilota ha un sedile regolabile, che fornisce un ampio intervallo di posizioni per migliorare comfort di guida e sicurezza in caso di impatto laterale. Ciò ha comportato la presenza di un maggior numero di setti strutturali nel pavimento e assorbitori più lunghi rispetto al lato passeggero, che ha il sedile fisso e permette un risparmio di peso garantendo comunque il massimo livello di sicurezza per entrambi gli occupanti.

I puntoni anteriori hanno anche la funzione termica di canali di raffreddamento per l’impianto frenante. Ferrari ha co-sviluppato una tecnologia di fusione che consente di ridurre lo spessore minimo delle pareti delle fusioni dal precedente limite a 2,0 mm (-23% rispetto alle precedenti applicazioni). Tutto questo ha portato a una riduzione del 5% di peso e a un aumento della rigidezza torsionale e flessionale del 50% rispetto alla LaFerrari, oltre a un miglioramento delle caratteristiche NVH per vivere un’esperienza di guida quanto più confortevole possibile.

SCOCCA
La scocca della F80 è totalmente nuova ed è realizzata in fibra di carbonio tramite la tecnologia, proveniente da motorsport e Formula 1, dell’autoclave con fibra di carbonio pre-impregnata. Il cofano anteriore è caratterizzato da un S-Duct, elemento fisso che integra i due parafanghi anteriori.

Le porte presentano un’apertura a farfalla, come sulla LaFerrari, e hanno una doppia cerniera ad asse di rotazione che permette un’apertura di quasi 90° sopra il corpo vettura. Per l’ossatura delle portiere, elemento strutturale che ha anche il compito di assorbire i carichi dinamici in caso di impatto laterale, è stata utilizzata una particolare fibra di carbonio ad alte prestazioni.

Il cofano posteriore, che riprende in vista laterale il tema stilistico delle porte, è caratterizzato da sei sfoghi per l’aria calda proveniente dal motore V6 e da una griglia, realizzata nello stesso materiale esterno del cofano, anch’essa con lo scopo di evacuazione dell’aria.

DESIGN

ESTERNI
La F80 si inserisce all’interno di una ricerca creativa che ha portato il team del Centro Stile Ferrari diretto da Flavio Manzoni a un cambio radicale di paradigma progettuale, stabilendo un ponte tra passato e futuro nel design Ferrari. Tale ricerca, basata sull’assimilazione di una serie di elementi di linguaggio e di DNA del Marchio, si è focalizzata sullo studio delle monoposto per approdare alla realizzazione di una vettura dall’estetica moderna e innovativa che, pur avendo la possibilità di ospitare un passeggero a bordo senza compromessi relativi al comfort, assume a tutti gli effetti i connotati di una single seater.

Il design della F80 nasce con questa logica a partire da input tecnologici che le conferiscono una caratterizzazione fortemente tecnica. Gli ambiziosi obiettivi di performance hanno reso necessario un approccio olistico al progetto; la forma della F80 si è andata perciò delineando fino a raggiungere la sua maturazione definitiva grazie a una costante sinergia tra il Centro Stile e i reparti di ingegneria, aerodinamica ed ergonomia. A partire dai primi studi e dalle ricerche formali più astratte, attraverso un processo di convergenza naturale si è raggiunto un equilibrio tra forme e volumi che ha permesso di esprimere il massimo delle prestazioni richieste per la vettura anche dal punto di vista estetico.

La F80 ha un fortissimo impatto avveniristico e un evidente richiamo all’industria aerospaziale. La sua architettura è caratterizzata da una sezione a diedro con due appoggi molto solidi in corrispondenza delle ruote. In vista laterale, l’appoggio posteriore si sviluppa in modo assai plastico, enfatizzando la muscolarità di tutto il parafango posteriore. Effetti più architettonici caratterizzano invece l’appoggio anteriore: una sorta di pannello in rilievo funge da prolungamento dell’arco ruota, un omaggio ai codici stilistici della F40.

Dai volumi così delineati emerge la cabina, una sorta di bolla dall’effetto sospeso e dalle proporzioni sorprendenti, frutto di un lavoro di architettura e di proporzioni certosino. Ben 50 mm più compatta rispetto a quella della LaFerrari, produce un effetto notevole sulla percezione dei volumi, allargando le spalle della vettura e rendendo il cockpit ancora più compatto.

Come per tutte le Ferrari di ultima generazione, il binomio tra la parte superiore in tinta carrozzeria e quella sottostante in fibra di carbonio verniciata permette di esaltare il design della vettura, rivelando le funzioni tecniche in seconda lettura. Sulla F80 si è cercato di evitare un effetto antropomorfo del frontale della vettura; i proiettori anteriori sono dissimulati all’interno di un visore, una sorta di schermo nero dalle funzioni sia aerodinamiche che ottiche che rende la F80 particolarmente originale.

Il posteriore, caratterizzato dal tema a coda tronca, prevede due configurazioni: una con l’ala mobile riposta e l’altra con l’ala sollevata. I gruppi ottici si trovano incastonati all’interno di un doppio livello, composto dallo specchio di poppa e dallo spoiler, con l’idea di creare un effetto a sandwich che attribuisce al posteriore un carattere molto sportivo in entrambe le configurazioni.

A spoiler sollevato la vettura esprime ancora più potenza e dinamismo, rivelando una seconda natura, per effetto del diverso bilanciamento dei volumi nelle due configurazioni. Le funzioni sono state risolte dal punto di vista del design in modo da creare una perfetta relazione tra performance e forma. Alcune di esse, legate alla termica e all’aerodinamica, sono state integrate in modo molto caratterizzante: per esempio, il canale che convoglia l’aria verso l’aspirazione motore e i radiatori laterali in stile ‘NACA’ è un elemento iconico, oltre che funzionale, e definisce uno dei temi di stile più originali della fiancata.

Altro elemento funzionale, ma dal forte valore simbolico, è rappresentato dagli sfoghi d’aria della dorsale: sei feritoie, pari al numero dei cilindri del motore termico, definiscono un’inaspettata relazione tra le linee precise e geometriche e le superfici plastiche della vettura.

INTERNI
Le proporzioni compatte della cabina sono state ottenute tramite lo sviluppo di un abitacolo ispirato a una monoposto, quasi fosse, dal punto di vista percettivo, una Formula 1 carenata. Attraverso un lungo processo che ha coinvolto designer, ingegneri, ergonomi ed esperti di Colour & Trim, si è ottenuta una soluzione inedita che ha reso il pilota protagonista assoluto di questo interno, trasformando la vettura in una “1+”.

Il cockpit, decisamente avvolgente, si sviluppa interamente attorno al pilota, convergendo verso i comandi e il quadro strumenti. Anche la plancetta comandi è orientata in maniera ergonomica verso il pilota, per cui si crea una sorta di effetto cocoon intorno al driver.

Il sedile passeggero, pur assolvendo a tutte le funzioni ergonomiche, è perfettamente integrato nelle finizioni dell’abitacolo tanto da sparire quasi a una vista d’insieme, grazie anche a una sapiente differenziazione di materiali e colori rispetto al sedile del pilota e al resto delle finizioni.

L’idea di realizzare uno sfalsamento longitudinale dei sedili dei due occupanti ha consentito un posizionamento più arretrato del passeggero rispetto a quello del pilota, con il vantaggio di ridurre lo spazio interno, senza penalizzare ergonomia e percezione di comfort degli occupanti. Tale accorgimento ha permesso di ridimensionare della cabina, riducendo la sezione frontale della vettura.

La F80, inoltre, è dotata di un nuovo volante appositamente sviluppato di circa 14 mm più stretto del precedente e dalla forma stondata in alto e in basso. Il volante vede la geometria della corona ridursi di 70 mm sull’asse verticale per aumentare la visibilità e la sensazione di sportività della guida. L’impugnatura è stata perfezionata per aumentare il grip delle mani sul volante, con o senza guanti. Fanno il loro ritorno, infine, i tasti fisici sulle razze destra e sinistra del volante, che sostituiscono l’architettura full-digital utilizzata da Ferrari negli ultimi anni per una maggiore facilità di utilizzo e riconoscibilità al tatto dei pulsanti, modifica quest’ultima che troverà posto anche nelle future auto stradali del Cavallino Rampante.

Nuovo Opel Grandland: un SUV elettrificato al top di gamma con soluzioni innovative


Opel ha presentato il nuovo Grandland in occasione della sua anteprima mondiale a Eisenach, seguito dalla prima esposizione al pubblico durante i festeggiamenti per i 125 anni di produzione automobilistica a Rüsselsheim. Questo SUV “made in Germany” è disponibile con tre motorizzazioni elettrificate, confermandosi un modello di punta della casa automobilistica tedesca. I prezzi partono da 35.500 euro per la versione ibrida con tecnologia a 48 volt, mentre la variante plug-in è disponibile a partire da 42.500 euro. La versione completamente elettrica, Opel Grandland Electric, sarà lanciata con un motore da 157 kW (213 CV) e un’autonomia fino a 523 km, con prezzi da 40.950 euro.

Il nuovo Grandland si distingue per essere il primo modello Opel basato sulla piattaforma STLA Medium, nativa elettrica. Grazie a una batteria da 97 kWh, che sarà disponibile a breve, potrà garantire fino a 700 km di autonomia (WLTP).

Design e innovazione tecnologica

Il design del nuovo Opel Grandland è caratterizzato dal moderno Vizor 3D con emblema Blitz illuminato, un dettaglio che attira immediatamente l’attenzione. Il SUV è cresciuto in dimensioni rispetto al suo predecessore, con una lunghezza di 4,65 metri, offrendo maggiore spazio per passeggeri e bagagli. L’abitacolo presenta un display centrale orientato verso il guidatore, disponibile in due versioni da 10 o 16 pollici, mentre un quadro strumenti completamente digitale e l’head-up display Intelli-HUD garantiscono un’esperienza di guida sicura e immersiva.

I sedili ergonomici certificati AGR, con materiali riciclati, sottolineano l’approccio sostenibile di Opel. Inoltre, tecnologie come il caricatore wireless per smartphone e sistemi di assistenza alla guida avanzati come il Cruise Control Automatico con funzione Stop & Go e i fari a matrice Intelli-Lux HD, migliorano la sicurezza e il comfort di guida.

Propulsori elettrificati e prestazioni

L’offerta di motorizzazioni comprende soluzioni elettrificate all’avanguardia. La versione completamente elettrica Opel Grandland Electric promette prestazioni elevate e un’autonomia fino a 700 km, grazie alla batteria da 97 kWh. Il SUV è anche disponibile con propulsori ibridi: una versione mild-hybrid a 48 volt, e una variante plug-in con una potenza di 195 CV.

In conclusione, il nuovo Opel Grandland si afferma come un SUV versatile, elegante e tecnologicamente avanzato, che combina soluzioni sostenibili e prestazioni elevate, confermando l’impegno del marchio nella transizione verso la mobilità elettrica.

domenica 13 ottobre 2024

Nuovo MG HS


La nuova famiglia HS si mostra oggi completamente rinnovata sotto tutti i punti di vista: nuova piattaforma ancora più premium, nuovo design degli esterni più affilato e moderno, nuovi interni tecnologici ed estremamente comodi, gamma motori rinnovata sia per la versione benzina, sia per la nuova versione ibrida plug-in.

I numeri della generazione attuale HS nel mercato italiano
Oltre 11.500 clienti hanno scelto HS nell’attuale generazione (45% automatica – 55% manuale) ed oltre 2.200 hanno scelto la versione Phev, nota come EHS.
Una clientela principalmente privata con oltre il 70% delle vendite proveniente da questo canale: tipicamente giovani famiglie alla ricerca di auto spaziose e da un ottimo rapporto value for money. Un cliente che nel 65% dei casi si trova nelle regioni del nord Italia e per un 20% nel centro.

La nuova piattaforma HS
HS nasce su una nuova piattaforma pensata per ospitare entrambe le motorizzazioni e relativi sistemi di elettrificazione. Sospensioni McPherson all’anteriore e multilink al posteriore, con taratura interamente realizzata in Europa dal team UK.
Una piattaforma che offre dimensioni più generose in lunghezza e passo, rispetto al modello precedente, che si traducono in uno spazio di bordo sensibilmente maggiore e un’immagine complessiva più proporzionata e dinamica.

Il design
Lo sviluppo del design di nuova HS abbandona le forme morbide della precedente generazione, introducendo linee più marcate, per generare così forme più robuste e incisive, che conferiscono alla vettura più carattere ed eleganza. Il frontale è dominato dalla griglia unica centrale, impreziosita da elementi lucidi ad L rovesciata ed è racchiusa da due fender laterali sviluppati in verticale per una maggiore personalità e sportività. Il faro full LED sin dall’allestimento entry ha proporzioni sviluppate in orizzontale. Le due estremità sono collegate da un sottile linea cromata, creando un family feeling comune con MG ZS Hybrid+.
La fiancata trasmette una generale impressione di solidità e sportività, merito della dinamicità creata dal profilo inferiore dei vetri laterali. I generosi passaruota sono rimarcati da una finitura di colore nero che incornicia i generosi cerchi da 19 pollici con coperture 225/55. Il predellino laterale è una dotazione esclusiva del modello Plug-in.
Al posteriore, il lunotto particolarmente inclinato si raccorda al portellone attraverso luci LED di serie, che si ispirano alle forme dell’edificio londinese The Shard. Qui troviamo un elemento trasversale che unisce le luci principali laterali: una scelta che abbassa visivamente il punto focale della vista posteriore.

Gli interni
Molta attenzione è stata posta nello sviluppo degli interni di nuova HS, nel tentativo riuscito di elevare ulteriormente le già ottime qualità di spazio, materiali e comodità dell’attuale generazione.
Lo sviluppo della plancia ruota attorno ad un unico elemento digitale formato da due schermi LED ciascuno da 12.3, senza soluzione di continuità. Lo schermo fronte guida offre tutte le informazioni attinenti la marcia, gli assistenti di guida MG Pilot e informazioni di viaggio ed è personalizzabile con tre differenti visualizzazioni, oltre una modalità di guida immersiva per ridurre le informazioni disponibili a tutto vantaggio della concentrazione alla guida. La porzione di schermo a centro plancia è il vero interlocutore per accedere a tutte le funzioni e regolazioni di bordo, attraverso comandi touch e grafiche decisamente moderne. Il tunnel centrale presenta una leva cambio dalle forme ridotte, con bottone P separato, oltre all’attivazione del freno di stazionamento elettrico e funzione Auto Hold. Per l’allestimento Luxury è inoltre prevista una piattaforma di ricarica wireless posta al di sotto del bracciolo centrale. Nuovo anche il design del volante con doppia sezione appiattita, con bottoni fisici dedicati al multimedia (a destra) e al controllo dei sistemi ADAS (a sinistra).
L’innovazione più rilevante negli interni di nuova HS riguarda i sedili anteriori con tecnologia zero-gravity che grazie all’uso di venti millimetri di materiale memory-foam, sono capaci di elevare la comodità delle sedute a livelli tipicamente premium. I rivestimenti saranno in tessuto oppure similpelle (Luxury), con regolazione elettrica e supporto lombare lato guida.

Connettività, iSmart, ADAS
Come già per gli altri modelli MG completamente elettrici, e da poco anche su MG3 Hybrid+, la nuova generazione HS incorpora la tecnologia di controllo remoto tramite app iSmart con funzioni di informazione vettura, climatizzazione da remoto (per Phev), chiusura/apertura da remoto.
ADAS di livello 2+ sono disponibili su tutti gli allestimenti previsti ed includono Cruise control adattivo, Guida dinamica al centro corsia, Mantenimento attivo di corsia con funzione di emergenza, Monitoraggio angolo cieco, Monitoraggio traffico trasversale posteriore oltre a Telecamera a 360° con vista sotto-vettura e le dotazioni GSR-2 attualmente obbligatorie. Tra i quattordici sistemi ADAS presenti di serie, HS porta al debutto il Sistema di avviso in caso di collisione per apertura portiera (DOW) e il Sistema di assistenza al traffico posteriore di manovra con frenata automatica (RCTA).

Motorizzazioni
ICE-BENZINA
MG HS benzina è mossa da un’unità 4 cilindri in linea, turbocompressa, da 1.496 cc e ciclo Miller con turbina a geometria variabile. Un motore privo di elettrificazioni leggere, ma con un DNA elettrico: debuttano una pompa dell’acqua e una pompa dell’olio elettriche, per gestire in modo ottimale e mirato la distribuzione dei flussi, a tutto vantaggio dell’efficienza complessiva del motore.
Il propulsore da 125 kW/170 CV di potenza di picco disponibile a 5.500 giri/min con 275 Nm di coppia, tra 3.000 e 4.000 giri/min, presenta valori migliorati del +10% rispetto alla generazione precedente, senza penalizzare consumi ed emissioni.
È abbinato ad una trasmissione manuale a 6 rapporti o automatica a doppia frizione in bagno d’olio da 7 rapporti: una soluzione completamente diversa dalla generazione uscente, sviluppata da SAIC per ottimizzare le prestazioni e durabilità, grazie a tre diversi carter con oli in differenti viscosità. Una novità nel panorama automobilistico capace di equiparare la fluidità di sistemi a doppia frizione ai livelli dei cambi automatici con convertitore di coppia.

PHEV
MG HS Plug-in rivoluziona il concetto di ibrida con la spina della generazione uscente. Il motore 1.5 Turbo a ciclo Miller da 105 kW/143 CV è parte integrante di un sistema ibrido elettrico dotato di due motori. Un primo motore elettrico di più piccole dimensioni e potenza da 61 kW è montato a valle del motore a combustione e funge da generatore-starter. Ad esempio, se la batteria ad alto voltaggio ha esaurito la propria carica, il generatore-starter è attivo per generare energia elettrica ed alimentare il sistema elettrico ibrido oltre a ricaricare la batteria.
Il secondo motore elettrico è montato a valle della scatola del cambio. È un motore capace di muovere la vettura in autonomia, forte dei suoi 135 kW. Non essendo integrato nel cambio, la fluidità di marcia e l’erogazione di potenza viene semplificata a tutto vantaggio del comfort alla guida e della risposta all’acceleratore. L’elevata potenza installata permette di minimizzare i rapporti del cambio automatico elettro-attuato ed abbinato al motore termico: infatti i rapporti necessari sono solamente due (diversamente dai 6 rapporti della generazione attuale). Oltre alla funzione di trazione, il motore elettrico più potente ha funzione di frenata rigenerativa con due livelli selezionabili da schermo vettura.
Il sistema ibrido è alimentato da una batteria ad alto voltaggio installata sotto la cellula dell’abitacolo, con raffreddamento diretto, dall’importante capacità nominale di 21,4 kWh. Garantita sempre 7 anni o 150.000km (oggi 16,6 kWh), con sistema di raffreddamento integrato nel circuito della climatizzazione dell’abitacolo.
Questa soluzione permette di raggiungere l’incredibile valore di oltre 100 km di autonomia in modalità EV con valori di CO2* medi combinati di 14 gr/km (WLTP). Oltre la modalità di marcia in EV, il sistema può operare in modalità full-hybrid: mutuando l’esperienza di Hybrid+ con MG3 e ZS, anche nuova HS Phev offre sia la modalità in serie che in parallelo, andando così ad ottimizzare i consumi grazie al lavoro congiunto di trazione elettrica e trazione termica. Per questa ragione il powetrain di HS Phev è capace di una eccezionale fluidità di marcia, elevate prestazioni con fino a 307 CV di potenza combinata ma emissioni e consumi contenuti: in ciclo sostenuto HS richiede 5,8 lt ogni 100Km* ed offre una autonomia complessiva di oltre i 1.000 km (WLTP).

La Nuova MINI Cooper Cabrio: libertà e stile in movimento


La nuova generazione di MINI Cooper Cabrio arricchisce la famiglia MINI con un modello unico che incarna perfettamente i valori del marchio. Con il claim “Always Open”, la MINI Cabrio esprime la sua filosofia: la libertà di godere del sole e della brezza in ogni momento. Il soft top pieghevole si apre completamente in soli 18 secondi, consentendo di vivere l'emozione di una guida all'aria aperta in città, sulle strade di campagna o in autostrada.

Design e Caratteristiche Uniche

Questa cabrio quattro posti combina proporzioni salvaspazio con un divertimento di guida senza pari. Il modello torna nel celebre stabilimento MINI di Oxford, punto di origine del marchio britannico. Il soft top, che può essere aperto come un tetto apribile o completamente retratto, è una caratteristica distintiva nel segmento delle piccole auto premium. Una volta ripiegata, la capote si ripone nel bagagliaio, lasciando spazio per un'esperienza di viaggio senza compromessi.

Inoltre, il Always Open Timer permette agli appassionati di monitorare il tempo trascorso con il tetto aperto, trasformando ogni viaggio in un momento memorabile.

Motorizzazioni e Performance

La nuova MINI Cooper Cabrio è equipaggiata con tre motori a benzina a quattro cilindri che garantiscono il tipico go-kart feeling del marchio. Le varianti disponibili includono la MINI Cooper, la MINI Cooper S e la performance-oriented JCW. Ogni motore offre un'ottima risposta e un sound coinvolgente, con una potenza che va da 163 CV a 231 CV nella versione sportiva.

Esterni: Design Carismatico e Personalizzabile

Il design della nuova MINI Cooper Cabrio si distingue per le sue linee pulite e dettagli accentuati. I fari tondi a LED e la griglia anteriore di nuova concezione conferiscono al modello un aspetto carismatico. Con dodici colori esterni disponibili e tre versioni di personalizzazione, la MINI Cooper Cabrio può essere personalizzata per rispecchiare al meglio il proprio stile.

La capote in tessuto, disponibile di serie in nero o opzionalmente con il design Union Jack, offre un tocco di eleganza britannica e praticità. Può essere aperta fino a una velocità di 30 km/h e, in modalità tetto apribile, offre una lunghezza di apertura di 40 centimetri, per godere di una sensazione di libertà totale.

Interni: Eleganza e Innovazione

Gli interni della MINI Cooper Cabrio sono caratterizzati da un’atmosfera minimalista e aperta. I materiali di alta qualità e il nuovo linguaggio stilistico “Charismatic Simplicity” creano un ambiente accogliente. Il display OLED centrale di 240 mm permette una gestione intuitiva delle funzioni del veicolo tramite touch o comandi vocali.

Con sette MINI Experience Modes, l'auto si adatta alle preferenze del conducente, modificando l'atmosfera dell'abitacolo e il design del display in base all'umore di guida desiderato. La modalità “Go-Kart” esalta l'esperienza di guida sportiva, mentre la modalità “Personal” consente di caricare immagini personali come sfondo del display.

Tecnologie Avanzate e Sicurezza

La nuova MINI Cooper Cabrio è dotata di sistemi di assistenza alla guida all'avanguardia, come il Driving Assistant Plus, che aiuta il conducente a mantenere la carreggiata. Il Parking Assistant Professional rileva automaticamente i parcheggi liberi e avvia le manovre di parcheggio.

Inoltre, il MINI Intelligent Personal Assistant offre un'interazione vocale fluida, semplificando la gestione delle funzioni del veicolo. Con una connettività intuitiva, l'interfaccia utente del display OLED combina elementi funzionali ed emozionali, rendendo l'esperienza di guida ancora più coinvolgente.

Volkswagen presenta la Tayron

Il nuovo SUV di Volkswagen: la carismatica Tayron è il secondo SUV di Volkswagen per grandezza in Europa dopo la Touareg Engineered and made in Germany: la nuova Tayron è stata sviluppata per l’Europa a Wolfsburg, dove viene anche costruita Una vettura versatile ben studiata: vano passeggeri e bagagliaio estremamente spaziosi, cinque posti a sedere che, a richiesta, possono diventare sette e un grande carico rimorchiabile fino a 2,5 tonnellate Tutto per i passeggeri: caratteristiche da classe superiore come i fari HD Matrix, i sedili con funzione di massaggio e l’assetto high-tech con regolazione adattiva assicurano un’atmosfera accogliente Veicolo ibrido plug-in innovativo: la Tayron eHybrid1 offre un’erogazione di potenza impeccabile, nell’uso quotidiano diventa un’auto elettrica con un’autonomia di oltre 100 km

Il SUV ridefinito: parola d’ordine versatilità.

Volkswagen lancia sul mercato europeo un nuovo modello di SUV: la Tayron1. Questo Sport Utility Vehicle, a scelta con cinque o sette posti, si posiziona tra l’esclusiva Touareg (fascia alta) e l’efficiente Tiguan (fascia media). Le prevendite inizieranno già in autunno. La Tayron è stata sviluppata e progettata a Wolfsburg. Dove viene anche costruita. La base tecnica per il SUV è costituita dal più recente stadio evolutivo della piattaforma modulare trasversale (MQB evo). Inoltre, sono stati adattati i sistemi tecnologici inizialmente concepiti per la Touareg. Questo trasferimento di tecnologie è esemplificato dai fari HD Matrix IQ.LIGHT interattivi a bordo della Tayron e dai sedili con funzione di massaggio dei punti di pressione a 10 camere. Una cosa è certa: La nuova Tayron è un SUV con caratteristiche di comfort best-in-class, la cui estetica di qualità, con dettagli come applicazioni in vero legno, danno l’impressione di trovarsi in una classe superiore, con una capacità del bagagliaio imponente fino a 885 litri con cinque persone a bordo, un’ottima aerodinamica (Cx = 0,28) che perfeziona in modo significativo l’efficienza, e la cui trazione ibrida plug-in con un’autonomia elettrica di oltre 100 km (previsione) è uno dei sistemi più efficienti al mondo di questo tipo. Inoltre, la Tayron è una vettura di trazione elegante che, grazie alla massa rimorchiabile fino a 2,5 tonnellate, è perfetta per il trasporto di cavalli, auto d’epoca, imbarcazioni sportive oppure per le vacanze con una grande roulotte.

Tayron Life: tutto a bordo.

La Tayron verrà commercializzata con tre linee di equipaggiamento: Life , Elegance e R-Line. La Tayron Life nasce già ampiamente equipaggiata. Tra le caratteristiche a bordo figurano: un climatizzatore automatico a 3 zone, un’illuminazione d’ambiente a 10 colori, nove airbag, un rotore per l’esperienza di guida (comando dei profili di guida inclusi i profili a trazione integrale per 4MOTION, modalità e volume audio, e attivazione delle Atmospheres per un livello di luce e audio preprogrammato), tendine parasole nelle porte posteriori, un sistema infotainment con funzione di navigazione attivabile su richiesta e App-Connect Wireless (per Apple CarPlay e Android Auto), strumenti digitali, fari a LED con accensione automatica degli abbaglianti (Light Assist), logo VW illuminato nel frontale e nella coda e cerchi in lega da 17 pollici. Ampia è anche la gamma dei sistemi di assistenza di serie. Tra questi si annoverano il regolatore automatico della distanza ACC, la funzione di frenata di emergenza in curva, un assistente di cambio corsia (Side Assist), un assistente di mantenimento corsia (Lane Assist), un sistema di frenata di emergenza con rilevamento dei pedoni e dei ciclisti (Front Assist), un assistente di parcheggio (Park Assist Plus), la retrocamera (Rear View) e il riconoscimento della segnaletica stradale. Sempre di serie: il nuovo avviso all’uscita dal veicolo Exit Assist. Come ampliamento, l’assistente di cambio di corsia è in grado, entro i limiti del sistema, di impedire l’apertura di una delle porte nel caso in cui un veicolo si avvicini da dietro. Il sistema emette un segnale acustico e visivo.

Due versioni top di gamma: Elegance e R-Line.

Le due versioni top di gamma Elegance e R-Line, di pari valore ma personalizzate, si collocano sopra la Life. La pregiata Tayron Elegance fa il suo esordio con caratteristiche aggiuntive come il vero legno a poro aperto nell’abitacolo, il vetro laminato di sicurezza fonoassorbente nei cristalli laterali, il portellone elettrico, il Park Assist Pro con funzione Memory e funzione da remoto, i sedili in ArtVelours Eco (microfibra), il sistema di avviamento e di chiusura senza chiave Keyless Access e i cerchi in lega da 18 pollici. La dinamica Tayron R-Line è caratterizzata tra l’altro da dettagli come i sedili sportivi comfort in ArtVelours Eco con poggiatesta integrati, l’ampia superficie in ArtVelours Eco nella plancia e nelle porte, le decorazioni in look alluminio, i paraurti personalizzati con design R-Line e i cerchi in alluminio da 19 pollici. Elegance e R-Line sono inoltre equipaggiate con fari a LED Plus (tra cui fari direzionali adattivi), gruppo ottico posteriore a LED 3D programmabile e un’illuminazione d’ambiente in 30 colori, comprese le applicazioni per interni illuminate nella plancia e nei rivestimenti delle porte.

Pacchetti abbinati: bloccaporte elettrico.

Volkswagen ha concepito tre nuovi pacchetti di equipaggiamenti per il SUV: con il Light Pack la Tayron Life presenta sia all’interno che all’esterno i sistemi di illuminazione nelle versioni di equipaggiamento superiori, quindi anche i fari a LED Plus. Il Family Pack, disponibile per tutte le versioni, comprende un bloccaporte elettrico per le porte posteriori, un’interfaccia da 230 V nel bagagliaio e un sistema di fissaggio dei bagagli. Il Black Style Pack, offerto in esclusiva per la Tayron R-Line, offre tra l’altro applicazioni della carrozzeria e parti annesse in nero lucido (incluso il mancorrente del tetto), cerchi in lega da 19 pollici in nero lucido, un paraurti anteriore ulteriormente personalizzato nel design R-Line e decorazioni degli interni in look cromato scuro. Inoltre, a seconda della versione di equipaggiamento, la Tayron può essere personalizzata, tra l’altro, con interni in pelle, un Design Pack, un Comfort Pack, un HD Light Pack e due Infotainment Pack, due Winter Pack e due Assistance Pack. Questi pacchetti sono ricchi di equipaggiamenti. Esempio Comfort Pack (integrato di serie nell’equipaggiamento Elegance): Comprende il portellone ad apertura e chiusura elettrica, la funzione Easy Open & Close del portellone (apertura e chiusura con un movimento del piede), il sistema di avviamento e di chiusura senza chiave Keyless Access e il Park Assist Pro.

Highlight tecnologici: fari HD e DCC Pro.

Tra gli altri optional della Tayron figurano sistemi innovativi come la nuova regolazione adattiva dell’assetto DCC Pro con ammortizzatori regolabili a 2 valvole e i nuovi fari HD Matrix IQ.LIGHT con funzioni d’illuminazione interattive. Sono disponibili anche: il nuovo assistente vocale IDA con integrazione di ChatGPT (IA, intelligenza artificiale), un ampio tetto panoramico sollevabile e scorrevole, un sound system Harman-Kardon con 700 watt di potenza musicale e pregiati interni in pelle con sedili ergoActive Plus a regolazione elettrica, inclusa funzione di massaggio e ventilazione. A richiesta sono inoltre disponibili sistemi di assistenza innovativi come il Travel Assist che consente una dinamica trasversale e longitudinale assistita nell’intera gamma di velocità.

Sette efficienti sistemi di propulsione: eHybrid, eTSI, TSI e TDI.

Volkswagen offrirà la nuova Tayron con due ibridi plug-in (eHybrid), un motore mild hybrid (eTSI), due motori turbo benzina (TSI, non disponibili al lancio in Italia) e due motori turbo diesel (TDI). Il range di potenza va da 110 kW (150 CV) a 200 kW (272 CV). I due turbo benzina puri e il motore turbodiesel più potente sono abbinati alla trazione integrale 4MOTION; tutte le altre versioni sono a trazione anteriore. In tutte le versioni della Tayron l’innesto marce è affidato al cambio a doppia frizione automatico (DSG).

eHybrid: auto elettrica e benzina allo stesso tempo.

I due modelli ibridi plug-in rappresentano una soluzione di trazione particolarmente innovativa, in quanto consentono un’elevata autonomia elettrica nell’uso quotidiano, trasformando temporaneamente la Tayron in un’auto elettrica. Allo stesso tempo, entrambe le Tayron eHybrid convincono sulle lunghe distanze per l’elevata autonomia totale di circa 850 km e i bassi valori di consumo. L’unione tra un motore turbo a quattro cilindri e un motore elettrico sviluppa nella versione d’accesso una potenza di sistema di 150 kW (204 CV) che nella versione top di gamma diventano 200 kW (272 CV). Grazie alla grande batteria da 19,7 kWh (netti) Volkswagen prevede un’autonomia elettrica massima di oltre 100 km per i modelli Tayron eHybrid. La batteria viene ricaricata al box di ricarica AC, alle colonnine di ricarica AC fino a 11 kW, alle colonnine di ricarica rapida DC fino a 50 kW.

eTSI: sfruttamento dell’energia cinetica.

L’ingresso dell’high-tech nel mondo dei motori benzina della Tayron è caratterizzato da un potente mild hybrid (eTSI) da 110 kW (150 CV) con alternatore-starter a cinghia da 48 V e disattivazione dei cilindri (ACTplus). In frenata l’energia cinetica viene recuperata tramite un alternatore e accumulata in una batteria separata da 48 V. La Tayron utilizza questa energia per spegnere il turbo benzina high-tech nelle fasi di decelerazione e in discesa, risparmiando così carburante. Grazie alle batterie da 48 V, tutti i sistemi vengono alimentati con energia anche quando il motore a combustione interna è disattivato. Inoltre, il sistema da 48 V perfeziona le prestazioni di spunto grazie al boost elettrico; in questo caso l’alternatore svolge la funzione di motore elettrico.

TSI e TDI: efficienti motori da 2,0 litri.

Un ruolo importante nella gamma di motori della Tayron è svolto dai motori turbo benzina (TSI evo, non disponibili al lancio in Italia) e turbo diesel (TDI evo), quattro cilindri da 2,0 litri sovralimentati di ultima generazione. Il TDI da 110 kW (150 CV) a trazione anteriore è una soluzione particolarmente efficiente. Anche il TDI più grande da 142 kW (193 CV)1 è molto parco nei consumi ed è abbinato di serie alla trazione integrale 4MOTION. Sempre alla trazione integrale vengono abbinati anche i due motori TSI da 150 kW (204 CV) e 195 kW (265 CV). Tutte le Tayron 4MOTION con dispositivo di traino sono omologate per una massa rimorchiabile fino a 2.500 kg (frenato, pendenza del 12%).